domenica 30 dicembre 2007

Libertà di mandato e libertà di coscienza.

di Alessia Di Giorgio (nella foto)
Qualcuno ha detto che Dio si serve degli umili, mentre sono i prepotenti che si servono di Dio.
Non so se a questa affermazione possa riconoscersi un carattere assiomatico, anzi ne dubito fortemente per tantissime ragioni, prima fra tutte perché mi pare finisca con il limitare le infinite modalità mediante le quali può manifestarsi la volontà divina.
Piuttosto, sono fortemente convinta che in una società laica, quale ritengo essere la nostra, un politico che afferma, di fronte al quadro della Vergine Maria “….che lì è nata la nostra esperienza amministrativa…..” abbia ben poco da dire alla comunità amministrata.
Faccio queste considerazioni avendo davanti agli occhi l’icona del nostro Sindaco sul sito di Agostino Sella, nel corso di una intervista apparsa lo stesso giorno della presentazione della sfiducia, mentre proferisce questa discutibile affermazione.
Permettendomi di dissentire da Prestifilippo, credo che la madre di Gesù abbia ben altre occupazioni che interessarsi delle tristi vicende politiche locali, le quali, anche ove pietosamente ricomposte dal più abile degli sceneggiatori, non potrebbero costituire nemmeno la trama del più sgangherato film di Alvaro Vitali.
Invero, credo che in quel preciso istante, più che evocare implicitamente il misericordioso aiuto del trascendente, ben più prosaicamente, il nostro Sindaco stesse già pensando di operare nella sfera dell’immanente, facendo salire sul proprio carro personaggi che non sempre si sono distinti per chiarezza degli intenti e linearità dell’azione politica.
Premetto, a scanso di ogni equivoco, che sono perfettamente consapevole del fatto che nel nostro ordinamento non vige (e a ragione !) l’imperatività del mandato, per cui non è illegale che un rappresentante del popolo revochi la propria adesione alla forza politica con la quale si era candidato.
Quello che però si omette di osservare, in simili occasioni, è che la politica non si costruisce solo con la pedissequa osservanza delle (a volte lacunose) norme giuridiche, ma piuttosto trova la sua più alta configurazione nei dettami di quella dimensione valutativa etica che poggia su principi oramai consolidati nella coscienza collettiva.
In altri termini, una corretta interpretazione del proprio mandato imporrebbe a ciascun politico di chiedersi, volta per volta, se le azioni compiute nel corso della propria attività siano conformi alla delega che i cittadini gli hanno consegnato con il suffragio.
Nutro seri dubbi sul fatto che i consiglieri Cursale, Filetti, Lantieri, Scollo e Paternicò si siano posti un simile quesito; ma anche ove ciò fosse avvenuto, credo che la risposta che sia vi abbiano dato non sia appagante sotto il profilo politico.
A tal proposito, non mi sembra inane ricordare che proprio questi consiglieri avevano sposato, nella campagna elettorale del 2004, un altro candidato Sindaco e quindi un altro progetto politico.
Poiché credo nella buona fede di tutti i candidati, debbo obbligatoriamente pensare che la frammentazione elettorale fra gli schieramenti nel 2004 fu il frutto di una autentica alternatività programmatica, e non l’esito di un contrasto sulla spartizione delle poltrone.
Se ciò è vero, pertanto, i politici sopra citati non condividevano il programma dell’attuale Sindaco, rispetto al quale non potevano che essere diversi ed alternativi.
Con le dichiarazioni del 21/12/2007, quei consiglieri, appoggiando un progetto differente, non solo hanno inficiato il rapporto fiduciario che li lega agli elettori, ma hanno anche privato di efficacia, con effetto retroattivo, tutte le azioni politiche fin qui compiute.
In alcuni casi, peraltro, questo processo politico non sempre è stato governato da un percorso programmatico lineare e coerente.
Basti pensare al caso del consigliere Paternicò, cui mi legano vincoli di parentela e di profonda simpatia, ma nel cui operato non si riesce proprio a rinvenire, nemmeno usando la massima pervicacia, un atto amministrativo che abbia contribuito ad alleviare i numerosi problemi della comunità armerina.
Anzi, ancora oggi resto in attesa capire, malgrado le reiterate dichiarazioni apparse sulla stampa, sia le ragioni della traumatica fuoriuscita dai DS, sia le cause giustificative del suo repentino disimpegno dall’UDEUR.
Ma ancora, come si può omettere di citare il caso ben più enigmatico del consigliere Luisa Lantieri, la quale, sia pure con l’attenuante di non possedere una grande esperienza politica, si è contraddistinta solo per le tante contraddizioni e per la bramosia di omologare i discutibili trasformismi dei suoi colleghi consiglieri?
Siccome a pensar male si fa peccato, ma tante volte si indovina, so già che qualcuno penserà che le stesse censure siano in fondo estensibili anche ad altri politici che, pur avendo appoggiato il programma elettorale del Sindaco alle elezioni del 2004, in seguito hanno preso le distanze dal primo cittadino fino al punto di firmare la sfiducia.
Mi sembra però che le due cose non siano sullo stesso piano.
Infatti, i consiglieri che hanno appoggiato il programma del Sindaco nella campagna elettorale del 2004, e successivamente hanno votato la sfiducia (giuste o sbagliate che siano le loro posizioni non entro nel merito), lo hanno fatto con la precisa volontà di restituire al corpo elettorale il diritto di esprimersi sulla correttezza della loro posizione.
Invece, l’operato dei consiglieri prima menzionati non mi sembra possa dirsi politicamente lineare sotto questo profilo, proprio perché inficia il diritto del corpo elettorale di pronunciarsi sulla validità della loro mutata linea programmatica.
Per queste ragioni, contro letture ermeneutiche non poco interessate e fuorvianti, considero utilissima la mozione di sfiducia, in quanto ha contribuito a fare chiarezza sotto ogni profilo, eliminando pericolose sacche di consociativismo che avrebbero minato i lavori, e forse alla lunga la stessa credibilità, del civico consesso.
Inoltre, la mancata sfiducia lascia finalmente le mani libere al Sindaco, che frequentemente, specie in tempi recenti, ha lamentato di essere stato ricattato da questa o da quella forza politica (e, statene sicuri, sulle supposte difficoltà creategli dal Consiglio comunale centrerà gran parte della campagna elettorale del 2009).
Infine, la non - sfiducia propone comunque il problema della nuova collocazione di alcuni consiglieri “fuoriusciti” all’interno dell’arco politico costituzionale.
Alla formazione che li accoglierà, visti i precedenti, non ce la sentiamo proprio di dire che si tratta di un grande acquisto………………
Alessia Di Giorgio
“Associazione Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”

