venerdì 18 gennaio 2008

Cuffaro condannato a 5 anni per favoreggiamento alla mafia. Rimane Presidente della Regione W l'Italia e la Sicilia. VERGOGNAMOCI

PALERMO (Reuters) - I giudici del Tribunale di Palermo hanno condannato a 5 anni di reclusione il presidente della regione Sicilia Salvatore Cuffaro nel processo sulla presunta infiltrazione di alcune "talpe" nella Direzione distrettuale antimafia (Dda) del capoluogo siciliano.
Cuffaro, presente in aula, è stato condannato per i reati di favoreggiamento, ma senza l'aggravante della mafia e per violazione del segreto istruttorio, secondo il dispositivo della sentenza letto in aula dal presidente del collegio.
Cuffaro è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
"Da domani alle 8.torno a lavorare a pieno regime per la Sicilia". Questo il primo commento a caldo di Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Siciliana, dopo la lettura della sentenza che lo ha condannato a 5 anni ma senza l'aggravante di aver favorito Cosa nostra. "Il mio pensiero - precisa Cuffaro - è quello che mi sento un pò più confortato, perché sapevo che non ero colluso con la mafia" e questa sentenza "da stasera chiarisce che non ho favorito la mafia". Cuffaro, infine, annuncia "Ricorreremo in appello per i residui dei capi d'accusa rimasti pendenti".

Partito democratico. Giorni di grandi manovre.

Piazza Armerina. Giorni frenetici nel nuovo partito democratico piazzese. Domenica, alle 19, il comitato promotore del partito ha indetto una assemblea pubblica invitando i 918 votanti delle primarie del 14 ottobre che il 27 gennaio dovranno ritornare alle urne per eleggere i quadri che nomineranno il nuovo segretario. In vista dell’incontro, in queste ore, continue riunioni si stanno succedendo tra le componenti del variegato partito, quella legata a Rosi Bindi, quella che fa riferimento a Letta e quella che fa capo a Veltroni. Oggi, peraltro, si incontreranno i delegati regionali Daniele La Delia, Tina Calioto, Carla Calcagno, Ethel Consiglio e Ranieri Ferrara per trovare dei punti di incontro. Quasi tutte le riunioni hanno come oggetto l’individuazione del nuovo segretario. In dirittura d’arrivo pare un accordo tra l’area Bindi, guidata da Daniele La Delia, che alcuni vedono come segretario, e quella Letta dell’onorevole Tumino, che dovrebbero presentare una unica proposta, quella cioè, di confluire su una lista unitaria per evitare divisioni. Ieri bindiani e lettiani si sono visti per preparare un progetto comune. Domani alle 19 è invece la volta dei veltroniani che si preparano, anche loro, a presentare una proposta. L’area che fa riferimento al sindaco di Roma è quella che nelle primarie del 14 ottobre ha avuto il maggior numero di consensi, circa il 62%. Nell’area, a cui appartengono i tre consiglieri comunali provenienti dai DS, non tutti, però, la pensano allo stesso modo. C’è chi non disdegnerebbe la presentazione di liste autonome dalle altre aree, che chi, invece, vorrebbe una lista unitaria con i bindiani ed i lettiani. In verità, tutta la partita si gioca sul nome del segretario, che alcuni vorrebbero che si indicasse prima delle primarie del 27 gennaio. A questo proposito si toglie qualche sassolino dalle scarpe Giuseppe Venezia, consigliere comunale della Quercia che pare su una linea diversa dagli ex compagni di partito, Ferrara, Ribilotta e Capizzi. Dice Venezia: “occorre una figura di segretario che non abbia ricoperto ruoli politici per dare un concreto segnale di rinnovamento. Ci vuole un candidato che rappresenti l’unitarietà e che potrebbe anche provenire dalla società civile”. Sulla linea di Venezia potrebbero esserci altri “veltroniani” come l’ex segretario Bonaventura e l’ex assessore Enzo Giusto. La posizione di Venezia e compagni non è condivisa da tutta l’area veltroniana dove si profila un accordo che dovrebbe spiazzare molti tra l’ex sindaco della Margherita, Ivan Velardita, i consiglieri Ribilotta, Ferrara e Capizzi e un parte del gruppo dirigente proviene dall’ex Quercia.
Agostino Sella

Pennisi: “L’università è stata tradita a seguito di una indegna gazzarra organizzata da uno sparuto gruppo di giovani istigati da “cattivi maestri”.

