venerdì 4 settembre 2009

Il direttore del museo di Agrigento smentisce la sua archeologa. "La testa di Ercole è nei magazzini. E' pronta per essere portata a Piazza".

Piazza Armerina. “La testa di Ercole Fanciullo non è esposta nel museo ma è conservata nei magazzini del museo di Agrigento. Da domani potrà essere trasferita a Piazza Armerina”. Il direttore del museo archeologico della città dei tempi, il professor Giuseppe Castellana, è un poco arrabbiato per quanto ha dichiarato ieri l’archeologa del museo che dirige. “Non è vero. La testa di Ercole Fanciullo c’è. E’ nei magazzini – continua Castellana – anzi le dico di più. Ho già pronte sul tavolo tutte le autorizzazioni per trasferirla al museo della Villa Romana del Casale. Quando la direttrice di quel museo vorrà, potremmo trasferire la statua a Piazza Armerina”. Finalmente quindi chiarezza è stata fatta. La statua c’è, non è “tranquillamente esposta” come aveva detto il sindaco, ma è conservata nei sotterranei dei magazzini. Inoltre sono pronte tutte le autorizzazioni da parte degli organi competenti comprese quelle del consiglio dei beni culturali della regione siciliana per trasferire la statua nel museo della Villa Romana del Casale. Adesso, quindi, la palla passa alla direttrice del museo piazzese Maria Costanza Lentini. Toccherà a lei trovare un posto idoneo per l’esposizione della testa dell’eroe romano. Le dichiarazioni della Mangione di ieri hanno anche allertato i carabinieri della città dei mosaici. Il capitano dei Carabinieri di Piazza Armerina Michele Cannizzaro ha detto “La testa è custodita in quel museo – ha dichiarato il capitano Cannizzaro – ed è stata fotografata lo scorso 27 agosto dal professor Patrizio Pensabene.” “Il reperto - ribadisce il capitano dei Carabinieri Michele Cannizzaro - è sempre stato ad Agrigento e non esiste nessun mistero al riguardo.” Giallo chiarito. Ieri al telefono, il direttore Giuseppe Castellana ha smentito le dichiarazioni che l’altro ieri aveva dato l’archeologa dello stesso museo Donatella Mangione. “Ha detto una cosa non vera – ha detto Castellana al telefono – la testa è da 35 anni ad Agrigento”. Ma la querelle sulla testa ha, finalmente sancito dei punti di chiarezza sulla questione che aveva sollevato con una interrogazione consiliare l’ex presidente del consiglio Basilio Fioriglio. Resta il fatto, che per ben 35 anni, un reperto di straordinaria importanza storica e culturale, è rimasto chiuso nei magazzini. Piuttosto che essere esposto e mostrato ai migliaia di turisti che ogni anni visitano la Sicilia è rimasto offuscato in mezzo a migliaia di altri anonimi reperti. Ieri era arrabbiata anche la soprintendente di Enna Beatrice Basile. “”Non so chi sia la dottoressa Mangione, ma la testa è ad Agrigento” aveva confermato. Rimane anche il dubbio su come sia possibile che l’archeologa di uno dei più importanti musei siciliani non sappia di quali reperti siano conservati nel museo in cui presta servizio e l’indomani venga smentita dal suo direttore. La scorsa settimana, Lorenzo Granata, ex assessore ai beni culturali della regione Sicilia ha affermato che sarebbe opportuno rivoltare il settore di ben culturali “come un calzino” così come fatto nella sanità. Adesso comunque bisogna trovare un posto sia alla testa di Ercole che a quella della Dama Flavia, per evitare che per altri 35 anni rimangono custoditi nei magazzini. Il compito sarà investirà anche l’amministrazione piazzese guidata dal sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, e il consiglio comunale guidato da Calogero Centonze.
Agostino Sella

Bella esperieza in Abruzzo di Roberto Capizzi

Sono Roberto Capizzi, militante del PRC e dal 24 al 30 agosto sono stato volontario con le Brigate della Solidarietà Attiva (create e organizzate dal PRC) al Campo San Biagio a Tempera, provincia dell’Aquila, centro dell’Abruzzo terremotato.
Sono passati diversi mesi da quella maledetta scossa che in un niente ha spazzato via interi paesi, vite umane, storia e storie: molta gente è ancora nelle tende (ancora per un altro mese circa poi anche gli abitanti dei campi verranno spostati in casette e in albergo) e necessita ancora dell’aiuto dei volontari.
Nella mia permanenza al campo ho fatto di tutto, dal buttare l’immondizia, al servizio mensa alla pulizia della cucina, mi sono inzuppato d’acqua a causa di un brutto temporale e inzuppato le uniche scarpe che avevo portato (nonché tutto il resto del mio vestiario dato che la mia tenda era diventata una piscina), ho sudato, mi sono stancato, ho dormito poco, mi sono anche divertito, e credo di aver vissuto una esperienza umana eccezionale. Ho conosciuto compagni e compagne da ogni parte d’Italia, gente che ha consumato le ferie, altri che sono lì da mesi, come terremotati tra i terremotati, persone armate di gentilezza, pazienza e tanto senso del dovere. Ho guardato i visi dei cittadini: orgogliosi, fieri, a volte tristi, a volte incazzati, spesso sorridenti e ironici, ho tentato di capire cosa può essere una vita stravolta da un terremoto.
Volevo dare questa piccola, banale testimonianza: non abbiamo fatto nulla di speciale, abbiamo fatto quello che potevamo fare, siamo un piccolo Partito e spesso si ironizza su di noi per questo, alle ironie, allo scherno rispondo che i piccoli spesso sono dotati di un grande cuore, in Abruzzo lo stiamo dimostrando giorno per giorno dal 6 aprile di quest’anno, senza chiedere in cambio nulla, lontani dalla politica mercantile, per una politica della solidarietà che si mette al servizio della gente, lontani dal circo mediatico che ci oscura e che favoleggia di una ricostruzione miracolosa e senza problemi.
Seguendo il link di seguito una piccola cronologia dell’intervento di Rifondazione Comunista in Abruzzo ed in generale il lavoro fatto dai compagni in questi mesi: http://www.diariodallabruzzo.org/
Roberto Capizzi, Partito della Rifondazione Comunista, Piazza Armerina

Da Giuseppe Suffanti

Caro Agostino,
essendomi arrivate da vari amici piazzesi la precisa richiesta di notizie del ragusano, cerco di riassumere in breve le ultime, legate soprattutto alla fine dell’estate. Infatti dopo la stagione estiva, vissuta lungo le spiagge del litorale della costa iblea, come Pozzallo, Sampieri, Donnalucata, Playa Grande, Marina di Ragusa, Casuzze, Punta Secca, si è arrivati anche alla fine. E mentre ancora abbiamo negli occhi e nella mente il ricordo dei momenti più belli delle passate vacanze, ricominciano i lavori, aprono i negozi, riaprono le scuole, ecc. E’ difficile staccare la spina. Per questo il comune di Comiso,ad esempio, organizza da diversi anni il Settembre Casmeneo, in cui si sfoggia tutto il folclore e la tradizione del territorio, e dove arte e cultura si coniugano in maniera mirabile. Il tutto accompagnato dalla degustazione quotidiana di piatti di antichi sapori, ormai scomparsi dalle nostre tavole. Quest’anno l’impegno è maggiore, data l’imminente apertura dell’aeroporto, il cui interesse ormai supera i confini regionali. Infatti il 12 e 13 settembre sarà presente la pattuglia acrobatica del tricolore italiano, che volerà su Comiso e Marina di Ragusa, dove fervono i preparativi per l’ormai collaudata festa dell’addio all’estate. Una manifestazione quest’ultima, che attira migliaia di persone delle provincie limitrofe, attratti dalla spettacolare gara di fuochi d’artificio, da quest’anno arricchita dallo splendido scenario del Nuovo Porto turistico di Marina di Ragusa. E visto che ci siamo vale anche la pena dedicare un po’ di tempo per la visita al Castello di Donnafugata, o a Puntasecca nei luoghi della fiction del commissario Montalbano, o il celebrato centro storico di Ragusa Ibla a cui abbinare lo scenario unico della veduta di Modica in notturna. Insomma prima di incominciare la vita lavorativa, dopo le vacanze estive, vale la pena godersi gli ultimi sprazzi di sano e puro divertimento, a due passi da casa. Dopo Piazza Armerina, mia città di origine, questi sono i luoghi più belli che io apprezzo e invito a visitare.

Giuseppe Suffanti

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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