giovedì 17 gennaio 2008

Mauro Farina sulle accuse della Di Giorgio "La cecità dell’odio impedisce di vedere obiettivamente le cose"

Caro Agostino, ho avuto molte resistenze, ho riflettuto a lungo prima di scrivere queste righe perché non volevo entrare in questo sterile ed improduttivo dibattito virtuale, ma alla fine ho deciso di intervenire, distaccandomi da ogni sorta di polemica ma cercando solo di riportare la discussione sui binari della verità, lavandola possibilmente dall’acredine e dalla contrapposizione politica alla nostra amministrazione. Io non conosco la signora Alessia Di Giorgio, né la sua associazione, né gli uomini che la compongono. Conosco però l’orientamento politico della stessa, anche se non occorre necessariamente conoscere, basta semplicemente leggere i contenuti dei loro interventi puntuali. Conosco invece personalmente il presidente della suddetta, nella persona dell’avv. Andrea Filippo Di Giorgio, uomo molto vicino al consigliere comunale Giuseppe Falcone, sua musa ispiratrice, suo consigliere e suo consulente; per cui non è difficile leggere le acide posizioni di opposizione e di attacco del Di Giorgio nelle poche parole e negli scritti del consigliere Falcone. Non sapevo finora che la sorella dell’avvocato facesse parte della stessa associazione: ne prendo atto, anche se la notizia non suscita in me particolare interesse. Neanche l’attività dell’Associazione dal nome così altisonante riesce ad attirare la mia attenzione e mai mi sarei occupato di essa se non per fermare un graffiante, irriverente ed astioso attacco al Sindaco Maurizio Prestifilippo ed a chiunque abbia osato sostenerlo e difenderlo. La cecità dell’odio impedisce di vedere obiettivamente le cose e si sfoga con un attacco violento ad una parte dei consiglieri comunali che non la pensano come la signora Alessia, come il fratello Filippo, come il consigliere provinciale Mattia , come il consigliere comunale Falcone… Come se solo loro fossero i detentori assoluti della Verità, come se la Strada Maestra fosse solo quella che loro indicano, come se loro fossero stati investiti al ruolo di strenui difensori della Democrazia e della Libertà. Passi il puntuale attacco ed il livore al Sindaco ed alla sua Amministrazione, i cui veri motivi conosciamo perfettamente io, l’avvocato Di Giorgio, il sig. Umberto Pisano ed il Consigliere Falcone, ma mi sembra davvero inopportuno ed altamente ingiusto sferrare questo gratuito affondo al consigliere comunale Rosario Paternicò, uomo di grande onestà intellettuale e di assoluta abnegazione al suo ruolo istituzionale.
Affermazioni del tipo «ritengo la sua esperienza politica priva di ogni incisività, tanto che se lei non si fosse mai seduto su quelle poltrone che ha menzionato nessuno, e sottolineo nessuno, si sarebbe accorto della sua assenza» suonano come insulti gratuiti ed ingenerosi e sottolineano un accanimento personale contro chi in questi anni ha sempre e realmente apportato un contributo costante alla crescita ed allo sviluppo della nostra Città. Non voglio certo prendere io le difese di Rosario Paternicò che è indubbiamente molto bravo ed ha ottimi argomenti per difendersi da solo, ma non posso tollerare l’alterazione della verità, la mistificazione dei fatti e la faziosità del ragionamento portato avanti dalla giovane Di Giorgio. Ella, in uno dei passaggi più alti della sua enunciazione teo-politica, chiede al consigliere Paternicò «non crede che in realtà a fare scattare il suo seggio abbiano contribuito anche altri elettori che avevano suffragato la stessa lista, votando per altri candidati o addirittura solo per il partito UDEUR? In altri termini, anche ammesso che tutti i cittadini che l’hanno votata siano d’accordo con lei, come si pone in relazione agli altri elettori dell’UDEUR i quali, facendo ancora parte della coalizione di centrosinistra, avrebbero voluto la sfiducia al Sindaco Prestifilippo?». Questo è il trionfo dell’ipocrisia, della cecità politica, della faziosità che si spinge oltre ad ogni logica razionale. Il membro dell’Associazione Notarbartolo dà di fioretto al consigliere Paternicò accusandolo di aver tradito le ideologie e le aspettative del suo elettorato di centro sinistra, che non avevano voluto Prestifilippo sindaco e, ragionevolmente, non lo vorrebbero nemmeno adesso. Ma la nostra dimentica però di crocifiggere allo stesso modo il suo amico, e forse membro della stessa Associazione, Giuseppe Falcone che, tradendo palesemente il voto dei suoi elettori, le indicazioni del suo partito, le elementari logiche della politica, è diventato consigliere comunale grazie alla rinuncia al seggio in prima battuta dell’eletto Fabrizio Tudisco e, non prendendo in alcuna considerazione il fatto che il suo elettorato è sicuramente alternativo alla sinistra, stringe strane, ripetute ed anomale alleanze con il centro sinistra fino a spingersi a firmare e votare la sfiducia al Sindaco appartenente al suo stesso partito ed alla coalizione grazie alla quale lui è stato eletto consigliere comunale. Gli elettori che gli hanno consentito di essere eletto non erano quelli che hanno voluto Maurizio Prestifilippo Sindaco di questa Città? Votare la sfiducia non è un atto di tradimento nei loro confronti? O le regole valgono solo per gli altri? Alla faccia della coerenza, signora Di Giorgio. Le sue affermazioni mi fanno ricordare quanto attuale siano ancor oggi i Vangeli. In un passo di essi infatti Gesù diceva:«Non guardare la pagliuzza nell’occhio del fratello, quando nel tuo c’è una trave»! Se mi permette di darle un consiglio, non sforzi la sua vista a cercare la pagliuzza nell’occhio del consigliere Paternicò, ma prenda coscienza della trave che impedisce lucidità visiva al suo occhio ed a quello del consigliere Falcone. Per completare il mio intervento vorrei solo fare un accenno alle sue arti divinatorie, di cassandrica memoria: non disturbi gli uragani americani per pronosticare lo spazzamento della Giunta Prestifilippo. Se lei non fosse offuscata da cotanto accanimento si accorgerebbe di quanto lavoro sta producendo la nostra Amministrazione e credo che lei, la sua associazione, il suo candidato a sindaco correte seriamente il rischio di essere schiacciati dalla verità e potreste scoprire quanto è difficile essere credibili usando solo le chiacchiere, le bugie e la violenza dialettica.
Assessore Mauro Farina

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI