mercoledì 2 settembre 2009

Chiesta la scarcerazione per il sedicenne piazzese accusato della rapina alle poste

Chiesta l’istanza di scarcerazione per il sedicenne accusato della tentata rapina degli uffici postali siti in via Crescimanno nel cuore del quartiere Monte. L’avvocato Sinuhe Curcuraci chiederà la scarcerazione del suo cliente che nega ogni coinvolgimento ai fatti contestategli. Il legale contesta tutte le accusa mosse al sedicenne ritenendo che non esistano, quindi, le esigenze cautelari. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la baby gang, così come definita dagli apparati investigativi, sarebbe andata a compiere una rapina con un mitra finto e non riuscendo a forzare l’ufficio delle poste avrebbe rapinato tre clienti della posta facendosi consegnare 135 euro circa. Secondo l’avvocato Curcuraci non tutti i giovani avrebbero partecipato alla presunta rapina pertanto il legale piazzese ha chiesto l’istanza di scarcerazione. Venerdì prossimo si deciderà al tribunale dei minori a Caltanisetta.

Il museo di Agrigento. "Da noi non è esposta nessuna testa di Ercole Fanciullo". Mistero sulla testa.

Piazza Armerina. “Veramente da noi non è esposta nessuna testa di Ercole Fanciullo”. A dirlo è Donatella Mangione, archeologa del museo di Agrigento, luogo dove, secondo la soprintendenza di Enna, dovrebbe essere deposto il reperto. “Non ci risulta che ci sia nessuna testa di Ercole Fanciullo – dice la Mangione al telefono - Qui noi non l’abbiamo”. Insomma, per adesso, la famosa testa è avvolta dal mistero. Un mistero che avevano cercato di svelare nella scorse settimane prima lo studioso Salvatore Ciurca e poi il consigliere comunale Basilio Fioriglio. Addirittura Fioriglio, già un paio di anni addietro, aveva fatto anche una interrogazione consiliare. La soprintendente Basile, con il tentativo di cercare di chiarire, aveva detto che non era opportuno diffondere questo genere di notizie allarmistiche affermando che la testa era ad Agrigento. Ma ieri, la telefonata proprio al museo di Agrigento, ci conferma che della famosa testa nella città dei templi non ne sanno nulla. Ecco la nota che aveva diffuso la Basile in risposta agli interventi di Fioriglio e Ciurca “si informa che il reperto in questione è in atto al Museo Archeologico di Agrigento, presso cui è stato trasferito, a suo tempo, dalla Soprintendenza di Siracusa, nel periodo di passaggio della competenza territoriale fra le due Soprintendenze; la testa, pertanto, non è mai stata a Palazzo Trigona. La richiesta di restituzione del reperto, come di tutti i materiali pervenuti dalla Villa del Casale e non esposti, è stata avanzata dalla Direzione della Villa agli inizi del 2006, ed è stata confortata dal parere favorevole del Consiglio Regionale Beni Culturali e Ambientali. Lascia perplessi – aveva concluso la Basile - l’inopportunità della diffusione di notizie non sorrette dalla necessaria informazione, che sarebbe stato agevole attingere presso gli Enti competenti”. Ieri, però, la dottoressa Donatella Mangione, che del museo di Agrigento è coordinatrice, ha detto “la testa non è esposta e non si trova neanche nei magazzini”. Si infittisce, quindi, il mistero. Dov’è veramente la testa di Ercole? Dove si trova? E’ possibile averne una foto recente?. In fondo è il destino che tocca ai reperti archeologici dell’ennese è comune. Spesso si perdono le tracce. Alcuni si ritrovano. Altri no. Nel 2007, i carabinieri hanno ritrovato la testa delle Dama Flavia che a quella di Ercole va accoppiata. Il capo efebico di Ercole Fancilullo, però fa disperare. Alle dichiarazioni, spesso, non corrispondono i fatti. La figura dell’eroe principale della mitologia greca riveste un ruolo importante all’interno della Villa romana del Casale sia nella lettura del pavimento mosaicato che nella simbologia. Famoso per le dodici fatiche che possono essere viste all’interno del triclinio, insieme alla vittoria sui giganti anguipedi, uccisi dalle mitiche frecce intrise dal sangue dell’Idra di Lerna, insieme all’apoteosi di Ercole incoronato da Giove e la statua posta nell’abside centrale. Del resto il mistero è un denominatore comune molti reperti archeologici dell’ennese. Prima che venisse istituita la soprintendenza di Enna, fino al 1985, tutti i reperti della aree archeologiche piazzesi erano custoditi a Piazza Armerina in via Mazzini, immobili presi in affitto da alcuni privati. I controlli erano all’acqua di rose. Dal 1985 in poi i reperti sono stati trasferiti in parte ad Enna ed in parte in alcune stanze del palazzo Trigona. Per molti anni sono rimasti senza catalogazione. Se spariva qualcosa era difficile saperlo. E i reperti erano migliaia.
Agostino Sella

AcquaEnna chiude la via Roma e i commercianti protestano

I commercianti della via Roma insorgono. Da tre giorni che la via in questione è stata chiusa per ripristinare il servizio idrico alla villa Ciancio. “E’ incredibile che da tre giorni la via Roma sia ancora chiusa, i lavori sono finiti ma di riaprire la strada non se ne parla” ci dichiara uno dei commercianti della zona. “Abbiamo telefonato alla polizia municipale che con educazione ci ha licenziato dicendo che il problema era di AcquaEnna, la stessa cosa ci ha risposto l’ufficio tecnico del Comune” dichiara un’altra residente della zona che continua “I commercianti della via Roma già vivono una situazione che dal punto di vista commerciale non è delle migliori se a ciò, per fare dei semplici lavori di ripristino ci chiudono la strada per tre giorni la frittata è fatta”. I lavori di ripristino della rete idrica per la Villa Ciancio sono stati condotti da AcquaEnna che da un paio di giorni sta lavorando per riportare l’acqua alle fontane site all’interno dello storico giardino comunale in via Roma. “Nel pomeriggio apriremo la via in questione” affermano i tecnici di Acqua Enna, contattati telefonicamente. “La strada, nonostante i lavori siano stati eseguiti, rimarrà chiusa ancora per alcune ore affinché il sole possa asciugare il cemento che fa da collante tra le basole di pietra del manto stradale della via” precisano i tecnici di AcquaEnna.
Foto in alto: Uno scorcio di via Roma

La giunta Nigrelli approva un progetto per completare l'area destinata a mercato settimanale

Si parlerà di mercato del giovedì nella prevista riunione della conferenza dei capigruppo di stasera. Invitati l’assessore al commercio Teodoro Ribilotta e il comandante della polizia municipale Piero Viola la cui presenza è stata richiesta per parlare del fenomeno dell’abusivismo. Nel frattempo la giunta Nigrelli ha dato il via libero a un progetto per il completamento dell’area comunale di piazza Mascagni che sarà destinata ad accogliere gli operatori del settore alimentare del mercato settimanale. I 53 venditori ambulanti si aggiungerebbero ai 170 ambulanti del settore dell’abbigliamento che andrebbero ad occupare l’area intorno allo stadio già da tempo pronta per ricevere il mercato. “Al completamento dei lavori previsti in piazza Mascagni il mercato settimanale sarà trasferito” dichiara l’assessore Teodoro Ribilotta che aggiunge “credo che tra settembre/ottobre tutto dovrebbe essere pronto perché ciò avvenga.” I lavori di sistemazione della piazza dovrebbero partire a giorni, il costo del progetto si aggira intorno ai 73 mila euro. Intanto oggi la conferenza dei capigruppo chiederà lumi all’assessore al commercio sui ritardi del trasferimento e ha chiesto la presenza del comandante della Polizia Municipale Piero Viola su problematiche inerenti il rilascio di un’autorizzazione per un ambulante che opera nella via Giacinto Lo Giudice.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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