giovedì 15 maggio 2008

Il vescovo di Piazza Armerina sulla tragedia di Niscemi

Italia ancora sotto choc per i tragici fatti avvenuti nella cittadina siciliana di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. Si è svolto oggi l’interrogatorio per la convalida del fermo dei tre ragazzi di 15, 16 e 17 anni, accusati di aver ucciso la quattordicenne Lorena Cultraro. Nel pomeriggio l’autopsia della giovane. Su questa drammatica vicenda Sergio Centofanti ha sentito mons. Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina, diocesi in cui si trova Niscemi:

R. – Questo fatto ha turbato profondamente la comunità ecclesiale e la comunità civile sia di Niscemi come della nostra diocesi. E’ un fatto grave, da cui emerge il fatto che ci sono dei giovani che vivono in quello che si potrebbe chiamare un analfabetismo non solo di natura culturale ma anche di natura morale, religiosa e affettiva. E’ importante in questo momento da una parte dare la consolazione della fede alla famiglia, dall’altra parte esprimere un giudizio su questo avvenimento che mette in luce l’emergenza educativa, che è la prima emergenza del nostro Paese. Un’emergenza educativa che fa risaltare la mancanza di valori morali, spesso, nei giovani; questa mancanza spesso poi viene amplificata anche da alcuni mass media: pare che questa ragazza avesse visto un film e forse anche i suoi coetanei, in cui si parlava di riti satanici e di persone, di ragazze fatte morire in un pozzo. Ma al di là di questo, io ritengo importante anche che la Chiesa dia dei segni di speranza. Noi a Niscemi abbiamo proprio un progetto intitolato “Cieli e terra nuova” che vuole aiutare i ragazzi a rischio. Proprio questi ragazzi a rischio, che io ho sentito per telefono e ho sentito anche le animatrici, mi dicono che ringraziano la Chiesa perché se non fossero stati aiutati e non fossero ancora aiutati dalla Chiesa, probabilmente avrebbero fatto quello che hanno compiuto i loro coetanei.

D. – Mons. Pennisi, che cosa si può fare di fronte a questa emergenza educativa?

R. – E’ un impegno che richiede la collaborazione di tutti, della famiglia, della scuola, della Chiesa, dei mezzi di comunicazione sociale, delle istituzioni; creare dei centri di aggregazione dei giovani in cui questi giovani vengono educati ai valori della fede e ai valori umani: la tutela della vita, l’uso della sessualità secondo principi morali, il rispetto degli altri. Quindi, si tratta di far sì che questi giovani non vengano abbandonati a loro stessi, che questi giovani che spesso sperimentano una profonda solitudine anche se si circondano di frastuono, possano sentirsi ascoltati, possano sentirsi aiutati e incoraggiati.

D. – Qual è allora la sua speranza di fronte ad un fatto così tragico?

R. – La speranza che da questo evento possa emergere un maggiore impegno a favore dell’educazione dei giovani.

radiovaticana.org

Beppe Grillo in diretta...Le fragole sono mature.

Ieri alla camera...

I Controcorrente "Basta! Andiamo a Milano in cerca del successo".

Piazza Armerina. “Basta adesso andiamo a Milano in cerca di successo”. Hanno detto questo tre ragazzi ventenni piazzesi, Angelo e Melo Sarda e Manù, che una mattina di qualche settimana fa hanno fatto le valige e con il primo aereo hanno raggiunto Milano. Adesso abitano nella capitale del business italiano per cercare di trovare la strada giusta che posta al successo. Dicono i tre giovani. “per realizzare i propri sogni e fare ciò in cui si crede, bisogna lasciare alle spalle tutto e tutti, anche le cose più care. Siamo consapevole delle avversità a cui andiamo incontro – continuano - ma siamo convinti di cercare ogni possibile via per poter dimostrare quello che siamo veramente! Abbiamo un grande unico sogno – dicono all’unisono – la realizzazione discografica”. Il nome del gruppo, che sembra appartenere a chissà quale brigata di rivoluzionari, “non è altro che il concetto di vita alla base del loro modo d’essere – continuano i Controcorrente - quello di non appartenere a nessuna corrente ideologica e mostrarsi se stessi nel bene o nel male, sempre e dovunque. All’interno del gruppo l’idea di essere delle “ombre” – dicono i tre giovani - non ha mai avuto la meglio ed è per questo che, sin dall’inizio, abbiamo lavorato solo ed esclusivamente alla composizione di brani inediti grazie a rudimenti di chitarra appresi da autodidatti, necessari a scrivere le melodie ed armonie poi sviluppate in studio di registrazione. La nostra musica – continuano – è senza sosta di metriche e sound: uno stile frutto dell'interazione tra spiriti e gusti diversi che riesce ad incontrarsi, a fondersi e a coesistere perfettamente in quella facilmente definibile come musica pop/rap italiana”. Eppure i Contro-corrente hanno già una breve storia artistica alle spalle. Stanno lavorando alle nuove canzoni inedite che saranno inserite all'interno del loro secondo album. Alcune delle loro 11 tracce contenute,invece, nel loro primo disco uscito in Italia lo scorso 14 Maggio sono state selezionate da RAI- fiction e faranno da colonna sonora/musica d ambiente alla miniserie "Il Bambino Della Domenica" che andrà in onda Domenica 18 e Lunedì 19 Maggio in prima serata su Rai Uno con Beppe Fiorello nei panni di attore protagonista e la regia di Maurizio Zaccaro. “Facciamo parte di una nuova generazione – concludono i tre - dove il linguaggio diventa sempre più diretto e preciso a discapito di metafore e similitudini”.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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