Piazza Armerina. “L’università è stata tradita a seguito di una indegna gazzarra organizzata da uno sparuto gruppo di giovani istigati da “cattivi maestri”. Il vescovo della diocesi piazzese, Michele Pennisi membro della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università della CEI, prende carta e penne ed interviene con parole forti sulla querelle legata alla visita di Benedetto XVI all’università romana della Sapienza. “La visita di Papa Benedetto XVI°, che era stato invitato a presenziare all’inaugurazione all’Università la Sapienza, fondata per volontà di un Papa, è stata annullata – dice Pennisi - in seguito alla indegna gazzarra organizzata da uno sparuto gruppo di giovani contestatori istigati da alcuni "cattivi maestri" come li ha definiti il rettore dell’Ateneo, che si sono trasformati in apprendisti stregoni. Costoro, in nome di una falsa concezione ideologica della scienza di stampo ottocentesco, hanno imbastito un processo al pensiero di Benedetto XVI° basato sul fanatismo e sul pregiudizio frutto di miopia culturale. Con la loro intolleranza antidemocratica – continua il Vescovo - hanno dimostrato lo stato di desolazione presente in alcune università e la debolezza culturale di certi laicisti che hanno paura del confronto. Si tratta di un evento grave, anche se non isolato, che crea un precedente pericoloso per il dialogo fra cattolici e laici all’interno dell’università, in quanto tende ad alzare barriere che rendano inconciliabili la fede e ragione, la scienza e l’etica e a relegare i cattolici dentro le sagrestie. Aver impedito al Papa teologo di parlare è stato una atto di arroganza che è contro la libertà di tutti ed è sintomo di un vuoto culturale inquietante, proprio mentre l’Europa dedica l’anno 2008 al dialogo interculturale”. Poi il vescovo manifesta la solidarietà al Pontefice “In consonanza con la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana esprimo a nome della comunità diocesana la nostra affettuosa e incondizionata vicinanza a Benedetto XVI ,difensore della ragione a partire dalla fede. Questo gravissimo episodio – continua il Vescovo - deve essere l’occasione per riflettere sulla funzione educativa dell’Università, che mediante l’opera dei docenti e la responsabile partecipazione degli studenti, possa recuperare la tensione a ricercare e a insegnare nella prospettiva di un servizio a tutto l'uomo e a tutti gli uomini. Questo tristissimo episodio – conclude Pennisi - che ha fatto fare una pessima figura non solo al più antico Ateneo romano ma anche a tutta l’Italia, deve spinge ancora di più i cattolici italiani a continuare l’impegno sereno e fermo della fede amica della ragione, in dialogo con i tanti laici disponibili all’ascolto e al confronto reciproco”
Agostino Sella

Stanta Chiara. Evacuate due aule per la pioggia

Piazza Armerina. Ancora pioggia per tutta la giornata e centro storico in ginocchio. Adesso ad avere problemi è la scuola di Santa Chiara, dove due aule sono state evacuate a causa dei alcune piccola lesione nel paramento esterno dell’edificio, con gli alunni trasferite in alcune aule interne fuori pericolo. Un segno di prudenza che però non deve suscitare inutili allarmismi. Alta comunque l’attenzione del comune che ha recentemente visitato la struttura con i tecnici dell’ufficio comunale. “Abbiamo riscontrato una piccola lesione. Faremo subito mettere dei vetrini per vedere se ci sono cedimenti – dice il sindaco – Ma non ci sono problemi. I locali sono sotto costante vigilanza da parte dei tecnici preposti a farlo. Ognuno deve stare tranquillo e non sostituirsi al lavoro degli altri”. In effetti i crolli della chiesa dell’Itria e le piogge persistenti possono provocare inutili stati d’allerta tra i cittadini. “Ho dato a dicembre – dice ancora il sindaco – incarico all’ingegnere Sutera per la verifica sismica della zona e presto sapremo molte cose”. Intanto ieri qualche isolato genitore ha portato a casa il proprio figlio per paura del crollo della struttura. “Sono allarmi ingiustificati – dice Prestifilippo – annoiamo per un eccesso di prudenza fatto sgomberare le aule vicine alla muro in questione”. Il sindaco poi fa appello ai genitori. “Li invito a fare andare i bambini a scuola, il nostro ingegnere capo tiene tutto sotto controllo. Non possiamo svuotare la scuola per qualche capriccio”. Intanto la maggior parte dei genitori, si è riunita ieri per vagliare la situazione, ma senza fare inutili allarmismi, sta aspettando gli interventi del comune. Ieri per tutta la mattinata ha continuato a piovere nella città dei mosaici. Quindi dopo il quartiere Canali, anche altre parti del centro storico, sono colpite da infiltrazioni di acqua. La pioggia caduta in questi giorni non ha eguali nei ricordi dei cittadini. Peraltro, il centro storico piazzese, si caratterizza per la sua ampiezza. Se la legge speciale promessa nei giorni scorsi dalla commissione cultura avrà un esito positivo, molti problemi dei vecchi ma preziosi edifici potrebbero essere risolti.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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