venerdì 31 ottobre 2008

Consegnato il progetto per l'area artigianale. Ben 83 manifestazioni di interesse da parte di imprenditori.

Piazza Armerina. Piano artigianale, finalmente vicino alla meta finale. Infatti, mercoledì scorso, con due giorni di anticipo rispetto alla scadenza prevista, i funzionari dell’ufficio tecnico comunale coordinati dall’ingegner Mario Duminuco hanno consegnato agli uffici della regione siciliana il nuovo progetto delle opere di urbanizzazione dell’area artigianale di contrada Bellia. Il progetto redatto dal comune della città dei mosaici parteciperà al bando pubblicato l’estate scorsa sulla Gazzetta Regionale della regione siciliana e rimarrà in ogni caso in graduatoria anche per successivi interventi nel quadro del nuovo POR. Quindi si prospettano nuove ed importanti novità per gli artigiani ed imprese locali.  Soddisfatto il primo cittadino Fausto Carmelo Nigrelli “Devo esprimere un caloroso grazie a tutti coloro che nell’Ufficio Tecnico si sono prodigati perché si potesse presentare al meglio il nostro progetto – commenta il Sindaco – e deve esprimere la più viva soddisfazione per il grande successo tra gli imprenditori. Il bando – continua Nigrelli – richiedeva almeno 20 dichiarazione di interesse da parte delle imprese. A noi ne sono arrivate 83, più di tre per ognuno dei lotti disponibili, che sono 27”. Le 83 domande sono state presentate soprattutto da attività legate all’automobile. Si sono candidati ad avere un’area infatti in 20 tra carrozzieri e meccanici, 3 autolavaggi e 2 elettrauti. Due aziende di noleggio pullmann ed altrettante di componentistica. Ventidue le aziende operanti nel campo dell’edilizia di cui 14 laboratori. Segue poi il settore alimentare con otto aziende, poi quello dell’agricoltura con tre, quello dei materiali da riciclo con due. Poi sono arrivate al comune altre 19 richieste di aziende tra cui orologeria, impiantistica, tipografia. Poi il primo cittadino lancia una proposta “Un tale successo – continua dichiara il sindaco Fausto Carmelo Nigrelli – potrebbe anche aprire le porte a diverse soluzioni che riguardano la costruzione dei capannoni: si potrebbe chiedere i finanziamento attraverso i bandi POR, ma si potrebbe anche costituire un consorzio tra gli imprenditori più motivati per procedere alla realizzazione dell’area. Ma il segnale più interessante – conclude Nigrelli – sta proprio nella risposta in sé degli imprenditori: se vogliono investire, vuol dire che credono nel futuro e questo, di per sé, è garanzia il miglioramento delle condizioni di vita nella nostra città.”

Agostino Sella

I medici incontrano il vescovo per discutere sulla quesitone della sanità

Piazza Armerina. L’osservatorio medico ospedaliero incontra il vescovo per la questione ospedale. Ieri, infatti, una delegazione di medici formata da Sergio Rossitto, Ninni Ciancio, Giuseppe Fanzone, Gino Ramunno e Sebi Arena ha raggiunto Monsignor Michele Pennisi nei suoi uffici di via La Bella per una riunione che si è protratta per circa due ore. “Il Vescovo – si legge in una nota diffusa dall’oseervatorio dei medici - nell’accogliere l’appello indirizzatogli dagli operatori sanitari presenti, ha informato di tutte le iniziative intraprese nei confronti degli esponenti sanitari della Usl di Enna e del Governo regionale, comprese quelle ispirate dalla Conferenza episcopale siciliana.  L’Osservatorio ha informato il vescovo dello status della lotta cittadina contraria all’attuazione dello schema di decreto Russo e pure al SIOEN di Francesco Iudica che è l’ipotesi di rimodulazione dei quattro ospedali ennesi elaborato dal Direttore della Usl 4. Su quest’ultimo “parto creativo” – continua il comunicato dell’osservatorio dei medici - si è incentrata la massima preoccupazione poiché risulta chiaro che la sua attuazione significherebbe la fine dell’ospedale di Piazza Armerina il quale sarebbe ridotto ad un mero luogo di accoglienza sanitaria con qualche ambulatorio e un reparto di lungodegenza. Il piano SIOEN di Iudica – dice ancora il comunicato - servirà a smantellare l’ospedale nella sua peculiarità di luogo di cura per acuti con la perdita inestimabile di diversi reparti di degenza come la Cardiologia, l’Ostetricia e la Pediatria, mentre gli altri reparti come la Chirurgia, l’Ortopedia e l’Urologia sarebbero relegati ad una operatività di piccola e media complessità mediante una gestione del malato di tipo Five Week Surgery, sistema assolutamente irrealizzabile dove non ci sia anche la presenza di un normale reparto di chirurgia. E’ stato chiarito, semmai ce ne fosse ancora bisogno – continua la nota dell’osservatorio - che tutta la iattura del nostro ospedale nasce dalla caparbia e decisionista volontà della regione di effettuare un grosso e drastico taglio dei posti-letto. Da qui l’appello affinché venga rivisto l’indice di “2,1 posti-letto x mille abitanti” assegnato alla nostra provincia e del diritto di averlo innalzato almeno al 3 x 100 in modo da avere a disposizione il numero di 540 posti-letto necessari ad una decente sanità e tali da salvare anche l’ospedale di Piazza. Il vescovo Pennisi – conclude la nota dei medici - ha mostrato grande solidarietà allo sforzo che la comunità sta facendo per salvare l’ospedale ed ha ricordato, anche con un suo documento, che, pur riconoscendo la necessità di combattere gli sprechi, la sanità deve essere al servizio dell’uomo e per questo è necessario coniugare cura e sollecitudine umana, scienza ed assistenza, diritto alla salute e solidarietà, ricerca ed etica”

Agostino Sella

Offerte di lavoro x chi non ha voglia di salire sui tetti.

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giovedì 30 ottobre 2008

Intervista agli studenti. I motivi della protesta.

Manifestazione studentesca a Piazza contro la Gelmini

Stamattina studenti piazzesi contro la Gelmini

Piazza Armerina. Tutti in piazza contro lo riforma Gelmini. Oggi, secondo gli organizzatori, si attendono almeno duemila di studenti che frequentano le scuole piazzesi che manifesteranno per le vie della città dei mosaici contro la riforma voluta dal governo di Silvio Berlusconi ed attuata dal ministro della pubblica istruzione Maristella Gelmini. Una riforma peraltro, che proprio ieri è stata approvata al senato nonostante le proteste. Nel corteo degli studenti anche il sindaco piazzese Fausto Carmelo Nigrelli. “Non ci arrenderemo – dice Ismaele Palumeri uno studente dell’Itis – cercheremo fino in fondo di far capire che questa riferma smantella la scuola pubblica e penalizza il diritto allo studio di tutti gli studenti. Semmai – continua Palumeri – garantisce solo i benefici a chi gestisce le scuole private. I ricchi non avranno problemi, mentre i poveri saranno sempre penalizzati da questo sistema. E’ giusto protestare e lo faremo con grande passione, civiltà e determinazione”.  “Sarò con gli studenti nel corteo – dice il sindaco Nigrelli - Sono solidale con tutto il mondo della scuola e con le famiglie. La nuova legge sulla scuola fa parte ad un ampio attacco allo stato sociale che parte dalla sanità e attraverso la scuola tocca anche gli ammortizzatori sociali. E’ frutto – conclude Nigrelli - di una politica che vuole allargare la forbice tra le classi che stanno meglio e quelle che stanno peggio”. Il corteo organizzato dagli studenti prenderà il via alle ore nove dal campo Sant’Ippolitto per raggiungere piazza Senatore Marescalchi, attraversando quindi tutta l’arteria principale della città dei mosaici. In piazza Marescalchi ci sarà anche una manifestazione organizzata dai professori aderenti ai Cobas scuola. Insomma, si mobilita tutto intero il mondo scolastico anche se a questo punto la riforma è legge e solo un referendum popolare può far fare retro marcia al governo. Intanto grande spiegamento delle forze dell’ordine per gestire la grande manifestazione studentesca. Polizia, Carabinieri ed agenti di polizia municipale saranno impegnati per assicurare l’ordine durante la manifestazione e lo svolgimento del corteo che attraverserà prima via Libertà, poi la via Monsignor Sturzo, via Generale Ciancio per fare capolinea in piazza Marescalchi. Scuole chiuse quindi e tutti in piazza per protestare contro la nuova legge.
Agostino Sella

Centonze pronti a convocare il consiglio con Iudica

Piazza Armerina. “Siamo assolutamente pronti a convocare un consiglio straordinario per sentire le ragioni del dottor Francesco Iudica”. Calogero Centonze, presidente del consiglio, non aspetta un momento. Apprende della disponibilità al confronto del direttore dell’Asl 4, è immediatamente è disponibile a riunire il civico consesso. “Siamo pronti al confronto – dice Centonze – nessuno di noi ha dei pregiudizi. Tutti vogliamo capire meglio questo pieno. Se il dottor Iudica è pronto al confronto non può farci altro che un grandissimo piacere”. Si prospetta quindi nei prossimi giorni un consiglio comunale nella città dei mosaici in cui si parlerà nuovamente del piano di rientro e del riequilibrio che sta tentando Francesco Iudica. Questa volta però ci sarà un interlocutore. Il capo della sanità ennese, direttore dell’Asl, è pronto a sentire le proposto e dare le sue risposte. Il piano di Iudica parte da un ridimensionamento dei posti letto voluto dall’assessore regionale alla Sanità Russo. Senza quei tagli il panorama sanitario probabilmente rimarrebbe così com’è. Ma pare i posti letto comunque debbano saltare. Iudica, dice comunque che tutto cambierà in meglio. “Vedremo – dice sempre Centonze – ma è chiaro che a livello regionale il piano soffre di un disequilibrio notevole. Le aree metropolitane di Palermo e Catania la fanno da padrone. Hanno tagliato soprattutto nelle piccole province. E’ un modo di operare che non tiene conto della parità dei diritti di tutti i cittadini. Iudica è un personaggio influente anche nei piani alti della politica regionale – dice Centonze – Faccia sentire anche lui la sua voce. Questo piano di rientro regionale è insostenibile. Vedremo come andrà a finire. Sono certo – dice il presidente del consiglio comunale piazzese – che ci sarà un dibattito sereno in cui tutti i consiglieri potranno porre le loro domande e sentire le risposte del direttore generale. Per quanto ci riguarda – dice ancora Centonze – il consiglio comunale che presiedo non vuole fare nessuna speculazione. Vuole solo capire e di conseguenza agire. Se ci sarà da manifestare lo faremo non ad Enna, ma direttamente a Palermo nelle piazze dove ha sede il governo regionale. Qualcosa non va – conclude Centonze – a partire dalla testa. Se non sarà garantito il diritto alla salute dei cittadini faremo tutto il possibile per evitare che il piano regionale di rientro vada avanti”.

Agostino Sella

Iudica. "Pronto a venire al consiglio di Piazza Armerina"

Piazza Armerina. “Sono disponibile ad incontrare i consigli comunali e a spiegare il progetto della nuova sanità”. Il capo della sanità ennese, Ciccio Iudica, è pronto a scendere in campo per difendere il nuovo piano sanitario che ha redatto insieme all’Umberto I di Enna. Un piano sanitario redatto tenendo conto del piano di rientro redatto dall’assessore regionale alla sanità Russo che in provincia di Enna ha previsto il taglio di qualche centinaio di posti letto. Ma Iudica è certo che nonostante la riduzione dei posti letto aumenterà la qualità dell’offerta sanitaria in tutto il territorio provinciale.“Dedicherò i prossimi giorni a spiegare il piano sanitario. Sono disponibile ad incontrare chi di dovere per spiegare le ragioni del piano. Sarà una sanità migliore di quella di adesso. Purtoppo – continua il direttore dell’asl 4 - le firme che si raccolgono sono più contro le paure che contro la realtà. Il modello che stiamo proponendo – dice ancora Iudica - garantirà una sanità migliore di quella di oggi. Occorre difendere gli interessi di tutti i cittadini”. Poi il capo della sanità ennese spiega perché non è andato al consiglio comunale di Piazza Armerina. “Quando mi ha invitato in presidente del consiglio comunale Calogero Centonze non avevamo ancora pronta una proposta. Quel consiglio comunale doveva rivendicare delle cose. Le rivendicazioni non hanno me come interlocutore ma altri. Adesso – continua Francesco Iudica - quella proposta c’è e quindi sono pronto a confrontarmi con tutti. Non perderò occasione, nei consiglio comunale e nelle assemblee cittadine, per spiegare punto per punto il modello organizzativo che stiamo mettendo in atto. Non chiuderemo nessun ospedale – conclude Francesco Iudica – Sarà una riforma che garantirà sempre qualità e sicurezza. Si tratta di realizzare una scala di interventi partendo dall’idea che ci sia un rapporto tra complessità e prossimmita. Dove maggiore è la complessità minore sarà la prossimità”. Insomma il direttore generale è pronto. Per lui si prevedono battaglie in assemblee e consigli comunali in cui dovrà spiegare a tutti le ragioni di una sanità che “spreca troppo”. Conclude Iudica. “I cittadini possono stare tranquilli. Anche se molti di loro da un lato si lamentano che la sanità non funziona dall’altro vorrebbero che le cose rimarrebbero così come sono”.

Agostino Sella

Monaco ed i suoi primi 100 giorni da presidente della provincia

ENNA. “Ho trovato un provincia impostata sui sottogoverni. Con me non sarà così. Toglierò tutti gli enti inutili. Già è saltata la biennale di Archeologia”. Pippo Monaco, parla dei suoi primi cento giorni da presidente della provincia. Da buon chirurgo qual è, tiene già in mano il bisturi. Per tagliare alcuni carrozzoni del sistema politico ennese.

Presidente, sono passati più di cento giorni. Cosa ha fatto?

Nei primi giorni abbiamo conosciuto i meccanismi della provincia. Poi ci siamo messi al lavoro per realizzare una serie di progetti a 360 gradi. Presto vedremo i risultati. Il progetto più importante è quello di 38 milioni di euro sulla viabilità provinciale che è un colabrodo.

Cosa ne pensa del nuovo piano sanitario.

Sono perfettamente d’accordo con chi si ribella. E’ un piano che non condivido nel modo più radicale. Penalizza eccessivamente la nostra provincia. Siamo passati a 330 posti letto per acuti con un’incidenza per abitante che scende al 2 %. A livello regionale è al 3,8 %. Sono state privilegiate le aree metropolitane. L’assessore Russo nella determinazione dei posti letto ha seguito un procedimento erroneo. Sarebbe stato più corretto stabilire il reale fabbisogno del territorio.

Ma la giunta regionale è del centro destra, come la sua!

Le sa che varie forze del centro destra hanno preso posizione di distacco dal piano. Io ho chiesto di essere sentito dalla commissione sanità della regione per esporre le proteste.

Il sistema della ATO continua a garantire solo città sporche in tutta la provincia. Lei come intende muoversi.

C’è una grande situazione debitoria dell’Ato. Il problema va risolto a livello regionale e con la collaborazione di tutti.

Poi c’è il problema dell’acqua.

Purtroppo abbiamo una carenza delle fonti di approvvigionamento. Non piove da otto mesi e l’Ancipa si sta prosciugando.

Come ha trovato la provincia di Enna dopo 15 anni di governo di sinistra.

“Ho trovato una provincia impostata sia dal punto di vista organizzativo e progettuale su un criterio che non condividerò mai. Un sistema costruito sul clientelismo con lo sperpero di denaro pubblico basato su posti di governo e sottogoverno. Con posti di lavoro dati con logica di tipo assistenziale. Basta pensare alle innumerevoli società create e che prosciugano le risorse della provincia.

Ma i sottogoverni che si liberano li affida o no.

Ma io sto chiudendo le società inutili come la biennale di archeologia! Sulle altre società stiamo valutando. Il mio intento è uscire anche da Sicilia Ambiente. Lo stesso problema si porrà con le altre partecipate. C’è solo il problema dei contratti.

Però anche nella sua coalizione ad Enna c’è qualcuno che fa il monello!

In tutte le famiglie ci sono i figli discoli. Però anche loro appartengono alla famiglia. Presto o tardi rientreranno. Una famiglia li accoglie sempre.

Agostino Sella

Ancora Nigrelli sul ruolo dell'ASL in Scienze Infermieristiche

Piazza Armerina. Ancora sul tavolo la questione del corso di scienza infermieristiche della città dei mosaici. Il sindaco Nigrelli, torna sull’argomento per chiarire la sua posizione e parlare del ruolo che l’azienda sanitaria locale di Enna e il suo direttore Iudica hanno nell’organizzazione del corso. “"Non c'è nessuna polemica con l'Ausl e il Direttore Iudica in relazione al corso di infermieristica – dice Nigrelli - Ho semplicemente osservato che avendo l'Ausl deciso di interrompere la convenzione con l'Università di Messina si è corso davvero il rischio che questa esperienza terminasse. Grazie all'impegno della Kore a sostituirsi all'Ateneo di Messina per gli aspetti economici, venendo incontro alle nostre richieste e grazie alla collaborazione degli altri enti, è stato possibile confermare questo corso di laurea. Anche l'Ausl – scrive il primo cittadino in una nota - ha un ruolo importante nell'ambito di questo nuovo rapporto. Come ho illustrato in consiglio Comunale la lettera del presidente Salerno chiarisce che l'Ausl metterà a disposizione i locali per le lezioni frontali, la struttura per il tirocinio e alcuni dirigenti per le attività didattiche." Quindi si rafforza sempre di più il rapporto tra ASL, comune, e Kore per dare la possibilità della svolgimento del corso di laurea in scienza infermieristiche. Un corso, molto sentito nella città dei mosaici, anche grazia al numero di giovani piazzesi che frequentano la facoltà nella speranza di trovare occupazione stabile nel mondo della sanità

Agostino Sella

Nigrelli conferma scienzeinfermieristiche.

Piazza Armerina. Alcune voci degli ultimi giorni che davano per certo una soppressione del corso di Laurea di scienze infermieristiche hanno spinto il primo cittadino Fausto Carmelo Nigrelli ad intervenire con un comunicato stampa firmato d suo pugno per chiarire alcune questioni e confermare la presenza del corso sanitario nella città dei mosaici. Molti sono, infatti, i ragazzi piazzesi che stanno frequentando il corso e che puntano, dopo la fine degli studi, ad un posto di lavoro stabile nel mondo della sanità. “Desidero – dice Fausto Carmelo Nigrelli - tranquillizzare i cittadini, gli operatori sanitari e gli studenti del corso di Infermieristica che ha sede a Piazza. Dopo la presa di posizione del Direttore Iudica – continua il sindaco - che aveva deciso unilateralmente di revocare la convenzione tra l’AUSL e l’Università di Messina sulla base della quale si era dato vita al corso, l’Amministrazione Comunale è intervenuta con decisione per garantire il mantenimento del corso”. Nigrelli chiarisce anche le modalità di subentro tra le varie università. “In occasione di più incontri cui hanno partecipato l’assessore Innocenzo Di Carlo e il Sindaco, si è messo a punto il meccanismo con il quale l’Università Kore subentra all’Università di Messina. Il presidente della Kore, Cataldo Salerno, ha comunicato nei giorni scorsi i termini di tale subentro”. Nigrelli parla anche delle risorse finanziarie che il comune della città dei mosaici metterà a disposizione per il corso che si tiene nei locali dell’ospedale Michele Chiello. “In tale quadro – dice ancora il primo cittadino - vengono confermate le condizioni della convenzione tra Comune di Piazza Armerina e ASL, peraltro, mai perfezionata. Il Comune che guido – dice il sindaco - erogherà alla Kore 50 mila euro per ogni Anno Accademico del Corso con sede in Piazza Armerina. Altri aspetti riguardano i rapporti tra Kore, Università di Messina e AUSL 4 di Enna”. Infine vendono chiarite altre questioni. “Per i primi anni il titolo di studio – conclude Fausto Carmelo Nigrelli - sarà rilasciato ancora dall’Università di Messina, finchè non sarà istituita una Facoltà di Medicina presso la Kore. Si consolida così l’impegno della Kore nella città di Piazza nel quadro di una partnership che si estenderà ad altri corsi fin dal prossimo anno accademico”.

Agostino Sella

martedì 28 ottobre 2008

La situazione non è buona. di Nino Di Catania

Al chiarissimo architetto di Dio, Agostino Sella.

Caro Ago, la situazione non è buona.

Come ti ho scritto oggi tutto va a rotoli le poste che non funzionano, personale che manca ecc. ecc.

Ho scritto che la situazione non è buona. questa frase è estrapolata dall'ultimo album di Adriano Celentano,. il primo brano dice: hai bucato la mia vita.

Ascoltando gli altri brani, in particolare risalta," La situazione non è buona".

Invito tutti i politici,sindacalisti, associazioni,movimenti ecc.ecc.ecc.

a leggere quello che ho letto in un testo del grande Adriano.

La situazione politica non è buona,

la situazione economica non è buona,

la situazione internazionale non è buona,

la situazione dei piccoli cani non è buona,

LA SITUAZIONE,LA MIA SITUAZIONE NON è BUONA.

la situazione dell'acqua non è buona,

La PIU’  GRANDE SCIAGURA SONO GLI ARCHITETTI,"TI VOGLIO BENE".

Ho voluto esternare con parole di: Franceso Tricarico quella che in questo ultimo periodo attanaglia la nostra Città.

Gentilmente ti invito ad aprire un forte commento per quanto riguarda,la chiusura di alcuni reparti della struttura Ospedaliera, noto che: tantissimi amici vedi forze politiche diverse dalle mie che si fanno a pezzi giorno per giorno per la salvaguardia dell'Ospedale.

Ho paura a dire che siamo figli degli stenti.

Aggiungo con amarezza che l'assessore preposto oggi pomeriggio ha invitato i medici ospedalieri in una riunione senza tener conto delle sigle sindacali.Comunico che sono un RSU.

 da anni e referente della UIL.FPL, Distretto di Piazza Armerina Sanità.

Sono fortemente preoccupato come utente, ma come dipendente sono sereno, ti spiego.teniamo conto che in un reparto fino ad oggi hanno fatto arancine e pizzette, da domani faranno granite e granite al cafè.

Per noi non cambia niente, e per noi utenti: “cazzi” amari.

Potrei continuare  a scrivere all'infinito  ,mi sono stancato.

Precedenza: Ospedale, Acqua,Poste, lavoratori socialmente utili ecc.ecc.ecc.ecc.......

Ago se puoi, scrivi il più possibile, attraverso mezzo stampa ecc.

28-10-2008.

Antonino Di Catania.

Pino Aloi. Difesa dell’Ospedale = Migliorare i servizi sanitari

La vicenda che in questi mesi angoscia la Città di Piazza Armerina e di cui i giornali parlano è la chiusura dell’Ospedale “Chiello”.

Non è ammissibile che un piano ospedaliero piuttosto che rispondere alle esigenze del territorio e della salute dei cittadini,  venga articolato su base ragionieristica. Anziché contenere, o meglio tagliare, gli sprechi della carta sanitaria vengano di contro penalizzati gli operatori del servizio socio-sanitario e quindi l’utenza.

Pensiamo a quanti che per usufruire di un servizio sanitario saranno costretti a spostarsi presso altre strutture con conseguenti disagi economici, logistici e difficoltà sia per il malato sia per coloro che dovranno assisterlo nell’iter ospedaliero.

E’ inaccettabile che si proceda a tagli indiscriminati operati ai danni delle comunità interne dell’isola dove già la desertificazione con l’emigrazione cresce ogni giorno. Purtroppo non siamo nuovi a situazioni simili cioè essere depauperati di una risorsa occupazionale, economica, finanziaria e sociale.

Il coro di protesta elevato dalle forze politiche, istituzionali e sindacali, con  riunioni e dibattiti hanno portato a conoscenza tutti i cittadini della perdita della struttura ospedaliera invitandoli a mobilitarsi affinché  il provvedimento di ridimensionamento ospedaliero non venga attuato dalla  Regione Siciliana.

Per la salvaguardia dell’Ospedale, dopo quanto è stato manifestato e ribadito, nell’ambito della riorganizzazione della sanità, bisogna passare dalla protesta alla proposta suggerendo delle soluzioni che possano servire a migliorare la nostra struttura ospedaliera affinchè la stessa possa erogare servizi sanitari di qualità.

                                   Giuseppe Aloi

La salute bene di tutti?

di Giuseppe Fanzone.

La salute sembra essere un bene fondamentale a cui giustamente ogni individuo tende per se e per i propri cari. I Padri all’articolo 32 della Costituzione recitano: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti…” Oggi in un periodo di supposta crisi economica si dice che è necessario eseguire dei “tagli” al sistema sanitario per rendere sostenibile la spesa. Appare logico pensare che “tagli” alla salute siano anticostituzionali. C’è però, in atto forte, una idea politica e filosofica che vede lo stato come azienda. Tutto è azienda, quindi ente economico con una precisa vocazione al guadagno ed all’utile di bilancio. Così gli ospedali sono azienda; gli enti sanitari sul territorio di nuovo Azienda Sanitaria; i reparti vengono pagati a DRG e valutati in base al profitto. Allora a governare i reparti ospedalieri è arrivato il budget e giacché i primari sono divenuti Direttori vieni curato solo se rientri nei parametri stabiliti.

Giustissimamente il legislatore già da diversi anni per risolvere il problema degli sprechi, (sprechi e non spesa sanitaria) ha ipotizzato che l’aziendalizzazione potesse essere una buona idea. Esisteva però un errore di valutazione fondamentale che ha determinato il fallimento di questo programma. I bisogni di salute vennero considerati come perfettamente individuabili per mezzo di diagrammi, studi statistici e flow-chart ma così non è proprio perchè la salute, individuata come complesso determinate il benessere del singolo e della comunità, è un sistema caotico, anzi il prototipo dei sistemi caotici. Non è inquadrabile in schemi fissi ed immutabili (la salute, è notorio, oggi c’è e domani no).

Lo stesso errore venne commesso diversi anni addietro non attivando il sistema di protezione civile creando veri e propri disastri a tutti noti. Oggi il sistema di protezione civile è ipertrofico per mezzi, persone e fondi ma questo è vero solo per alcuni giorni dell’anno in preparazione ad una calamità che nessuno sa da dove arriverà ma è certo che ci sarà.

Lo stesso avviene nel mondo salute. Un ospedale di comunità potrà essere utilizzato solo al 70% ma questo è uno spreco? Lo è se consideriamo l’ordinario. Non lo è se consideriamo lo straordinario inteso come non frequente ma possibile e probabile. Un infarto? Evento possibile e probabile. Una caduta da motoveicolo? Possibile e probabile? Un autobus di turisti giù da un ponte? Improbabile ma possibile.

Allora se smettessimo di considerare le strutture sanitarie una spesa ma provvedessimo invece all’abbattimento degli sprechi non sarebbe più giusto e più saggio?

Se considerassimo gli Ospedali come risorse per il territorio, valutando l’impatto economico che una tale struttura ha sul contesto in cui insiste?

I positivi “effetti collaterali” di una struttura ospedaliera sono comprensibili da tutti, il ritorno economico è netto sia in termini di “turismo sanitario”, che in  aumento della occupazione e della immigrazione di rientro e vera e propria. L’indotto è enorme, comunque lo si consideri. Di converso la chiusura di una struttura ospedaliera determina una serie di effetti negativi a cascata il cui valore economico è senza alcun dubbio superiore al “risparmio” che si crede di potere raggiungere. In ultima analisi porterebbe alla “chiusura” di un intero territorio. 

domenica 26 ottobre 2008

Nigrelli sulla proposta Iudica. "Su questa base inaccettabile sarà lotta istituzionale, legale e popolare. Non c’è dubbio"

Piazza Armerina. “Il progetto del dottor Francesco Iudica prevede che i reparti siano a Enna e che, alcuni giorni alla settimana, vengano le équipes mediche a fare piccoli interventi a Piazza. Su questa base inaccettabile sarà lotta istituzionale, legale e popolare. Non c’è dubbio.” Carmelo Nigrelli, sindaco della città dei mosaici, prepara la battaglia per la salvaguardia dell’ospedale Michele Chiello. Le dichiarazione del primo cittadino piazzese vengono dopo l’incontro avuto con il manager dell’Asl che ha spiegato ai sindaci la nuova riforma della sanità ennese. Poi Nigrelli sintetizza il senso della sua decisa opposizione alla proposta di Iudica. “I cittadini della provincia di Enna non sono cittadini di serie B e quelli di Piazza non sono cittadini di serie C. L’ipotesi di riorganizzazione del sistema ospedaliero in provincia proposto ai sindaci delle città sede d’ospedale e ai deputati prevede la suddivisione in due sotto sistemi. In ciascuno dei due è previsto il potenziamento di due ospedali (Enna e Nicosia) e il declassamento degli altri due (Leonforte e Piazza). Per quel che ci riguarda – dice ancora il primo cittadino piazzese - non ha senso discutere di riorganizzazione del sistema ospedaliero in mancanza di numeri certi in relazione ai posti letto disponibili. Non possiamo accettare che in tutta la Sicilia siano previsti 3 posti letto e mezzo ogni mille abitanti mentre in provincia di Enna siano solo due. Se il governo regionale non modificherà questa norma, il Comune di Piazza ricorrerà alle vie legali”. Poi Carmelo Nigrelli insiste sul numero dei posti letto in provincia di Enna. “In ogni caso – continua il sindaco piazzese – per potere intavolare un negoziato con la dirigenza sanitaria della provincia ci vogliono: un quadro normativo certo (ad oggi non si capisce quale sarà il piano di riordino proposto dal Governo, che potrà, peraltro, essere modificato dall’Assemblea regionale). Poi ci vuole la certezza dei posti letto in provincia che devono essere almeno 540 (il 3 per mille). Infine – dice ancora Nigrelli - è irrinunciabile che ogni ospedale sia in grado di fare fronte alle emergenze. Questo vuol dire che accanto al Pronto soccorso ci vogliono i reperti per le emergenze quali ictus, infarti e incidenti, cioè medicina, chirurgia e ortopedia, almeno. Su questa base si potrà decidere quali altri reparti tenere in funzione nei quattro ospedali. Mi spieghino, per esempio, perché si dovrebbe chiudere il reparto di nefrologia o quello di urologia e come intendono fare fronte alle esigenze delle donne che devono partorire.” Insomma, il clima sulla questione sanità si fa sempre più rovente. Si aspetta adesso la prossima settimana per capire meglio quali saranno i possibili spiragli per trovare una soluzione condivisa. Intanto la città si prepara alla lotta. I comitati di quartiere hanno già organizzato un’assemblea con tutte le associazioni cittadini. I club service stanno preparando un documento. Il consiglio comunale si è già riunito diverse volte in seduta straordinaria. Il presidente del Consiglio Centonze, prepara già i pullman per portare i cittadini a protestare a Palermo.

Agostino Sella

Iudica sul futuro della sanità ennese. Ha le idee chiare.

Piazza Armerina. “La mia è una proposta che salva tutti gli ospedali. E’ la proposta di un sistema integrato senza ospedali che si sovrappongono”. Francesco Iudica, direttore generale dell’Asl 4 di Enna, sintetizza così la sua proposta e quella dell’UmbErto I, di riorganizzazione della sanità ennese.

Direttore, ma con questo piano di rientro si tagliano un sacco di posti letto.

I posti letto non rappresentano un problema. Nella nostra provincia, rispetto ai posti letto che abbiamo c’è un indice di occupazione del 70%. Significa che già adesso il 30% dei posti letto rimane vuoto. I posti letto sono uno strumento e non un obiettivo. Occorre invece migliorare la nostra sanità. Dare un servizio di qualità. Oggi un terzo degli abitanti della provincia di Enna va a farsi curare fuori. Eppoi, vede, oggi molti ricoveri sono inappropriati. Ci sono posti letto occupati per patologie per le quali servirebbe solo l’ambulatorio. Le cose semplici si fanno a casa del paziente. Solo in casi estremi si fa il ricovero. Non possiamo mantenere una struttura solo per dare posti di lavoro e di prestigio. Dobbiamo dare qualità ed al tempo stesso posti di lavoro, che comunque la nostra proposta mantiene.

Allora che tipo di sanità avremo?

Sarà una sanità migliore. Costruiremo una rete integrata dell’offerta. In America la chiamano “ab and  spoke”, una sorta di servizio a raggiera. Ad esempio a Piazza Armerina, si conserverebbero medicina e chirurgia che ospiterebbero tutte le attività specialistiche. Questo non vuol dire ridurre i servizi ma migliorarli. Ci saranno tante altre cose in più. Se oggi non è possibile fare un intervento di cataratta, con la nuova riforma a Piazza, invece, sarà possibile.

Però in molti, compresi medici, si lamentano e protestano non poco.

Per molti l’approccio è di tipo emozionale e non razionale. In pochi ragionano a tavolino. Finora non c’è stata, ad esempio, nessuna proposta. Poi, c’è chi vuole fare strumentalizzazione politica o chi vuole fare il capopopolo per trarne un minimo vantaggio.

Salterebbero però, ad esempio a Piazza, alcuni reparti importanti come ostetricia.

Vede, l’Organizzazione Mondiale della Sanità vuole strutture con più di 500 parti all’anno. In Sicilia il tasso di mortalità neonatale è del 50% più alto rispetto al resto d’Italia. Lei non farebbe partorire sua moglie in un reparto dove non c’è la rianimazione. Perché se succede qualche intoppo sono guai. Con la riforma tutto il tempo della gravidanza una donna sarà seguita nel migliore dei modi a Piazza Armerina. Quando dovrà partorire lo potrà fare nella massima sicurezza in un ospedale a 30 chilometri di distanza. Avviene così dove la sanità funziona.

Quali sono suoi prossimi passaggi.

Venerdì incontrerò i sindaci e gli altri rappresentanti. Chi ha capacità di passare dalla protesta alla proposta e suggerire delle cose che si possono fare troverà in me un interlocutore disponibile. L’importante è migliorare le cose. Sempre.

Agostino Sella

 

sabato 25 ottobre 2008

Nigrelli sul corso di Scienze Infermieristiche. "l Comune erogherà alla Kore 50 mila euro per ogni Anno Accademico del Corso di Piazza Armerina"

Desidero tranquillizzare i cittadini, gli operatori sanitari e gli studenti del Corso di Infermieristica che ha sede a Piazza.

Dopo la presa di posizione del Direttore Iudica che aveva deciso unilateralmente di revocare la convenzione tra l’AUSL e l’Università di Messina sulla base della quale si era dato vita al corso, l’Amministrazione Comunale è intervenuta con decisione per garantire il mantenimento del corso. In occasione di più incontri cui hanno partecipato l’assessore Di Carlo e il Sindaco, si è messo a punto il meccanismo con il quale l’Università Kore subentra all’Università di Messina.

Il presidente della Kore, Cataldo Salerno, ha comunicato nei giorni scorsi i termini di tale subentro.

In tale quadro vengono confermate le condizioni della convenzione tra Comune e ASL, peraltro, mai perfezionata, e, dunque, il Comune erogherà alla Kore 50 mila euro per ogni Anno Accademico del Corso con sede in Piazza Armerina.

Altri aspetti riguardano i rapporti tra Kore, Università di Messina e AUSL 4 di Enna.

Per i primi anni il titolo di studio sarà rilasciato ancora dall’Università di Messina, finchè non sarà istituita una Facoltà di Medicina presso la Kore.

Si consolida così l’impegno della Kore nella città di Piazza nel quadro di una partnership che si estenderà ad altri corsi fin dal prossimo anno accademico.

 

Nigrelli sui cantieri di servizio. "Da adesso non sarà tollerata nessuna occupazione"

"Da un lato i rappresentanti provinciali e cittadini dell’ MPA, eletti e trombati alle scorse elezioni, vantano l’intervento risolutivo del Presidente della Regione per il rifinanziamento dei cantieri di servizio e dimenticano che proprio il governo Lombardo sta tenendo senza stipendio questi lavoratori fin da luglio e sta mettendo  in gravi difficoltà i comuni.

Dall’altro alcuni rappresentanti sindacali, che ben sanno che solo il Comune è stato accanto a queste 68 famiglie in questi mesi, attaccano quell’amministrazione comunale che ha già anticipato circa 70 mila euro per consentire loro di lavorare in attesa del rifinanziamento che Lombardo ha più volte promesso e, finora, non mantenuto.

