giovedì 20 dicembre 2007

Sfiducia addio. In nove firmano una mozione di fiducia

Piazza Armerina. Nel giorno della sfiducia arriva la sorpresa in zona Cesarini. E’ una sorta di mozione di fiducia firmata da ben 9 consiglieri comunali. Un documento di circa una pagina, che di fatto, taglia le gambe a chi vuole mandare a casa Prestifilippo. A firmare il documento di solidarietà al sindaco garantendogli, almeno per adesso, di portare a termine il suo mandato sono tre consiglieri dell’Mpa, Volturo, Scollo e Lo Verme, due dell’Udc Lantieri e Filetti, il consigliere di Alleanza Siciliana Cammarata, ed i consiglieri indipendenti Cursale, Paternicò ed Anzaldi. “La mozione di sfiducia – si legge nel documento – sembra solo bloccare l’azione politico e amministrativa di Prestifilippo perché non piace a qualcuno, per narra solo di una volontà non partecipativa, che si fonda soprattutto su illazioni, perchè più volte si è impedito il dialogo ed il confronto. E’ necessario – continua il documento – ricostruire il rapporto di fiducia e di stabilità amministrativa nell’interesse dei cittadini che potranno dare solo un giudizio alla fine del mandato del sindaco. I sottoscritti consiglieri comunali contro l’azione di censura vogliono rappresentare la ferma volontà di continuare l’esperienza amministrativa, sempre frenata da interessi di parte e da scelte contraddittorie di quanti hanno gestito bilanci e variazioni di bilancio a proprio comodo”. Insomma decisiva la presa di posizione dei 9 che di fatto stravolgono il precedente quadro politico della città dei mosaici. Il documento pare aver dato tranquillità al sindaco. “Sono fiducioso nell’operato dei consiglieri comunali. Se passa la sfiducia tornerò a gestire la mia farmacia, starò di più con la mia famiglia e tornerò a fare il presidente della Confcommercio. Certo, mentre comprendo la scelta politica del centro sinistra di presentare la mozione non comprendo l’atteggiamento dell’Mpa che non può chiedere unità a livello provinciale mentre fa forzature a livello locale. Affronterò serenamente il dibattito in aula”. Oggi alle 17,00 dovrebbe quindi concludersi la telenovela sulla sfiducia. Ma la fine sembra già stata scritta dal documento firmato in calce dai nove consiglieri comunali che hanno giurato fedeltà al sindaco, impedendo di fatto nuove elezioni amministrative nella prossima primavera.
Agostino Sella

Oggi è il giorno della sfiducia. Si spacca l'Mpa.

Piazza Armerina. E’ arrivato il giorno della mozione di sfiducia al sindaco piazzese Maurizio Prestifilippo. Dopo i primi due tentativi del centro sinistra andati a vuoto, oggi, dovrebbe discutersi in aula la richiesta da parte di 8 consiglieri comunali di ritornare subito al corpo elettorale per dare mandato ai cittadini ad eleggere un nuovo sindaco. A richiedere la mozione sono otto consiglieri comunali, sei del centro sinistra e due del centro destra. Quelli della coalizione prodiana sono cinque consiglieri del PD, Ribilotta, Grillo, Capizzi, Cimino ed Incardona ed il socialista Filippo Miroddi. A loro si aggiungono il consigliere di Forza Italia Giuseppe Falcone e quello dell’Mpa Michelangelo Trebastoni. Per avere un esito positivo la mozione di sfiducia, secondo la normativa vigente, dovrebbe essere supportata da ben 13 consiglieri comunali. Agli 8 firmatari dovrebbero aggiungersene altri cinque. Potrebbero aderire alla mozione almeno altri due consiglieri dell’Mpa, Fioriglio e Manuella e il consigliere del PD Venezia. Nessuno di loro però ha sciolto le riserve. Quindi tutto può accadere. La vicenda sulla mozione ha demolito la corazzata MPA che fino ad oggi, è il gruppo consiliare più numeroso insieme a quello del PD, contando ben 6 consiglieri. Infatti nonostante il leader provinciale Paolo Colianni si sia schierato a chiare lettere per la mozione, sostenendo l’accordo tecnico con il centro sinistra, alcuni consiglieri comunali del partito lombardiano, quasi certamente non terranno conto delle indicazione del partito. Per questi se voteranno contro la mozione si prevede, secondo quanto detto dai leader dell’Mpa con in testa il segretario provinciale Bruno, la espulsione dal partito. Ma qualcuno non ci sta. “Io voterò contro la mozione di sfiducia perché non voglio andare contro la mia città e perché credo che non si possano fare dei passi al buio – dice Elisa Volturo - Purtroppo qualcuno del mio partito come Trebastoni ha firmato senza l’avvallo di nessuno il documento sulla sfiducia. Questo non vuol dire che mi rito fuori dall’Mpa. E’ un movimento a cui credo fortemente soprattutto per le istanze autonomiste che porta avanti. Certo questa vicenda non è stata ben gestita. Una cosa è certa io non voterò la sfiducia e non me ne vado dal partito”. Trebastoni, uno dei falchi dell’Mpa dice. “Chi non vota sarà fuori dal partito. Prestifilippo sta portando la città allo sfacelo. Vedo che lo vogliono candidare alla presidenza per la provincia. Ma nessuno a livello provinciale si fida più di lui ne a destra e neanche a sinistra. La sua candidatura è una vera e propria bufala”. Intanto l’attesa per il consiglio è frenetica. Sarà montato uno schermo gigante e la seduta sarà ripresa dal canale 888 di Sky che la manderà in onda giovedì 27 dicembre alle ore 20.
Agostino Sella

