lunedì 14 aprile 2014

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Inviato da iPhone di Agostino Sella

IL DOLCE SAPORE DELLA SCONFITTA...“Siamo Noi, siamo noi...”

Sono le ore 18:09 di un tiepido Sabato pomeriggio di inizio Aprile quando, alla notizia della vittoria del Gela Calcio sul Nicosia, un boato di gioia si alza dalla panchina della G.E.A.R. in quel di Santo Stefano Quisquina, i ragazzi di La Morella e Festone E. sono i CAMPIONI del campionato di Serie D di Calcio a 5 e centrano la promozione diretta in Serie C2 al primo tentativo, e alla loro prima stagione nei Campionati Dilettantistici FIGC. Una cavalcata iniziata nella seconda decade di Novembre quando, la sconfitta della prima giornata sul campo del Gela, sembrava complicare una stagione che al suo inizio si preannunciava già piena di insidie. I ragazzi GEAR però rialzano la testa, non si abbattono all’udir le chiacchere da bar, dove ogni buon italiano è un grande CT degno della Nazionale maggiore. Già dalla gara successiva, in casa contro il Gagliano, reagiscono e conquistano la vittoria davanti ai primi pochi tifosi, che occupano la tribuna del Sant’Antonio, più per curiosità, che per attaccamento ad una maglia ancora troppo giovane e sconosciuta per suscitare entusiasmo. Alla vittoria sul Gagliano segue quella, sofferta, contro Il Leonforte, e poi quella in emergenza contro la Pro Nissa, sino a giungere allo strepitoso trionfo, per risultato e gioco espresso, prima della sosta Natalizia, sulla Città Di Naro. La prima partita del nuovo anno però regala un'altra mazzata ai giovani armerini, che si presentano sul campo della capolista Nicosia consapevoli che una vittoria li avrebbe lanciati in testa alla classifica. Bertone e compagni giocano un primo tempo da urlo, prendendosi anche i complimenti della tifoseria avversaria, al ritorno negli spogliatoi. Dopo l’intervallo però la luce si spegne, sicuri ormai della vittoria, i biancoazzurri si rilassano e subiscono rimonta e sorpasso da parte dei padroni di casa, a nulla serve la reazione nel finale. Al rientro negli spogliatoi sembrava tutto compromesso, il sogno della promozione diretta ormai quasi irraggiungibile, ed invece la contemporanea sconfitta del San Giovanni Gemini, in quel di Naro, tiene i giochi ancora aperti, ma una cosa era chiara da quella gara in poi sarebbe stato vietato sbagliare. I ragazzi di La Morella sanno che gli Dei del Calcio difficilmente ti offrono due possibilità, riprendono la marcia interrotta prima delle feste, mettendo a segno la prima delle 9 vittorie consecutive che sarà record nel girone, dalla gara di andata con la Domenico Savio di Canicattì a quella di ritorno 27 punti consecutivi ed una evoluzione di gioco e compattezza di gruppo mai visti prima. Tra queste anche la vittoria casalinga sul Gel, che segna il decisivo avvicinamento della città alla squadra, il Sant’Antonio, riempie le sue tribune in una fredda sera di fine Febbraio, l’atmosfera è quella che non si respirava da decenni nella Città dei Mosaici, cori, tamburi, fumogeni, trombe, Piazza Armerina accoglie l’invito dei sui ragazzi (RISE TOGHETER il motto della serata), si stringe attorno alla squadra per la prima volta, e tra pubblico e giocatori si ha uno scambio di emozioni che rimarrà per sempre nei ricordi dei presenti. Adesso i ragazzi lo sanno, il titolo è alla loro portata, serve solo vincere lo scontro diretto in casa contro il Nicosia, per scappare da soli verso la C2. Detto, fatto. Prestazione perfetta, calcio a 5 giocato da manuale, 4 a 0 all’intervallo e la fuga è servita. Manca solamente l’ultimo tassello, la sfida del Sunday Morning a Canicattì, la posta in gioco è alta, i ragazzi GEAR sanno benissimo che quella gara segna il confine tra il trionfo e il fallimento, tra la gloria o la caduta nell’abisso delle critiche e al triplice fischio possono dar sfogo a tutta la tensione accumulata festeggiando una soffertissima vittoria, la C2 dista solamente 60 minuti. Si esce sconfitti dall’ultima gara a Santo Stefano Quisquina ma è una sconfitta che da di Serie C. Al triplice fischio i ragazzi iniziano i festeggiamenti con cori, spumante, maglie commemorative; la festa inizia sul terreno di gioco, continua negli spogliatoi, sulle auto nel tragitto di ritorno, nelle stazioni di servizio, al ritorno al Sant’Antonio e si conclude dopo 10 ore su una pista da ballo. Si riportano le parole a caldo della dirigenza GEAR interpellata durante i festeggiamenti: «è stata una stagione dalle mille emozioni, che meglio non poteva concludersi. Abbiamo fatto la follia di buttarci in questa avventura perché crediamo in quello che la GEAR può dare a questa città con le sue iniziative. Costruire questo gruppo è stato un onore, abbiamo affrontato tanti sacrifici e alla fine siamo stati ripagati nel migliore dei modi, sia dalla squadra che ha partecipato al campionato JUNIORES, sia dal gruppo dei più grandi che ha portato a casa questo importante titolo. Ci teniamo a precisare che noi avevamo già ottenuto la nostra prima vittoria, riportando entusiasmo tra la gente che ha iniziato a seguire nuovamente questo sport, che c’è stata vicina e ci ha sostenuto nelle gare più difficili che abbiamo disputato in casa, la vittoria del campionato è la ciliegina sulla torta e la dedichiamo anche a loro. Adesso ci godiamo la gioia di una meritata vittoria e dalle prossime settimane inizieremo a pianificare la nuova stagione, cercando di non lasciare nulla al caso, per poter così regalare altre soddisfazioni alla nostra città e magari riuscire ad attirare le attenzioni delle Istituzioni locali, dalle quali ci aspettavamo anche una sola telefonata di felicitazione. Un ringraziamento va a tutti i giocatori, al mister, al piccolo gruppo di tifosi fedelissimi che ci hanno seguito anche in trasferta, a tutti coloro che hanno sofferto e gioito con noi nelle partite casalinghe, a chi tramite facebook o sms si è congratulato con noi appena si è sparsa la voce della conquista del titolo, vi aspettiamo la prossima stagione.
FORZA G.E.A.R.!» Missione compiuta, si vola in serie C!
http://www.gearsport.it/index.html