sabato 29 dicembre 2007

Tumino: "Prestifilippo si deve dimettere"

Piazza Armerina. “Il paese è in ginocchio e continua a galleggiare. L’ unica soluzione dopo la sfiducia è che il sindaco si dimetta e si vada in primavera a nuove elezioni amministrative”. E’ la ricetta di Carmelo Tumino, deputato piazzese del partito democratico, per rilanciare politicamente ed amministrativamente la città dei Mosaici. E’ una proposta che arriva a meno di una settimana dal fallimento della mozione di sfiducia al sindaco portata avanti dal centro sinistra e dal Movimento per l’autonomia. “Ormai da un paio d’anni – dice Carmelo Tumino – questa amministrazione galleggia. Il sindaco, nonostante abbia superato lo scoglio della sfiducia, non ha i numeri per governare avendo a favore solo otto consiglieri comunali. Quasi ogni cosa gli verrà impedita. Paradossalmente dopo la mancata sfiducia non si è rafforzata neanche l’opposizione che non riesce ad attuare una politica concreta. Se continuerà questo stato di cose fino a scadenza naturale del mandato, che sarà tra quasi due anni, sarà un male per tutti, soprattutto per la città che non riesce a decollare. Continuare così – continua il deputato piazzese Tumino – significa mettere in naftalina la nostra splendida realtà”. Poi Carmelo Tumino si rivolge direttamente a Prestifilippo e lo invita ad un gesto di orgoglio. “Se il sindaco avesse il coraggio di dimettersi apparirebbe come un uomo che riesce ad andare oltre l’esigenza di stare seduto per garantirsi la poltrona. Sono convinto – continua Tumino – che il paese apprezzerebbe le sue dimissioni. Sarebbe un grande gesto che farebbe bene a tutti. Si potrebbe andare così a nuove elezioni con un nuovo contesto. Il sindaco, a quel punto, potrebbe ricandidarsi e sarebbero i cittadini a ridare un equilibrio politico alla città che così avrebbe una maggioranza ed un’opposizione”. Insomma dopo la sfiducia si aprono nuovi scenari anche in vista delle provinciali. Peraltro nel centro destra esiste anche la possibilità che Prestifilippo possa essere il candidato a Presidente della Provincia. Nelle città dei mosaici, quindi, continuano le sorprese. Dopo la paventata possibilità di ripresentare un’altra sfiducia da parte dell’Mpa, adesso la presa di posizione di Tumino che invita il sindaco a dimettersi. In mezzo a tutto questo, il partito democratico che deve scegliere entro il 31 gennaio il nuovo segretario.
Agostino Sella

giovedì 27 dicembre 2007

Il pd alla ricerca del segretario. Ecco i papabili

Piazza Armerina. Lavori in corso nel nuovo nel PD in vista dell’elezione del nuovo segretario che dovrebbe avvenire entro il 31 gennaio. Quasi certamente dopo l’Epifania si riuniranno i dirigenti del nuovo PD per stabilire le modalità di elezione dei nuovi organi direttivi. Secondo le procedure individuate da Walter Veltroni, ad eleggere i dirigenti del partito saranno coloro i quali hanno votato nelle primarie del 14 ottobre, oltre 900 persone, che dovrebbero eleggere un comitato direttivo formato da una trentina di persone. A sua volta tale comitato eleggerà il segretario cittadino. Pare che i leader del pd piazzese stiano cercando di arrivare alla proposta di una lista unica da cui poi dovrebbe venire fuori il segretario. Intanto si aprono le danze ed iniziano a circolare i primi nomi di chi dovrà ricoprire il ruolo di leader del più grande partito del centro sinistra. In molti sponsorizzano la candidatura dell’ex segretario dei Ds, Ranieri Ferrara, che potrebbe rappresentare l’area veltroniana che a Piazza Armerina ha avuto più del 50% dei consensi nella primarie del 14 ottobre. Tra i papabili anche l’emergente Daniele La Delia, uomo nuovo della ex Margherita, che è stato eletto all’assemblea nazionale il 14 ottobre nelle liste legate a Rosy Bindi. Un ruolo importante nella scelta del nuovo segretario verrà giocato da Ivan Velardita, ex sindaco del centro sinistra e da Tanino Adamo ex assessore provinciale. Non sembra interessato invece alla carica di segretario Massimiliano La Malfa, ex segretario della Margherita, che invece dovrebbe ricandidarsi alla provincia. La più alta carica politica piazzese, il deputato Carmelo Tumino, sponsorizza una candidatura unitaria e che rappresenti un percorso innovativo per la politica. “ritengo che sia meglio trovare un segretario che rappresenti la più ampia espressione di unità e che possibilmente non sia troppo schierato. Oggi – continua Tumino – per il progetto del Partito democratico c’è bisogno di gente fresca che ha la voglia ed il piacere di scommettersi. Peraltro – continua il deputato piazzese – l’assemblea elettiva non solo deve individuare un candidato che rappresenti l’unità del partito ma deve anche e soprattutto lavorare per dare una svolta al progetto di una città nuova che ormai con l’amministrazione Prestifilippo è sempre più lanciata verso un pericoloso declino”.
Agostino Sella

Politiche giovanili. Finalmente qualcosa.

Piazza Armerina. Dopo la sfiducia iniziano le prime attività dell’amministrazione comunale. Partono infatti alcuni manifestazioni natalizie legate soprattutto ai giovani, cosa che non sempre avviene nella città dei mosaici. A presentare le manifestazione è l’assessore di Alleanza Siciliana Enzo Cammarata. “Nonostante il clima poco sereno delle ultime settimane – dichiara l’avv. Cammarata (nella foto), assessore alle politiche Giovanili – siamo riusciti per la prima volta ad organizzare, per il periodo delle festività natalizie, una serie di manifestazioni rivolte ai giovani, nelle quali si alterneranno oltre alle consuete esibizioni musicali, che vedranno protagonisti i giovani artisti locali,anche spettacoli che avranno l’intento di far conoscere alle giovani generazioni le nostre più antiche tradizioni”. Si inizierà domani alle 21 presso il teatro Garibaldi con il suggestivo spettacolo di opera dei Pupi nella rappresentazione della Natività del Cristo. Sabato 29 si alterneranno sul palchetto dell’ex cinema “Plutia” le giovani band locali, le quali avranno la possibilità di potersi fare conoscere in una serata che coinvolgerà centinaia di giovani ,e realizzata grazie alla stretta collaborazione fra assessorato e consulta giovanile. Il programma si concluderà giovedì 3 gennaio al teatro Garibaldi con uno spettacolo che vedrà il connubio tra musica e poesia con i Taverna Umberto Primo in collaborazione con poeti locali che reciteranno poesie in gallo-italico. Siamo veramente soddisfatti – conclude l’assessore Cammarata- di esser riusciti a realizzare un programma che non sia solo rivolto ai giovani, ma che li renda protagonisti; vuole questa essere la premessa per l’elaborazione di un progetto molto più articolato che è auspicio di questa amministrazione realizzare in questo ultimo scorcio di legislatura”.
Agostino Sella

