sabato 13 febbraio 2010

Lei era Ionica, rumena, piazzese.

di Angela Malvina L’Episcopo
Ci vivono accanto, sorridono, si innamorano, si arrabbiano, cambiano il colore ai loro capelli, studiano, imparano, muoiono. Sono come noi, ma spesso, troppo spesso, non li vediamo o, peggio, ci voltiamo per non vederli.
Ionica era una di loro, “l’esercito” di rumeni che ha “invaso” pacificamente la nostra città. Onesti, meno onesti, tutti costituiscono un piccolo universo che non possiamo, non dobbiamo ignorare.
L’ho conosciuta, desiderosa di imparare, nell’Autoscuola gestita da miei amici.
Timida, un po’ impacciata, vestiva con ciò che le capitava, quasi incurante e ignara della propria bellezza.
Colpiva la sua volontà: piovesse, nevicasse, con quaranta gradi, lei era lì, presente, severa, lo sguardo volitivo e malinconico a un tempo.
Ricordo che superò gli esami, come tutti noi che seguivamo il suo percorso eravamo certi. Poi sembrò liberare la sua voglia di vivere: era una conquista, un biglietto per il futuro!
La incontravo, in compagnia della figlia, che era più una sorella, e delle amiche e connazionali, e sempre notavo quello sguardo triste, presago.
L’ultima volta, tempo fa, ci siamo fermate più a lungo del solito a parlare di noi: mi ha raccontato della sua “nuova vita”, come badante, della volontà di tornare “come prima”, bella, magra.
Lei bella lo era, quel suo sguardo in cui ti perdevi era spia di un desiderio di riscatto, di amore per la vita, ritrovato, goduto, difeso.
Aveva cambiato colore ai capelli, era tornata in forma, nei suoi occhi c’era finalmente la vita. Quella vita è volata via lunedì, mentre ciascuno di noi era intento alla propria quotidianità.
Mi sono chiesta quale sia stato il suo ultimo pensiero, quel giorno, mi chiedo come potrà continuare la sua “piccola donna”, mi chiedo chi di noi la porterà nei propri ricordi.
Lei era Ionica, rumena, piazzese.

Furto all'ex Inam. Sette mila euro il bottino. Sull'episodio indaga la Polizia

Hanno spaccato un vetro, sono entrati dentro, hanno picconato la cassaforte interna e asportato un bottino da 7 mila euro. Furto con scasso, ieri notte, ai danni del Poliambulatorio ex Inam di piazza Senatore Marescalchi, la struttura in cui si trovano alcuni servizi territoriali prestati dall’Asp (l’ex Ausl 4 di Enna, ndr). I ladri, forse due soggetti, di cui uno con funzione di palo, hanno prima scavalcato la recinzione esterna, poi sono riusciti a raggiungere una finestra del primo piano, non dotata di grate metalliche, e qui hanno spaccato con un masso il vetro, aperto la finestra e sono penetrati dentro l’edificio. A questo punto si sono diretti al piano terra, in uno degli uffici amministrativi dell’ex Inam, dove si trova una piccola cassaforte utilizzata per il deposito dei ticket pagati ai cittadini per ottenere le prestazioni sanitarie, ma anche per depositare altro denaro utilizzato per altre spese dell’ufficio e del personale. Qua i ladri hanno spostato alcuni armadi ed hanno cominciato a picconare tutto il muro perimetrale all’incasso della cassaforte. Quindi sono riusciti a forzare e staccare il pannello anteriore della cassaforte, senza bisogno di dover conoscere la combinazione. Un lavoro abbastanza facile e a colpo sicuro. Il bottino del furto ammonta a circa 7 mila euro in contanti. Ad indagare gli investigatori della polizia piazzese, diretti dal commissario e vice questore aggiunto Giancarlo Consoli

I tre dell'Mpa sul Piano Regolatore Generale

Signor Sindaco, Signori Consiglieri
Per la delicatezza dell’argomento all’OdG (PRG), portato oggi all’attenzione del Consiglio Comunale, i sottoscritti, facenti parte di questo Civico consesso, avendo attentamente valutato, in ogni suo aspetto, ed in particolare l’invito rivolto dal C. R. U. a codesto Comune per provvedere all’adozione delle eventuali proprie controdeduzioni nei modi e nei termini fissati dal comma 6° dell’art. 4 della L. R. n. 71/78 (giusta notifica n. 2236 del 14-01-2010), tengono a precisare che, essendo il PRG un atto di grande rilevanza politica ed economica per la nostra comunità, si dissociano dal comportamento di silenzio/assenso di questa Amministrazione nei confronti del mancato accoglimento delle legittime istanze avanzate dai cittadini.
La fine del percorso burocratico-amministrativo del PRG non costituisce per i firmatari del presente documento momento di soddisfazione, derivante dalla non certezza di aver dotato la città di un atto sicuramente valido sotto l’aspetto giuridico e completo sotto l’aspetto tecnico. Insoddisfatti, come già detto, per il mancato accoglimento di buona parte delle richieste avanzate dai cittadini, richieste supportate in diversi casi da fonti normative adeguate e dal consenso del Consiglio Comunale, che le ha fatte proprie, ed ancora insoddisfatti perché in altri casi i criteri di valutazione non giustificano i diversi indici di edificabilità applicati per aree limitrofe ricadenti nella stessa zona.
Sotto l’aspetto giuridico, provoca ulteriore insoddisfazione anche il documento del C. R. U. del 25-11-2009 con il quale il citato Organo Regionale, in modo inusuale, precisa la propria incompetenza, quasi a prenderne le distanze, da eventuali responsabilità di natura penale in merito ad ipotetici conflitti di interesse riguardanti alcuni consiglieri comunali. Ancora più grave appare la dichiarazione contenuta nello stesso documento del C. R. U. in cui si sottolinea la mancata collaborazione del Comune per l’accertamento di eventuali anomalie e si suggerisce, in caso di riscontri positivi, di esercitare il diritto di autotutela mediante revoca di tutti gli atti deliberativi posti in essere, cosa che agli scriventi sembrerebbe la strada più opportuna per eliminare vizi di qualsiasi natura mediante la immediata riproposizione degli atti.
Non ci interessano i nomi, non vogliamo stumentalizzare gli articoli di stampa che informano di indagini in corso da parte dell’autorità giudiziaria; piuttosto ci auguriamo sinceramente che tutto possa, in brevissimo tempo, chiudersi con un nulla di fatto e che venga riconosciuta la legittimità degli atti compiuti.
La lamentela riguarda la nostra posizione di consiglieri chiamati a decidere su un atto i cui contorni non solo non sono chiari, ma non sono mai stati chiariti. Su tutto questo spicca il silenzio assordante della parte politica che amministra la nostra città che non interviene per chiarire i fatti in questione e, di più, in merito agli atti compiuti. Un silenzio che non si può certamente intendere come segnale di approvazione e che non si può certamente interpretare come forte segnale di chiarezza e di assunzione di responsabilità.
Il Movimento per l’Autonomia ha scelto di stare lontano dai mezzi di comunicazione per non essere accusato di strumentalizzazione o di sciacallaggio e, solo nel luogo dove si esercita la politica, oggi ha deciso di rompere il silenzio, sottolineando che trasparenza, informazione ed etica politica erano i cavalli di battaglia di questa amministrazione.
Per i motivi esposti i sottoscritti, dichiarano la disponibilità a partecipare all’azione di voto unicamente in relazione alle osservazioni dei cittadini già deliberate dal Consiglio Comunale e non accolte dal C. R. U., anche perché si sconoscono le motivazioni che hanno reso accoglibili solo alcune di queste osservazioni. Contestualmente, consegnano al Segretario Comunale copia del documento testè letto e sottoscritto, affinché sia parte integrante del verbale di seduta.
Quanto sopra anche al fine di scongiurare l’eventuale coinvolgimento dei sottoscritti in procedimenti penali o amministrativi con risvolti patrimoniali (Corte dei Conti), fermo restando la loro facoltà di trasmettere copia del presente atto agli Organi competenti.

I Consiglieri,
Giuseppe Falcone,
Ivan Picicuto,
Michelangelo Trebastoni

Vibrante seduta del consiglio comunale sul Prg. Entro il 13 marzo l'aula voterà sulle osservazioni del Cru