Congratulazione alla bi-dottoressa Giuseppina Pellegrino

Comunicato sindacale sulla casa di riposo San Giuseppe di Piazza Armerina


Dopo mesi e mesi di lotte e di sacrifici, la situazione della Casa di Riposo San Giuseppe sembra incancrenirsi. Un consiglio d'amministrazione dimissionario, 50 lavoratori gettati allo sbaraglio, un'amministrazione comunale che non ha mantenuto nessuno degli impegni presi in sede istituzionale, un'azienda sanitaria che si defila di fronte alle proprie responsabilità ( vedi lungodegenza e Alzheimer), un presidente della Regione che è inarrivabile e lontano anni luce dalla problematica dei lavoratori e di chi soffre ( altro che lotta alla macelleria sociale!) ed è più interessato alle beghe politiche di potere piuttosto che a difendere e a promuovere la qualità dei servizi sociali, una situazione esplosiva che nessuno vuole affrontare seriamente. Tutti bravi a dare solidarietà e vicinanza, ma nessuno bravo  a metterci i soldi che sono quelli che servono. Si era parlato di anticipazione di tre mensilità da parte del Comune, ma si è rivelata solamente una fantasia creativa . Si è minacciata pure la chiusura della struttura per mancanza di mezzi di sostentamento e i lavoratori sono costretti, per difendere il posto di lavoro e un servizio di qualità eccellente nei confronti delle persone più deboli, a occupare pacificamente gli uffici della sede IPAB. Nei giorni scorsi  è avvenuto l'insediamento del Vescovo che ha promesso di stare al fianco dei più bisognosi  e dei più deboli. Speriamo che non siano solo parole di un frase ad effetto come ormai siamo abituati e stanchi di sentire.

Il coordinatore provinciale CSA

Luigi Bascetta

Super sparangio...

Concorso fotografico “Il ponte sul di-stretto: Solidarietà, Territorio, Legalità, Partecipazione”

CONCORSO FOTOGRAFICO
Il ponte sul di-stretto
Solidarietà, territorio, legalità, partecipazione
Art. 1 – Tema del concorso
Il concorso fotografico è indetto nell’ambito delle azioni previste dal progetto di sviluppo locale “Il ponte sul di-stretto”, cofinanziato da Fondazione con il Sud.
“Il ponte sul di-stretto” è un progetto che tende a costruire un ponte di solidarietà, legalità, sostenibilità e valorizzazione dei beni comuni tra i comuni del Distretto Socio Sanitario 24 (Piazza Armerina, Aidone, Barrafranca, Pietraperzia).
Il tema del concorso fotografico è “Solidarietà, territorio, legalità, partecipazione”, intese come azioni di partecipazione consapevole alla vita pubblica.

Sapone con olio di frittura usato

Sapone con l’olio di frittura usato. Il risultato è davvero buono ma deve ancora stagionare e poi vorrei provare delle varianti perchè ero così sicura che non mi riuscisse che non l’ho neppure aromatizzato con gli oli essenziali.
E’ una ricetta antica e semplice, c’è la farina ed è la prima volta che lo vedo fatto così il sapone, senza fornello, senza termometro, senza occhialini e mascherina (bisogna solo stare attentissimi alla soda caustica e soprattutto sono indispensabili i guanti).Come si diceva tempo fa in altri post la farina è detergente per cui non m’ha stupito trovarla nel sapone, in bagno ho uno di quei contenitori dello zucchero che si usano nei bar con dentro la farina di ceci, la uso per lavarmi le mani. Si può aggiungere dell’olio essenziale: lavanda, tea tree, limone…Secondo me se invece dell’olio usato si usa dell’olio d’oliva buono viene un sapone che si può usare anche per lavarsi ... clicca qui...

La Polisportiva Armerina conquista la serie D

La Polisportiva Armerina del mister Enzo Larganà conquista la serie D dopo una rocambolesca finale interrotta sul 2-0 in favore della squadra piazzese, dovuta al ritiro della Heraclea Volley di Gela, in polemica con alcune scelte arbitrali.


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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