Guglielmo Puglisi segretario provinciale di Italiani nel Mondo

Piazza Armerina. Si struttura un nuovo partito in provincia di Enna. Si tratta della formazione politica Italiani nel mondo, movimento politico che fa capo al senatore Sergio De Gregorio. Nominato da pochi giorni il segretario provinciale del partito. Si tratta di Guglielmo Puglisi (nella foto) imprenditore piazzese, da poco entrato nel mondo della politica. A nominarlo è stato il coordinatore regionale per la Sicilia e vice presidente nazionale del movimento politico Italiani nel mondo, Giuseppe Arnone. La nomina è avvenuta a seguito della conferenza programmatica di InM che si è tenuta in un noto hotel della città dei mosaici nei giorni scorsi. Puglisi è vice presidente provinciale della Confsercenti di Enna e Presidente della delegazione di Piazza Armerina che conta 360 iscritti. Guglielmo Puglisi, proprietario di alcuni negozi di abbigliamento nel mondo del commercio, ha 46 anni è sposato e padre di due figli. “Sono entusiasta - ha affermato il neo segretario provinciale di Italiani nel Mondo - per l’incarico che Giuseppe Arnone mi ha voluto affidare e lo ringrazio per la fiducia che ripone in me. Cercherò di lavorare nel migliore dei modi nell’interesse dei cittadini di Enna e con i principi che il movimento politico Italiani nel mondo porta avanti fin dalla sua nascita”.
Agostino Sella

Il Kiwanis per i bambini

Piazza Armerina. Il kiwanis di della città dei mosaici sta organizzando un concorso di pittura per piccoli artisti. I lavori dei piccoli artisti di tutte le scuole elementari dovranno essere consegnati presso l'Hotel Villa Romana il 28 dicembre 2007 dalle ore 16 alle 18. La cerimonia di premiazione avverrà domenica 6 gennaio 2008 presso lo stesso albergo ai primi 30 classificati saranno consegnati un giocattolo offerto da una quarantica di imprese commerciali ed artigianali cittadine. Il concorso è denominato "Il muretto della Solidarietà" ed intende stimolare la fantasia creativa e l'istinto solidale dei bambini dai 5 ai 10 anni in una particolare e speciale momento, qual è quello di Natale. La commissione è formata dai presidenti dei club service del Distretto e da artisti locali.
Agostino Sella

Elisa Volturo nominata nel comitato di pilotaggio del CIAPI

Elisa Volturo, la giovane consigliera comunale dell'Mpa, è stata nominata con decreto dell'Assessore per la famiglia, le politiche sociali e le autonomie locali n. 3798 del 5 dicembre 2007 in qualità di esperto nel comitato di pilotaggio e controllo relativamente a progetti presentati dal CIAPI di Priolo Gargallo e dal CEFPAS di Caltanissetta.
http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g07-59/g07-59-p37.html