Domani sfiducia in aula. Mpa e PD affilano le armi.

Piazza Armerina. Domani è il giorno della verità per la politica piazzese. Alle 17, infatti, sarà in aula la mozione di sfiducia a Maurizio Prestifilippo. Dovrebbe essere l’ultima puntata della telenovela sulla sfiducia, anche se ancora non si sa come andrà a finire. Sono molti, infatti, i consiglieri che non hanno ancora sciolto le riserve su quello che sarà il loro voto. Per questo tutti i partiti serrano le fila per l’evento politico dell’anno. Nessuna certezza sia nel centro destra che nel centro sinistra. Acque agitate nell’Mpa, dove non tutti i sei consiglieri comunali sembrano allineati e coperti sulle posizioni della direzione provinciale del partito, che pochi giorni fa si è dichiarato a favore della mozione di sfiducia. Per sgombrare il campo dai malintesi scende in campo il leader ennese del partito lombardiano Paolo Colianni il quale ribadisce che chi non voterà la sfiducia sarà fuori dall’Mpa “Chi non sarà in linea con quanto stabilito dalla direzione provinciale – dichiara Colianni – potrà iscriversi ad un’altra forza politica. Questo lo dico con la serenità che deve avere un grande partito che ha le sue regole che invito tutti a rispettare. Se non fosse così faremo male alla politica”. Però, pare che nonostante l’aut aut di Colianni dai due ai tre dei 6 consiglieri della ormai sfaldata corrazzata dell’Mpa potrebbero non votare la sfiducia, pensando ad altri progetti alternativi al movimento autonomista. Per l’Mpa parla anche il segretario provinciale Giorgio Bruno che sulla proposta di Forza Italia di candidare Prestifilippo alla presidenza della provincia dice “è l’ennesima proposta che cavalca l’anti politica – dice Bruno – E’ comunque una questione localistica. Certo se Tudisco la propone vuol dire che avrà l’avvallo di Grimaldi. Comunque sabato ad Enna ci sarà una riunione provinciale e vedremo”. Sul fronte del centro sinistra interviene addirittura il “leader maximo” del Pd ennese Mirello Crisafulli. “Se la mozione andrà in aula tutti quelli del PD la voteranno”. Le parole di Crisafulli dovrebbero mettere fine alla querelle sul consigliere comunale del PD, ex DS, Giuseppe Venezia, unico consigliere della coalizione prodiana a non aver messo la propria firma sulla mozione di sfiducia. Venezia, peraltro non ha ancora ufficialmente dichiarato quale sarà ufficialmente la sua posizione. “Sarò certamente in aula” dice Venezia, senza però aggiungere altro. A difendere il sindaco ci pensa, ancora una volta, il consigliere comunale Benito Anzaldi, suo uomo di fiducia. “La mozione è solo una perdita di tempo. I miei colleghi pensino a lavorare facendo bene il ruolo che gli è stato affidato dai cittadini: quello di consigliere comunale. Invece – continua Anzaldi – mi pare che tutti vogliano fare altro facendo solo danno alla città. Prestifilippo è il sindaco migliore che potremmo avere. La smettano di alimentare questa minestra riscaldata della sfiducia e facciano piuttosto una seria opposizione”. Il presidente del consiglio Filippo Miroddi è intanto impegnato a dare il massimo risalto alla seduta. “Farò montare uno schermo gigante così tutti i cittadini potranno vedere quello che diciamo” dice Miroddi. Intanto pare che a riprendere la seduta ci possa anche essere una televisione satellitare che manderebbe la seduta in differita. Miroddi ha anche convocato tutti i consiglieri comunali “C’erano quasi tutti – dice il presidente del consiglio – non dobbiamo fare chiacchiericcio ma organizzare un dibattito dove vengano fuori le ragioni di tutti, onesto e corretto”. Intanto pare che i consiglieri del sindaco stiano preparando una contromossa. Potrebbe essere l’ennesima sorpresa dell’interminabile telenovela sulla sfiducia.Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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