lunedì 14 gennaio 2008

Ancora su Libertà di coscienza e libertà di mandato.

Di Alessia Di Giorgio. Ringrazio il consigliere Paternicò per la replica alle mie riflessioni sul rapporto fra la libertà di mandato e la libertà di coscienza, in quanto mi offre l’occasione per ritornare su un così delicato problema e, al tempo stesso, promuove un dialogo che spero possa avere l’effetto di iniziare un dibattito civile e costruttivo.
In questa esigenza io credo risieda l’essenza stessa della democrazia: nel confronto libero e rispettoso delle opinioni, e nella crescita umana, sociale e culturale che inevitabilmente ne consegue.
Mi auguro, anzi, che anche gli altri consiglieri comunali chiamati in causa possano aderire a questa discussione, che in tal caso sarebbe sicuramente ricca di altri fruttuosi sviluppi.
Esaurita questa doverosa premessa, però, non posso non rilevare senza rammarico che la reazione del Consigliere Paternicò è stata sin troppo risentita, manifestando un’acredine personale che non pensavo lui covasse nei miei confronti e della mia famiglia.
Io e la mia famiglia, invece, continueremo a rispettarlo profondamente sul piano umano e a tutelarlo in ogni sede, ove possibile, quali che siano le sue scelte professionali e politiche.

Entrando nel merito delle accuse lanciatemi, e rivolgendomi direttamente al Consigliere Paternicò, ritengo che neanche questa volta egli sia riuscito a chiarire né le ragioni dell’ennesima fuoriuscita da un partito, né, soprattutto, le motivazioni dell’appoggio ad un Sindaco che non era quello che aveva sostenuto nel 2004.


Non ha senso, a mio modesto parere, dire alla scrivente di essere disposto a spiegare le ragioni del dissenso dall’UDEUR “previo appuntamento” e cioè privatamente, e non farlo, invece, pubblicamente, affinchè l’opinione pubblica sappia e possa giudicare.
Ma c’è un’altra circostanza che mi ha colpito.


In un singolare passaggio delle sue riflessioni lei, caro sig. Paternicò, ha affermato che se oggi è consigliere comunale “…debbo dire grazie ai miei concittadini che mi hanno votato…..”.
Un’affermazione del genere pone un rilevante problema di fondo: crede davvero di essere divenuto consigliere comunale solo grazie alle preferenze individuali?
Piuttosto, non crede che in realtà a fare scattare il suo seggio abbiano contribuito anche altri elettori che avevano suffragato la stessa lista, votando per altri candidati o addirittura solo per il partito UDEUR?
In altri termini, anche ammesso che tutti i cittadini che l’hanno votata siano d’accordo con lei, come si pone in relazione agli altri elettori dell’UDEUR i quali, facendo ancora parte della coalizione di centrosinistra, avrebbero voluto la sfiducia al Sindaco Prestifilippo?
Per queste ragioni era nata la mia riflessione, come chiunque può constatare leggendo il mio intervento sui siti web, e non certo per stigmatizzare la sua persona ovvero per lanciare inutili invettive contro le istituzioni.
Quanto poi alla mia critica sul fatto di non avere constatato, durante questi 13 anni della sua attività politica, un atto amministrativo che possa aver risolto i problemi della città, nella sua replica lei stesso ha confermato implicitamente la veridicità delle mie convinzioni.


Ed infatti, nell’esibire il suo curriculum, ha affermato di essere stato eletto per due volte al civico consesso, di esserne divenuto vicepresidente, di avere composto numerose commissioni consiliari, ma non ha indicato, nemmeno questa volta, un solo provvedimento concreto che abbia risolto uno dei tanti problemi del Paese.


Per tale ragione vorrei oggi chiederle: cosa ha fatto lei per la comunità piazzese quando è stata vessata con delle tariffe dei rifiuti illegittime ed esose, che hanno messo in ginocchio i bilanci familiari di pensionati ed operai?


Ma ancora, visto che lei è in carica dal 1999, e considerato inoltre che fa parte di un sindacato che tutela i lavoratori, cosa ha fatto di concreto per promuovere in favore dei dipendenti comunali turnisti le 35 ore settimanali in luogo delle attuali 36 ore, un diritto riconosciuto proprio fin dal mese di Aprile del 1999?


Questi sono solo alcuni (e nemmeno i più gravi) dei tanti motivi che mi spingono a ritenere la sua esperienza politica priva di ogni incisività, tanto che se lei non si fosse mai seduto su quelle poltrone che ha menzionato nessuno, e sottolineo nessuno, si sarebbe accorto della sua assenza.
Invece la sottoscritta, ed i membri dell’Associazione Notarbartolo, hanno già agito in difesa di quelle istituzioni e di quei diritti che qualche rappresentante della comunità armerina omette costantemente di tutelare.


Se la mozione di sfiducia fosse passata, caro consigliere Paternicò, contrariamente a quanto lei crede, si sarebbe aperta una nuova fase amministrativa, grazie alla quale la nostra comunità avrebbe potuto recitare un ruolo da protagonista nella dinamiche politiche regionali.
Ma sappia, e non so se ciò la potrà consolare, che i rappresentanti di questa associazione hanno tante volte anticipato eventi e attività poi concretamente verificatesi, e non certo perché in possesso di doti divinatorie, quanto piuttosto per un attenta valutazione delle esigenze e dei bisogni dell’opinione pubblica armerina.
Per questa ragione, da un lato la voglio rassicurare, essendo pronta sin da adesso a scommettere qualsiasi cifra sul fatto che, nel Giugno del 2009, lei siederà nuovamente sugli scranni di Palazzo di Città.
Ma sono altrettanto sicura di un’altra circostanza, che avrà rilevanza ben più grande della sua elezione, e che non credo le farà un grande piacere: nel mese di Maggio del 2009 la Giunta Prestifilippo sarà spazzata via dagli elettori, alla stessa stregua delle palme frantumate dagli uragani che si abbattono sulla Florida.


Questo fatto costituirà, in re ipsa, un notevole miglioramento per la vita dei cittadini.


Infine mi permetto di cogliere l’occasione per rivolgerle un invito: credo lei sappia che l’Associazione cui mi onoro di appartenere ha indirizzato, in data 02/01/2008, mediante deposito protocollare, una proposta al Sindaco con la quale ha chiesto il riconoscimento delle 35 ore in favore dei dipendenti comunali turnisti, nonché il pagamento di tutte le ore di straordinario pregresso non retribuito.


Non sarebbe male se anche lei chiedesse al Sindaco Prestifilippo, che con il suo voto ha salvato dalla sfiducia e con il quale ha sottoscritto un programma di fine (in tutti i sensi!) mandato, di riconoscere un diritto sacrosanto a questi lavoratori.


Se lo facesse, avrebbe finalmente compiuto un atto concreto per ripristinare la legalità tante volte violata in questi anni dalla Giunta in carica.
Questa è la politica che vogliamo, questa è la Piazza Armerina che continuiamo a sognare.




Alessia Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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