domenica 23 dicembre 2007

Il Vescovo con i carcerati per gli auguri di Natale

Piazza Armerina. “Se da Dio riceviamo la gioia di essere cercati, allora possiamo donare agli altri la gioia di andarli a cercare e di esprimere il nostro interesse cordiale per la loro vita”. E’ il cuore del messaggio di auguri del vescovo Pennisi che in preparazione al Natale ha incontrato malati, carcerati, imprenditori, operai, immigrati e ragazzi a rischio. Ieri il vescovo è stato quasi tutta la giornata con i carcerati. Prima ha incontrato i detenuti del carcere di Enna e poi quelli del penitenziario piazzese dove sono richiusi numerosi mussulmani. “Vengo a dirvi – ha detto Pennisi ai detenuti di Enna – che Dio vi ama e desidera che percorriate un cammino di riabilitazione e di perdono, di verità e di giustizia, per sperimentare la salvezza che Gesù è venuto a portare nel Santo Natale”. Le parole sono state rivolte dal vescovo a tutti i carcerati compresi quelli sottoposti regime di massima sicurezza. Pennisi ha ricordato loro ciò che Giovanni Paolo Secondo ha detto “Non uccidere. Nessuna mafia può calpestare e cambiare questo diritto santissimo di Dio”. Poi il Vescovo lascia la porta aperta ai mafiosi che si vogliono convertire “è necessario un cambiamento della mentalità e del comportamento come quello che avvenne per un “capomafia” come Zaccheo. La conversione esige riparazione. Lo slogan “pecca, confessati e continua a peccare ha poco a vedere con la dottrina cattolica. L’assoluzione dal peccato – continua Pennisi – comporta anche una pena temporale da scontare. La pena che scontate – ha concluso Pennisi rivolgendosi ai detenuti – ha senso se serve al vostro rinnovamento offrendovi la possibilità di riflettere e cambiare vita per reinserirvi a pieno titolo nella società”. Durante il momento i detenuti del carcere di Enna hanno letto una lettera da loro scritta al Vescovo: “Grazie – hanno detto i detenuti al Vescovo – per averci fatto sentire che il Natale è anche per noi. Gesù non è nato nel lusso ma è nato in una povera stalla, per insegnarci a santificare ogni ambiente, compreso il carcere, così intriso di dolore e tribolazione, è nato di notte perché noi credessimo che possa illuminare qualsiasi realtà. Se è così – continua la lettera dei detenuti – allora è Natale anche per noi, perché Gesù vuole nascere dentro ognuno di noi, aiutandoci con il suo immenso amore. Chi governa non può continuare ad ignorare che esistiamo ed a negarci le opportunità di riscatto. Le carceri non sono solo un luogo di pena ma anche un luogo di vita con funzioni sociali e di rieducazione”.
Agostino Sella

Lo Verme vuol dire fiducia.

di Carmelo Nigrelli.

da www.piazza-grande.it

La scarna cronaca della seduta consiliare del 21 dicembre nella quale si è discussa la mozione di sfiducia al Sindaco pubblicata sul sito del Comune non lascia trasparire nulla della tensione che, invece, quel pomeriggio aleggiava pesantemente anche tra il folto pubblico che assisteva alla seduta in piazza Garibaldi davanti al maxischermo proprio accanto ai locali del Circolo di cultura dove si svolgeva un reading di letteratura.
12 a 7, dunque, con un consigliere, Lo Verme, che con la sua assenza strategica ha determinato il risultato della votazione. Chi ha vinto? Chi ha perso?
Difficile dirlo, ma vale la pena di fare alcune riflessioni.
Il Sindaco è rimasto aqquartierato a Sala delle Luci e, a questo punto, vi rimarrà - a meno di colpi di scena di cui è capace - fino alla primavera del 2009. Rimane, però, ancora senza maggioranza in Consiglio e senza progetti seri e concreti per il futuro della città.Il Partito Democratico è tornato provvisoriamente unito e può cominciare a guardare alle imminenti scadenze politiche interne: entro il 31 gennaio dovranno essere eletti i dirigenti del partito a livello locale con procedure sulle quali tornerò in seguito. Le posizioni critiche di Lina Grillo e Pino Venezia mi sembrano legittime e corrette: il PD, a dispetto del nome, appare per il momento tutto tranne che un luogo di dibattito democratico. Non si capisce chi prende le decisioni e chi controlla.
Il Movimento per l'Autonomia perde un terzo dei consiglieri, ma la sua precedente crescita sembrava "drogata" dalla corsa al carro dei vincitori. Se manterrà - la forma dubitativa è d'obbligo - un gruppo di quattro consiglieri compatti e saprà costruirsi un ruolo politico in città, potrà giocare le sue carte già nei prossimi mesi.
Forza Italia perde il suo esponente più significativo dal punto di vista elettorale e l'unico consigliere comunale: Mattia e Falcone non potranno rimanere nel neodefunto partito azzurro, né potranno facilmente entrare nella nuova formazione berlusconiana alla quale, probabilmente, convergeranno i due espulsi dal MPA e qualche altro indipendente.
Una situazione che si può definire caotica solo eufemisticamente e il cui prezzo paga e continuerà a pagare la città che versa in uno stato di profonda crisi.
Sullo sfondo le prossime elezioni provinciale che si terranno a primavera. Il sindaco si candiderà alla Presidenza per vendicarsi dell'affronto del MPA che proporrà un suo uomo alla più alta carica del territorio? Mattia lascerà senza combattere il Consiglio provinciale che lo ha visto protagonista per cinque anni o abbandonerà il centro destra irriconoscente convergendo su un progetto politico diverso? Il PD riuscirà a uscire da questa troppo lunga e tormentata fase di nascita con una leadership cittadina finalmente riconosciuta e autorevole che porti anche alla giusta affermazione provinciale?
Come si vede, la mancata approvazione del documento di sfiducia non fornisce alcuna risposta, ma pone numerosissime domande. Chi ha perso allora?
La città. Purtroppo.

