Sapienza

Dal libro della Sapienza - Capitolo 2


[1] Dicono fra loro sragionando:

«La nostra vita è breve e triste;
non c'è rimedio, quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi.

[2] Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo stati.
E' un fumo il soffio delle nostre narici,
il pensiero è una scintilla
nel palpito del nostro cuore.

[3] Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere
e lo spirito si dissiperà come aria leggera.

[4] Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo
e nessuno si ricorderà delle nostre opere.
La nostra vita passerà come le tracce di una nube,
si disperderà come nebbia
scacciata dai raggi del sole
e disciolta dal calore.

[5] La nostra esistenza è il passare di un'ombra
e non c'è ritorno alla nostra morte,
poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.

[6] Su, godiamoci i beni presenti,
facciamo uso delle creature con ardore giovanile!

[7]Inebriamoci di vino squisito e di profumi,
non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,

[8] coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano;

[9] nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza.

Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia
perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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