mercoledì 23 aprile 2008

Stefania Marin. La storia di una rumena per bene.

Piazza Armerina. Questa è la storia di una ragazza che a 37 anni muore investita da un motorino, ma è anche, e soprattutto, una storia di vita. E’ la storia di Stefania Marin, la ragazza rumena, che giovedì scorsa è morta in un incidente stradale travolta da un giovane su un motorino. Stefania, che era di Bucarest e lo scorso 31 marzo aveva compiuto 27 anni d’età, ha donato sette dei suoi organi tra i quali reni, fegato, cuore ed occhi. In un tempo in cui si parla spesso di rumeni che rubano, ammazzano alimentando un senso sottile razzismo, la storia di Stefania è, invece, una storia di mondialità e solidarietà. Mondialità, perché gli organi di una rumena hanno salvato almeno cinque persone italiane. Gli organi, a differenza dell’identità, fortunatamente, non hanno nazionalità. Solidarietà perché Stefania, che da 13 anni viveva in Italia, ha sempre lavorato con chi i più sfortunati. Da almeno 3 anni lavorava nella struttura del Boccone del povero, dove accudiva con amore ed attenzione gli anziani. “Era una ragazza allegra e socievole. Si comportava bene con tutti – dice Suor Marta Mputu superiora dell’opera piazzese in cui Stefania lavorava - Tutti la ricordano con affetto e stima, sia i colleghi di lavoro, ma soprattutto gli anziani a cui Stefania non faceva mai mancare il suo sorriso. Era rispettosa di tutti – dice ancora suor Marta – ma soprattutto delle persone che avevano maggiori difficoltà”. Stefania, prima di lavorare al boccone del povero prestava la opera a favore dei disabili nella struttura dell’Aias. Era sposata con Vincenzo Mantellina, un uomo giusto, rimasto molto scosso dalla sua scomparsa. Stefania Marin, era di religione ortodossa, ma spesso “ quando poteva si recava in chiesa e partecipava alla nostre celebrazioni” dice suor Marta. E’ morta a causa di una emorragia interna. Ha cominciato a perdere sangue dall’orecchio e con l’elicottero è stata subito trasportata all’ospedale di Palermo. Ma nonostante tutto questo, il giorno dopo l’incidente, Stefania Marin è morta. Al suo funerale la cattedrale di Piazza Armerina era gremita di italiani. Erano tutti amici e conoscenti che in questi 13 anni di storia italiana hanno avuto modo di conoscere la sua semplicità e bontà. Il luogo dell’incidente è pieno di fiori, frasi scritte su fogli da amici. L’incidente è avvenuto in piazza Boris Giuliano, la villetta in cui sostano la maggior parte dei giovani piazzesi. Forse è proprio a loro che Stefania, la rumena, voleva rivolgere un messaggio di mondialità, tolleranza e solidarietà.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI