venerdì 26 giugno 2009

Il sindaco sulle terrazze estive (dehors).

Comunicato stampa
Venerdì mattina ha completato il lavoro la commissione che ha esaminato le richieste di autorizzazione delle terrazze estive (dehors) da parte dei bar e dei locali della Città.
La Commissione è costituita dai dirigenti dei Settori Commercio, Urbanistica e del Comando
di Polizia Municipale per le norme di competenza di ciascun ufficio.
La commissione ha esaminato 35 richieste di cui 23 presentate entro il termine previsto del 31 maggio e 12 presentate durante la proroga fissata dall’Assessore alle attività produttive nel 19 maggio.
Sono state rilasciate 14 autorizzazioni senza modifiche ai progetti presentati, mentre le altre hanno avuto delle prescrizioni per lo più imposte dalla necessità di rispettare il Codice della strada in materia di sicurezza stradale e l’obbligo di lasciare il transito ai pedoni.
L’esame delle pratiche ha resi necessari, nelle ultime settimane, numerosi sopralluoghi della Commisione per verificare sui luoghi se i progetti presentati rispettassero tutte le norme urbanistiche, di viabilità e di decoro urbano previste dalle leggi e dal regolamento approvato dal consiglio comunale.
La maggior parte dei locali ha richiesto l’autorizzazione per il periodo dall’1 luglio al 31 agosto, altri solo per il mese di agosto.
Dopo l’assegnazione del servizio di parcheggio a pagamento – le cosiddette strisce blu – sarà possibile, in alcune aree, chiedere l’autorizzazione al dehors annuale.

Blogger tg del 26 giugno 2009

Maurizio Velardita. Il mercato e pieno di abusivi e l'amministrazione ci prende in giro. I vigili vengono e guardano senza fare niente.

Carmelo Nigrelli incontra la città in piazza Falcone e Borsellino, il prossimo martedì alla 20.30

di Guglielmo Bongiovanni.
Chissà forse il comizio ritorna ad essere uno strumento per ritornare a fare politica sul serio. Il sindaco Carmelo Nigrelli incontra la città Martedì 30 giugno. E lo fa non in un teatro, in giacca e cravatta, non in un albergo, tra un aperitivo e una degustazione, ma in piazza tra la gente. Alle 20.30 in piazza Falcone e Borsellino il Primo Cittadino parlerà alla città, alla vecchia maniera, come si usava negli anni settanta e ottanta. Del resto il Comizio fin dall’antica Roma era il luogo aperto per eccellenza dove si svolgevano le assemblee dei cittadini. Oggi, chissà, forse ritorna ad essere il luogo dove i nostri rappresentanti scendono dallo scranno più alto per avvicinarsi alla gente. Non chiedendo voti ma per raccogliere le problematiche irrisolte, per raccogliere i suggerimenti e anche gli sfoghi di chi non è soddisfatto di chi governa la città. Ma il comizio ha un posto centrale anche per chi vuole farsi conoscere e apprezzare per quelle che sono le proprie qualità amministrative e soprattutto per gli obiettivi programmatici “qualificanti” che questo governo si propone. C’è chi c'è morto sul palco (Enrico Belinguer) parlando con gli operai di Padova privilegiando, seppur in una democrazia proporzionalista, il rapporto diretto fra leader e società civile a dimostrazione di quanto possa risultare determinante per l’attività amministrativa oltre che sul piano squisitamente politico instaurare quel feeling con la città con la gente che la abita. Ritengo che questa sia la strada giusta. Oggi la città vuole sentirsi abbracciare da un leader, vuole vedere il suo comandante in capo, vuole imparare a conoscerlo, vuole cercare di capire se il contenuto delle sue azioni siano il prodotto delle sue debolezze o della sua personalità politica carismatica. Vuole capire se dietro le azioni di governo ci sia una concreta progettualità di crescita per la città o si viva alla giornata, vuole capire se la macchina amministrativa funzioni, se i suoi assessori diano gli imput giusti alla macchina amministrativa comunale, vuole sentire parlare di lavoro, di turismo, di riqualificazione del centro storico, di progetti imminenti o in fase di realizzazione per la città.

Mentre l'Highlander chiede la rimozione dei sigilli apposti al dehors il consiglio comunale è già in letargo

di Guglielmo Bongiovanni.
Persecuzione, incompetenza del dirigente della Polizia Municipale, eccesso di potere. Questi sono i tre caposaldi giuridici su cui si fonda il ricorso che il titolare dell’Highlander pub di Piazza Armerina ha presentato al Sindaco, quale massima autorità amministrativa della città, chiedendogli che siano tolti i sigilli di sequestro apposti alla struttura montata sul suolo pubblico adiacente il locale. Il nostro compito è quello di fare cronaca e cercare di evitare i giudizi di merito su una vicenda che comunque lascia perplessi sul piano politico poiché mette a nudo l’incapacità e la totale assenza di un intero sistema politico consiliare che avrebbe dovuto affrontare la delicata questione del regolamento dei “dehors” nei tempi dovuti; evitando rinvii inutili e strumentali che poi hanno prodotto in città e tra gli operatori commerciali una valanga di proteste e confusioni. Oggi la sensazione che si ha tra la gente, che ancora riesce a pensare liberamente, e che il consigliere si è trasformato in una specie di guardiano per eccellenza dei piccoli orticelli di potere individuali. Una specie di Caronte dei fiumi infernali dell’oltretomba. I pochi fortunati verranno tuffati nei Campi Elisi o alle isole dei Beati (un porto franco che li pone sopra e fuori dalle regole) mentre i dannati riposeranno nella pianura degli Asfodeli. Sorte peggiore toccherà a chi offende gli Dei, ahimè, per loro si apre la strada del Tartaro. Per gli ulteriori approfondimenti sulla vicenda vi rimandiamo al quotidiano “La Sicilia” di domani 27 giugno.

Salviamo la chiesa della Madonna della Neve di Guglielmo Bongiovanni

di Guglielmo Bongiovanni
Raccogliamo l’appello dell’attento Sebastiano Arena e lo giriamo a tutti i nostri lettori: Salviamo la Chiesa della Madonna della Neve. La chiesa fa parte del convento di S. Maria della Neve che accolse i Padri Agostiniani intorno al 1625 (Villari pag. 332) provenienti da un cenobio in contrada Polleri. Il convento ha ospitato finora le Suore della sacra Famiglia di Spoleto. La chiesa (ad una navata a pianta rettangolare,) di stile barocco con buone pitture, con stucchi e bassorilievi di pregevole fattura si trova in cattive condizioni a causa di spaccature e infiltrazioni di acqua. La chiesa è ubicata nel nobile quartiere Monte sopra la costa degli aranci. La veduta è meravigliosa: abbraccia le verdi campagne di Bosco Blandino, di Belvedere, di Monte Naone, di Fontanelle e di Costantino. La chiesa è nell’ennesimo simbolo della cultura che illuminava questa città e le sue intelligenze; oggi l’ennesimo simbolo dell’oscurantismo che domina la città di Piazza da decenni. I padri Agostiniani abitarono il convento e la chiesa fino al 1867. Oggi la chiesa soffre a causa di spaccature e infiltrazioni. Facciamo appello a tutti i nostri concittadini di buona volontà: Salviamo la chiesa della Madonna delle Neve e con essa il patrimonio architettonico, di pitture e di intelligenze che essa ha fornito per secoli alla nostra Piazza, un tempo città nobile. Se Piazza vuole davvero essere città d’arte o davvero si vuole dare concretezza alla slogan "Piazza si fa bella" diamo prova di amarla a cominciare dal conservare e custodire quello che questa città, nei diversi secoli di storia, ci ha lasciato.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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