Siano stati e siamo vicini a questi lavoratori e finopra abbiamo giustificato la protesta con la permanenza continuativa dentro i locali del Comune da parte dei lavoratori esasperati, anche se l’abbiamo considerata inutile. Ma se questa comprensione è stata intesa come debolezza, allora devo concludere affermando che d’ora in poi non sarà più tollerata alcuna permanenza né sotto forma di occupazione, né di assemblea permanente, all’interno dei locali del Comune".

venerdì 24 ottobre 2008

I mosaici restaurati. Uno spettacolo

Piazza Armerina. “Sono molto soddisfatto del restauro. Stupiremo il mondo intero. Potremmo anche venderla a Berlusconi, fare dei gran pranzi. Dobbiamo riabitarla in senso letterale.  Potrebbe essere non solo un museo, ma un luogo da godere in cui realizzare incontri celebrativi importanti”. Vittorio Sgarbi – tra il serio ed il faceto – commenta così il restauro della Villa Romana del Casale. Ieri, l’alto commissario della sito patrimonio dell’umanità, insieme al direttore dei lavori Guido Meli ha fatto il resoconto sullo stato dei lavori. E’ sempre il solito Vittorio Sgarbi che parla con perizia. “Il restauro non poteva essere realizzato con maggiore avvedutezza – dice il sindaco di Salemi – adesso occorre pensare alla manutenzione per evitare tra vent’anni di tornare a restaurare. Qualunque casa ha una cameriera, qualunque giardino un giardiniere. Una villa come questa ha bisogno di 3 o 4 persone che vi abitino costantemente con il compito di tenerla pulita. Ne parlerò ad Antinoro”. La tecnica di restauro seguita dall’architetto Guido Meli è stata quella dell’integrazione. Le parti di restauro perdute sono state ricomposte con nuove tessere neutre successivamente colorate. Si chiama tecnica della “riconfigurazione cromatica”. Insomma, chi ha l’occhio esperto si accorge del restauro. Il turista meno navigato vedrà invece le figure come erano nello stato originario. “Non si tratta di un falso – dice Sgarbi – c’è stata una ricomposizione formale ma non sostanziale. I materiali utilizzati sono diversi da quelli originali. Non si vedranno più le “toppe” di una volta nelle parti danneggiata. Una cosa che all’inizio del restauro non avrei osato chiedere”. Una tecnica simile a quella adottata per la Cappella Sistina. Durante la visita di Sgarbi, la squadra dei restauratori, coordinati da Lorella Pellegrino, era al gran completo ed in stato d’ansia. Un’ansia trasformatasi in gioia dopo i giudizi critico. Guido Meli spiega che il restauro non è ancora completato. “Manca solo il trattamento finale che chiude le microfessure e rinvigorisce il colore. Si tratta di passare sulle tessere già restaurate uno strato di “ossalato di ammonio”, un prodotto innovativo già testato dal CNR”. Adesso la Villa, per la prima volta nella sua storia chiude il 3 novembre. “Tutti i turisti si possono preparare. Riapriremo comunque il 2 marzo del 2009 e sarà uno spettacolo”, dice Meli. In effetti i mosaici restaurati sono uno splendore. Le nuove copertura sono già quasi pronte. Si stanno realizzando in un cantiere vicino Canicatti. Sono di legno. Verranno montate quando la villa chiuderà. “Dovremmo smontare con molta accuratezza l’attuale copertura del Minissi – conclude Meli – e poi montare quella nuova”. Insomma il 2 marzo del 2009 sarà un grande giorno. La Villa Romana tornerà splendente come ai tempi dei Romani. Ad aprirla però non ci sarà l’imperatore del tempo, Massimiano Erculeo ma – a sentire Sgarbi - quello di oggi, Silvio Berlusconi.

Agostino Sella

Un giorno Pinochet un giorno Don Abbondio

Riapre l'Aias. Problemi risolti con l'amministrazione.

Piazza Armerina. Dopo due mesi di chiusura, riapre il centro per disabili del CRS Aias della città dei mosaici. Riparte, quindi, un importante servizio per le persone disabili residenti nel comune di Piazza Armerina e Aidone che, comunque, può essere allargato anche a residenti nei comuni limitrofi. L’Amministrazione aidonese aveva subito sottoscritto il protocollo con la provincia regionale di Enna, in seguito anche il Sindaco Nigrelli, superate le difficoltà iniziali, ha promesso d’intervenire con un congruo contributo. “La decisione del sindaco Nigrelli – dice in un comunicato l’Aias - denotano la sensibilità dell’amministrazione armerina nei confronti dei disabili. Il sindaco ha lanciato un segno positivo al Presidente Monaco che ha manifestato l’impegno per la continuazione dell’attività”. Soddisfazione per i disabili, i loro familiari e il responsabile del centro Lorenzo Naso, che afferma: “il problema dell’assistenza alle persone disabili è molto delicato e merita particolare attenzione. Non è possibile che le attività ventennali del nostro centro debbano, puntualmente, essere messe in discussione. Voglio lanciare un messaggio alle istituzioni: non aspettiamo di arrivare alle soglie della chiusura per affrontare il problema. Bisogna – continua Naso - dare certezza ai disabili che non vogliono sentirsi tollerati da una società sempre più distratta dalla globalizzazione. Debbo dire, però, che qualcosa si sta muovendo, fra qualche giorno dovrebbero partire le attività del piano di zona, di cui noi facciamo parte e saranno attivati servizi che si stanno perfezionando. Inoltre – dice ancora Naso - dai diversi incontri con l’assessore Grillo emerge la chiara volontà di voler progettare risposte concrete per i disabili che sono in attesa di una dovuta attenzione. Il centro ha riaperto lunedì 20 e, per far fronte alle richieste pervenute anche da disabili scolarizzati, resterà aperto dalle 8,00 alle ore 19,00. Vogliamo – conclude Naso - fornire un servizio efficiente  facendo tesoro della nostra ventennale esperienza maturata sul campo, pertanto, oltre a riprendere le normali attività, decorazione, giardinaggio, orticultura, autonomia di base, scolarizzazione. Sarà ripresa l’attività con il mezzo del cavallo, ormai in fase avanzata, la musicoterapia ed altre nuove attività sono in fase di perfezionamento”.

Agostino Sella

Il Maiorana “Il dono della donazione”

Piazza Armerina. “Il dono della donazione”. E’ stato questo il tema dell’incontro promosso dall’istituto tecnico industriale “Ettore Majorana” della cittadina piazzese. La manifestazione è stata organizzata in ricordo di un ex allievo dell’istituto: Giuseppe Schillaci. Al centro del dibattito la campagna di informazione e sensibilizzazione dedicata alla donazione degli organi. Relatore della conferenza scientifica è stato il professor Federico Bonetti , direttore del centro di ematologia pediatrica del policlino di Pavia.“Una bella pagina di attività scolastica in netta controtendenza — ha sottolineato il dirigente scolastico dell’Itis Majorana, Lucia Giunta —  Proprio in un momento di acceso dibattito sull’efficacia e funzionalità dell’ordinamento scolastico, i docenti e gli alunni dell’Itis “Majorana” hanno dato vita ad un intenso e partecipato dibattito. Sui giovani e il loro presunto disimpegno si fa molta retorica. Questa partecipazione e la tensione emotiva che i nostri studenti hanno espresso, testimoniano la loro grande sensibilità e generosità”. Un attestato di solidarietà e partecipazione che ha visto gli studenti protagonisti di un interessato approfondimento sulle dinamiche che sottendono la donazione volontaria. Il professor Bonetti, avvalendosi dell’ausilio di supporti audiovisivi, ha illustrato agli studenti statistiche e tecniche di intervento relative al trapianto di midollo osseo. Un seminario di approfondimento che ha aperto pagine di ulteriori approfondimenti. La cultura della solidarietà, i viaggi della speranza dei pazienti meridionali alla volta di strutture sanitarie del nord. Nel corso del convegno è stata avanzata una proposta che a giudizio del professor Bonetti merita un adeguato approfondimento. Gli studenti hanno formulato l’ipotesi di interlocuzione e collaborazione tra il policlinico di Pavia e la struttura ospedaliera del Chiello di Piazza Armerina. Un’ipotesi che potrebbe sortire effetti interessanti proprio in un momento di grave e rischioso ridimensionamento della struttura ospedaliera armerina. L’ipotesi potrebbe essere quella di esplorare e verificare la possibilità di avere a Piazza Armerina un centro di eccellenza in collaborazione con strutture scientifiche di comprovata esperienza. Alla fine del convegno è stata scoperta una targa commemorativa dedicata a Giuseppe Schillaci al quale è stata dedicata la palestra dell’istituto. “E’ stata la nostra una scelta simbolica — ha concluso la preside Giunta — Lo sport inteso dunque come palestra di vita”.

Agostino Sella

giovedì 23 ottobre 2008

Sgarbi sul restauro della Villa Romana.

Inaugurato l’Istituto Superiore di Scienza Religiose “Mario Sturzo”

PIAZZA ARMERINA. Nel museo diocesano  martedì alle ore 18 il preside Pasquale Bellante ha dichiarato inaugurato l’Istituto Superiore di Scienza Religiose “Mario Sturzo” e chiudeva i lavori dell’apertura dell’anno accademico.

            La lezione magistrale è stata tenuta da monsignor Giuseppe Costa - ordinario di sacra scrittura e vice preside presso l’istituto San Tommaso di Messina - il quale ho presentato il tema “Dalla conversione di Saulo alla vocazione di Paolo; in itinerario di Salvezza”.

Hanno portato i saluti Il vescovo Miche Pinnisi, moderatore dell’istituto  il professor Antonio Raspanti preside della facoltà teologica di Sicilia, mentre ha coordinato i lavori il professor Pasquale Bellante direttore dell’istituto.        

            Hanno partecipato all’inaugurazione i 31 alunni dell’istituto provenienti dalle diocesi Caltagirone, Caltanissetta e Piazza Armerina;  i docenti appartengono alle tre diocesi e sono: Pasquale Bellante, Pasquale Buscami, Salvatore Chiolo, Luigi Di Franco, Angelo Passero, Eleuterio Musenge, Salvatore Millesoli, Fabio Raimondi, Sebastiano Zavatteri, Calogero Caltagirone, Giovanni Ferrari. Segretario del prestigioso istituto è il professor Filippo Ristagno, dottore in utroque iure.

            Nella prolusione il direttore Bellanti ha affermato: “Gli ISSR intendono offrire la conoscenza degli elementi principali della teologia e dei suoi necessari presupposti filosofici e complementari delle scienze umane. Questo percorso di studio, più specificatamente ha lo scopo promuovere la formazione religiosa nei laici per una loro più cosciente ed attiva partecipazione ai compiti di evangelizzazione  nel mondo attuale”.

            Monsignor Michele Pennisi nella sua cattedratica lezione ha fatto riferimento  alla titolazione dell’istituto affermando: “L’aver intitolato l’istituto superiore di scienze religiose a monsignor Mario Sturzo vuole essere un segno di omaggio  e riconoscenza per questo grande vescovo che ha servito la nostra diocesi dal 1903 al 1941, distinguendosi per una levatura culturale non comune e per la serietà degli studi che egli voleva che caratterizzasse i futuri ministri della Chiesa.

Dopo un anno del suo ingresso in diocesi mandò via dal seminario tutti quei seminaristi che pretendevano di essere ordinati senza studi seri e nel 1904 pubblicò una lettera pastorale dal titolo Il Seminario nella quale propone una nuova e severa Ratio Studiorum. Ebbe viva la vocazione agli studi filosofici e tentò di rinnovare la filosofia scolastica confrontandosi criticamente con alcuni tra i principali esponenti della filosofia occidentale e opponendosi al positivismo e all’idealismo. Dal 1915 collaborò alla "Rivista di Filosofia Neoscolastica", nel 1927 fondò la "Rivista di autoformazione" che chiuse  nel 1930”.

            Antonino Raspante ha ribadito la necessità di un inizio con un’elevata caratura; mentre monsignor Costa ha dato una luce nuova alla conversione di San Paolo e con il suo intervento ha mandato l’uditorio in visibilio.

            I vari intereventi sono stati intercalati con un concerto di pianoforte e clarinetto tenuto dai maestri Giuseppina Guarneri e Pietro Distefano.

            Certamente il merito di crescita culturale della diocesi va al vescovo Michele Pennisi, che con il suo episcopato ha dato una svolta alla diocesi.

                                               Giuseppe Carà 

Luigi Sturzo ecologista?. di Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina.

Prolusione ai Corsi dell’Università Popolare del Tempo Libero “Ignazio Nigrelli” di Piazza Armerina, 22 Ottobre 2008

1. Introduzione

II mio interesse per i temi della salvaguardia dell'ambiente in Luigi Sturzo risale ad  circa 25 anni fa. Nel dicembre 1982 fui invitato a Zafferana Etnea ad una tavola rotonda sul tema «L'attualità del pensiero sturziano per il recupero e la valorizzazione delle aree montane» a cui furono invitati illustri esponenti del mondo accademico e politico siciliano.[1] Quando mi proposero il tema pensavo di poter scovare ben poco negli scritti di Sturzo, ma con mia meraviglia trovai tutta una serie di articoli puntuali sul problema forestale e sul recupero ambientale delle aree montane, che anche oggi rivestono un certo interesse.

LEGGI TUTTO L'INTERVENTO

mercoledì 22 ottobre 2008

Primi cento giorni della giunta Nigrelli. Ecco i voti in pagella

Nigrelli 7,5

Un po’ sfigato.

Diventa sindaco ed uno dietro l’altro: immondizia, acqua, ospedale, reddito minimo, ecc.

Insomma, si è trovato a gestire un’enormità di problemi che, per ora, gli hanno impedito di pensare lungo.

Però se l’è cavata più che bene.

Ha sistemato i rifiuti, almeno per adesso, con una scelta coraggiosa.

Sull’ospedale si sta muovendo senza compiere passi falsi e con ragionamento.

Ha mantenuto gli impegni della campagna elettorale.

Ed altro ancora.

Due nei.

Uno piccolo e subito risolvibile. Difetto di comunicazione. Ad esempio la cosa delle 100 euro è molto valorosa ma priva di una strategia comunicativa a monte.

Ha uno staff che manda una mail a settimana sulle cose  che fa l’amministrazione.

Troppo poco. Anzi nulla.

Pare che voglia nominarsi il portavoce.

Un portavoce non serve. Deve parlare lui e non far parlare altri. La gente vuole sentire il sindaco.

Serve invece un ufficio stampa che ogni giorno comunichi le cose che fa l’amministrazione.

Altro neo. I rapporti con settori del PD. Non ho capito le dimissioni di Concetto Prestifilippo.

Nel PD ci sono mugugni, troppi. E non è una novità.

Dopo i casini sulle prime nomine si è fermato.

Da lui la città si aspetta cose grandi. E’ sprecato per fare normale amministrazione.

Lo stimo, anche se alcune volte lo picchierei.

Ma, mi viene male dargli meno di 7,5.

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Guccio. 7

Non è uno che ha fatto e fa politica. E’ un tecnico, onesto e dinamico. Bene sull’area artigianale che e la cosa più importante. Lo aspetta uno scoglio difficile. Voto di stima in attesa della riorganizzazione degli uffici che sono in parte ingolfati.

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Grillo 6 e mezzo

Uno motorino. Lavora sempre. E’ dappertutto. Forse anche oltre le sue mansioni. Ha gestito bene le emergenze, reddito minimo, LSU, ecc. 

Finora, però, normale amministrazione. Da lei, con tutta la sua esperienza ci aspettiamo di più. 

Qualcosa di veramente innovativo sui servizi sociali.

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Ribilotta. 6 e mezzo

Bene. Ma ancora dobbiamo vedere i risultati concreti. Sia sul Sant’Ippolito sia sulla Siace.

Per il resto non so quello che ha fatto. Vuol dire che ha comunicato male. Se le cose che sta programmando saranno realizzate la prossima volta gli do 8 altrimenti 5.