La seduta del consiglio comunale di ieri sera che aveva ad oggetto controdeduzioni alle osservazioni del Cru sul piano regolatore generale è stata rinviata. La ragione l’ha fornita il presidente del consiglio comunale Calogero Centonze “Non avevamo tutti gli atti necessari per poter affrontare l’argomento che sono arrivati ufficialmente dalla Regione Sicilia giorno 9 febbraio.” Quindi il consiglio comunale ha tempo fino al 13 marzo del 2010 per portare in aula le eventuali controdeduzioni alle osservazioni fatte dall’organo tecnico che ha approvato il piano regolare della città di Piazza Armerina. Ma la seduta ha comunque riservato delle sorprese. Ha iniziato il consigliere del Pd Giuseppe Capizzi che prima che si allontanasse dall’aula ha dichiarato “In assenza di certezze in ordine alla legittimità delle delibera di adozione del Prg effettuata da questo consiglio comunale non intendo in alcun modo prendere parte ad alcuna valutazione di merito e di legittimità.” Poi è venuta la volta del consigliere del Pdl Rosario Paternicò che ha chiesto a tutti i suoi colleghi di assumersi, nella stessa seduta di ieri, la responsabilità di dichiarare la compatibilità o incompatibilità dei consiglieri. Tesi rafforzata dal consigliere Fioriglio Basilio che ha portato il segretario generale Carolina Ferro a tentare di dare una spiegazione procedurale sull’iter cui è chiamata l’aula precisando che il piano regolatore è stata approvato. “Il consiglio comunale è chiamato a discutere solo sulle eventuali controdeduzioni alle osservazioni del Cru” ha dichiarato il segretario. In merito alla presunta incompatibilità il segretario generale ha spiegato che ci sarebbero due orientamenti. Uno che viene dal Consiglio di Stato molto restrittivo che imporrebbe al consigliere comunale in presenza di un minino sospetto di allontanarsi dall’aula. L’altro più morbido che vuole la valutazione della incompatibilità caso per caso. Quindi in altri termini un consigliere comunale potrebbe votare tutto tranne quando è chiamato a decidere su un elemento che lo vedrebbe coinvolto. Queste due tesi hanno diviso l’aula. Da una parte il sindaco della città Carmelo Nigrelli che dopo avere precisato ancora una volta che “il piano regolatore generale è stato di già approvato dal Cru” ha sostenuto che le eventuali incompatibilità devono essere valutate caso per caso. Di parere opposto Rosario Paternicò che in aula ha sostenuto che la presunta incompatibilità dei consiglieri comunale dovrebbe applicarsi su tutte le procedure di votazione cui si è chiamati. Il consigliere Riccardo Calamio (Pd) chiede al segretario generale che tutti i voti cui saranno chiamati i consiglieri siano sostenuti da una legge che dia la piena legalità alla funzione che il rappresentate della città è chiamato a svolgere. Carmelo Gagliano, capogruppo del Pdl, che chiede che venga fatta chiarezza sui misteri che aleggiano sul Prg per ridare fiducia ai cittadini sull'istituzione consiglio comunale. Il consigliere dell’Mpa Michelangelo Trebastoni in una lunga requisitoria ha condannato tutto l’iter di formazione e adozione del Piano invitando a vigilare in difesa della legalità. Ora tutto passa all’esame dei tecnici comunali e della conferenza dei capigruppo poi entro il 13 marzo tutto andrà in aula per la definitiva votazione su un atto che la città aspetta da decenni.

Giuseppe Capizzi del Pd abbandona l'aula "Non prenderò parte a nessuna votazione sul Piano Regolatore Generale"

Il consigliere del partito democratico Giuseppe Capizzi (nella foto) non prenderà parte ad alcune valutazione di merito e di legittimità sul Piano Regolatore Generale. In queste poche righe può riassumersi l’intervento in aula del consigliere di maggioranza “Ritengo – spiega il consigliere Capizzi – che lo strumento urbanistico abbia una notevole importanza strategica, giuridica ed economica e mi sembra indispensabile che lo stesso venga adottato in assenza del benché minino dubbio in ordine alla legittimità dello stesso. Proprio per questo – continua Capizzi – ho preso questa decisione poiché è notorio a tutti, anche ai non politici, che vi è in corso un’indagine penale pendente presso la Procura della Repubblica di Enna, indagine che verte proprio sulla legittimità dell’adozione del piano regolatore.” L’intervento del consigliere Capizzi viene arricchito anche da alcune constatazioni del Cru (l’organo tecnico chiamato ad approvare il Piano Regolatore) “Voglio ricordare – dichiara Capizzi – che il Cru ha scritto nella propria delibera di adozione che non consta al consiglio che gli atti in questione siano stati ritirati in autotutela dal Comune di Piazza Armerina il quale – piuttosto – nulla ha effettivamente controdedotto in ordine al conflitto di cui sopra, benché specificatamente sollecitato per scrupolo di trattazione da quest’organo. Quindi – conclude il consigliere del Pd Giuseppe Capizzi – “in assenza di certezze in ordine alla legittimità della delibera di adozione del piano regolatore generale effettuata da questo consiglio comunale, il sottoscritto non intende in alcun modo prendere parte ad alcuna valutazione di merito e di legittimità fino a quando non verrà accertato quanto sopra. Voglio ricordare solo che la illegittimità della delibera dovesse essere accertata giudizialmente, i devastanti effetti che conseguirebbero sarebbero ulteriormente amplificati e degli stessi potremmo essere chiamati a rispondere gli attuali consiglieri comunali.”

Domani il comitato del quartiere Monte in contra il Vescovo S.E. Michele Pennisi

Sua Eccellenza il Vescovo Mons. Michele Pennisi, (nella foto) domenica 14 febbraio alle ore 17,00 circa, incontrerà nella sede del Comitato Nobile Quartiere Monte di via Vittorio Emanuele n° 19, i componenti del neo Consiglio direttivo, eletto dagli iscritti, qualche settimana fa.

Il Vescovo, già Presidente onorario del Quartiere Monte, riconoscimento insignito in una pubblica manifestazione svoltasi il 17 dicembre 2002 presso l’auditorium della scuola media Capuana, è stato ospite nella sede del quartiere in occasione della Visita Pastorale nel corso dell’anno 2004.

Questa volta la visita del Vescovo per presentare la squadra di “governo” del quartiere e il programma delle attività volte alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio architettonico, culturale e sociale.
Filippo Rausa, presidente del comitato quartiere Monte

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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