martedì 3 ottobre 2017

Sono nelle loro mani...

Al via il terzo viaggio in Senegal

 Oggi parte la terza missione dell’associazione Don Bosco 2000 per realizzare progetti di sviluppo nei paesi da cui partono i migranti. Realizzeremo nella regione di Tambacounda, nel cuore dell’Africa nera all’interno del Senegal, un progetto di sviluppo locale composto da due corsi compatti e successive start-up d’impresa. Si realizzeranno orti attraverso metodi moderni e percorsi di turismo sostenibile. Il progetto sarà concretamente gestito dai ragazzi potenziali migranti. A coordinare il progetto è Seny Diallo, un migrante venuto dal Senegal, accolto presso l’associazione per cui poi ha lavorato come mediatore presso il centro di Aidone. Ora Seny torna nel suo villaggio perché crede che partire oggi dal Senegal significhi morire nel deserto o in Libia. L’azione è portata avanti dall’Associazione Don Bosco 2000 in partnership con la ONG Coopermondo, all’interno di un progetto finanziato da un progetto del Ministero dell’Interno denominato PONTI. Inoltre l’azione verrà svolta in concomitanza con i progetti del VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) che recentemente proprio nella regione di Tambacounda ha svolto un progetto finanziato dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo). Le sinergie tra le varie associazioni che si occupano di cooperazione allo sviluppo nei paesi di provenienza dei migranti rappresenta la vera forza di progetti che realmente sostengono i giovani nei paesi di origine.

“Nel primo viaggio in Senegal nel 2016 – dichiara il presidente dell’associazione Arch Agostino Sella - è stata una missione esplorativa in cui abbiamo preso contatto con le realtà imprenditoriali del territorio di Tambacounda. Abbiamo siglato accordi di partenariato e protocolli d’intesa e parallelamente abbiamo conosciuto le esigenze del territorio. Abbiamo parlato con i giovani in procinto di partire per l’Europa”. Nel secondo viaggio di qualche settimana fa, si sono concretizzati interventi per individuare una sede operativa e per avviare i corsi di formazione che partiranno questa settimana. Ora è tutto pronto per questa ulteriore sfida dell’associazione, che non solo avvierà attività imprenditoriali in Senegal, in una delle regioni da cui partono moltissimi dei migranti, ma svolgerà azioni concrete di sensibilizzazione sui rischi e pericoli del viaggio per l’Europa. 



Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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