 

Cimino. 7

Potete dire quello che volete, ma in due settimane ha organizzato la festa estiva. Qualche cosa l’ha sbagliata ma alla fine il risultato è più che buono. Ha messo mani al traffico, una patata bollente. Poi, queste deleghe, sembrano fatte apposta per lui.

 

Di Carlo 8

Il migliore. Si è rotto le ossa sulla questione dell’ospedale. Sta facendo tutto quello che un assessore alla sanità può fare. Rispetto al trio Grillo/Ribilotta/Cimino era quello che aveva meno esperienza, ma quello che sta lavorando ed agendo di più. Il bello è che qualcuno nel PD gli vuole fare le scarpe. Una sorpresa

Di Prima. 6-

Rispetto all’esplosività della campagna elettorale ha un po’ deluso. Sul palco era più bravo. Però è novellino. Diamogli il tempo di maturare. Rispetto ai primi mesi, quando tutti sono stati impegnati a fare la comparsa alla cavalcata, è migliorato.

Ha fatto bene a non rispondere sulla vicenda delle tuie.

Nell’ultimo periodo segnali di ripresa. Si è mosso. Aspettiamo qualcosa di concreto.

Se spera che l’unico modo per salvare la poltrona è passare al PD sbaglia di grosso.

Anzi è al contrario. Lo aspettano per sbranarlo. Quella è una tana di lupi.

Invece deve riprendere in mano la sua associazione e governare bene. In campagna elettorale in molti hanno creduto nel progetto città nuova.

Restivo. SV (senza voto)

Francamente, non ho notizie di quello che ha fatto. Anche lui è novellino ed ha un assessorato difficile. Dove il lavoro non si vede.

Insieme a Di Prima rischia di essere tritato dal potente trio Grillo/Ribilotta/Cimino, che insieme ne sanno una più del diavolo.

Ha un potente gruppo del PD dietro. Ma dall’esterno pare che nessuno lo aiuti.

 

Annotazione.

Sia Restivo che Di Prima dovrebbero dare molto di più.

Rappresentano la novità della giunta Nigrelli. Con tutto il rispetto, Grillo/Ribilotta/Cimino governano a singhiozzo da una quindicina d’anni. Non rappresentano la novità nella politica.

Se i giovani della giunta non si muovono tutto va a danno di Nigrelli che, dando troppa visibilità al potente trio rischia di apparire poco innovativo.

Come dice qualcuno “sembra la giunta Velardita”.

Anche se è cambiato il sindaco. Epperò, non è cosa da poco.

I comitati di quartiere chiamano. La città risponde. Tutti uniti per l'ospedale.


Piazza Armerina. “I comitati di quartiere chiamano e la città tutta unita risponde per salvare l’ospedale”. Ha commentato così l’assemblea sull’ospedale Massimo Di Seripresidente del comitato di quartiere Castellina. Insieme a lui tutti agli altri presidenti dei quartieri hanno coordinato una riunione cittadina contro la paventata chiusura dell’ospedale Chiello. In effetti, oltre ai cittadini, erano presenti tutte le più alte cariche della città, il vescovo Michele Pennisi, il sindaco Carmelo Nigrelli, il presidente del consiglio Calogero Centonze e l’assessore provinciale Fabrizio Tudisco. Presenti inoltre numerosi consiglieri comunali. Dopo l’introduzione dei comitati di quartiere è intervenuto il vescovo che ha ribadito “come oggi, purtroppo l’economia ha preso il sopravvento sull’etica. Per salvare l’ospedale - ha detto Pennisi – occorre intavolare una trattativa che tenga conto di tutto il territorio”. Dopo ha parlato Calogero Centonze. “Siamo disposti anche a fare gesti eclatanti. Andremo a Palermo a manifestare con migliaia di persone”. A seguire l’intervento di molti cittadini e operatori della sanità come Sebastiano Arena e Pino Sottile. Presenti anche i club service della città, anche loro, negli ultimi giorni, impegnati in prima linea. Piuttosto folta la rappresentativa dei Lions, con il presidente Pippo Placca ed i segretario, il dottor Emma. Presente anche la Fidapa, con Ivana Vaschetta, il Rotary con Paolo Orlando e Christian Pocorobba, ed il Kiwanis con Edoardo Lotario. Seduti in sala anche i rappresentanti del Club 40, dei Cavalieri Santo Sepolcro con Vittorio Malfa, dell’Unitalsi, dell’Ucim con Mirella Scollo, di Italia Nostra con Pippo Anzaldi, del Cif,  dell’Archeoclub con Irene Crocco, di Sicilia Soccorso con Gianluca Speranza, di Plutia Emergenza con Santo Varagone, dell’Agedi con Enzo Casale, dell’Avulss con Irene Scordi, dei gruppi archeologici d’Italia, Ugo Adamo, delle Guardie d’Onore con Totò Conti, dell’Aias con Lorenzo Naso, del Girasole, degli artisti armerini con Raimondo Marino, del centro studi Leonardo Sciascia, dell’istituto commerciale con Giovanni Scollo. Presenti inoltre tanti professionisti come Rosario Salemi e Angelo Scroppo. Insomma la città presente al gran completo per lottare contro l’ospedale. Questo l’itinerario di lotta tracciato dal sindaco. “Porteremo tutti i comuni della provincia una proposta al direttore Iudica. La proposta avrà un punto di partenza irrinunciabile: nella nostra provincia devono essere calcolati i posti letto secondo gli standard che si sono utilizzati anche nella altre province. Se questo non sarà rispettato saremo costretti tutti insieme ad andare a Palermo per protestare contro questo scandaloso piano di rientro”.

Agostino Sella

Associazioni a confronto con la Grillo.

Piazza Armerina. A raccolta tutte le associazioni di volontariato e delle cooperative sociali della città dei mosaici per programmare gli interventi della programmazione 2007-1013. A coordinare i lavori è l'assessorato ai servizi sociali della cittadina piazzese guidato dall'assessore Lina Grillo. Presenti una decina di associazioni, quelle iscritte all’albo comunale del volontariato, che dovranno, nei prossimi giorni, compilare una serie di schede che dovrebbero definire alcuni dati che vanno dall'analisi della domanda fino al individuazione dei progetti utili per lo sviluppo del territorio. "Abbiamo voluto socializzare le esigenze con tutte le associazioni della nostra città - dice Lina Grillo - perchè sono un punto di riferimento importante per il nostro territorio. Insieme - dice la Grillo - dobbiamo progettare le strategie per i finanziamenti europei con il filone che va dal 2007 al 2013. Nelle strategie di sviluppo - dice ancora Lina Grillo - dobbiamo tenere conto anche della presenza degli immigrati che ormai nella nostra città non è affatto da sottovalutare. In questo momento i residenti ufficiali extracomunitari sono 526. I più numerosi - continua Lina Grillo - sono quelli provenienti dalla Romania, che sono circa 230, seguiti dagli albanesi che sono 130. I cinesi sono un quarantina". Tra gli interventi quello di Irene Scordi della Caritas "speriamo - dice la Scordi - che non si ripeta quello che è successo per la 328. Dopo che abbiamo eletto i rappresentanti nessuno più si è fatto sentire. A volte - conclude la Scordi - le associazioni di volontariato vengono solo quando occorre fare delle ricognizioni sul territorio”. Adesso l’equipe delle associazioni si incontrerà domani per definire i rappresentati presso i tavoli provinciali. Tra le associazioni presenti, anche Sicilia Emergenza rappresentata da Santo Varagona, l’Agedi con il suo presidente Enzo Casale e l’Aias con Lorenzo Naso e la dottoressa Conti.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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