sabato 22 dicembre 2007

Mattia. Posso anche liberarmi da Forza Italia

Il sindaco: "Finalmente si può governare". Cimino: "Non potrà governare"

Piazza Armerina. “Finalmente è stata tolta la spada di Damocle della sfiducia. Adesso governeremo meglio e con più tranquillità”. Sono queste le prime parole di Maurizio Prestifilippo, subito dopo il voto che di fatto sancisce la continuità della sua amministrazione. Poi attacca subito l’Mpa ed il suo segretario provinciale Giorgio Bruno “Bruno dovrebbe dimettersi dalla guida dell’Mpa – dice Prestifilippo – non è in condizione di guidare un partito. Sta mettendo a rischio tutta la coalizione a livello provinciale. Peraltro l’Mpa ha perso i consiglieri migliori come Scollo e Lo Verme”. Poi Prestifilippo parla del futuro “Adesso andremo avanti con un rapporto molto forte con gli otto consiglieri che mi hanno sostenuto valutando insieme un programma di fine legislatura integrando insieme agli otto il programma originario. A breve – continua il sindaco – integrerò la giunta con il settimo assessorato”. L’ottimismo del sindaco non è condiviso da uno dei leader dell’opposizione consiliare Calogero Cimino. “Il sindaco è contento ma non ne ha le ragioni. Dodici consiglieri comunali su 20 hanno votato contro di lui. A dettare la politica saranno comunque i dodici. Prevedo giorni bui per la città fino a quando lui sarà sindaco”
Agostino Sella

Non passa la sficucia per un voto. Prestifilippo resta a cavallo

Piazza Armerina. Dopo oltre cinque ore e mezza di seduta Prestifilippo resta a cavallo. Non passa infatti la mozione di sfiducia per un solo voto. A votare per mandare a casa il sindaco sono stati in dodici consiglieri, uno in meno dei tredici necessari. Ago della bilancia è stato Vittorio Lo Verme, che non si è presentato in aula, facendo mancare il voto decisivo per mandare a casa Prestifilippo. A votare favorevolmente alla sfiducia sono stati i consiglieri del PD, Grillo, Incardona, Ribilotta, Capizzi, Venezia e Cimino, il socialista Miroddi, il forzista Falcone, e quattro consiglieri dell’Mpa Volturo, Manuella, Trebastoni e Fioriglio. A votare a favore del sindaco invece 7 consiglieri: i due dell’Udc, Filetti e Lantieri, Cammarata di AS, gli indipendenti Cursale, Anzaldi e Paternicò, e Giovanni Scollo ex capogruppo dell’Mpa. La sfiducia in aula ha ancora una volta provocato sconquassi nel panorama politico locale. L’Mpa riduce la sua compagine consiliare che passa da 6 a 4 consiglieri. Colianni e Bruno hanno infatti comunicato l’espulsione immediata dal partito di Scollo e Lo Verme che non si sono allineati con le posizioni del partito. La discussione è stata interminabile. Quasi tutti i consiglieri sono intervenuti. Dopo quelli di centro sinistra è stata la volta dei consiglieri più vicini a Prestifilippo. Giovanni Scollo, che per non aver votato la sfiducia è stato espulso dal partito, ha spiegato le ragioni delle sue posizioni legate, secondo lui, al bene della città. Accorato anche l’intervento di Rosario Paternicò, da poco fuoriuscito dall’Udeur, che ha preso le difese del sindaco sostenendo che in un momento così importante “la città non può essere lasciata senza amministrazione”, raccomandando però al sindaco di risolvere subito problemi importanti per la città come quello dell’ospedale. Basilio Fioriglio, ex presidente del consiglio, in un intervento di oltre venti cartelle, si toglie - dice - “i sassolini dalle scarpe”. Il suo intervento ha contenuto non solo le ragioni del suo no a Prestifilippo ma anche altre questioni legate a precedenti vicende politiche. Alla fine, verso mezzanotte, la telenovela sfiducia si conclude con la votazione nominale. C’è una sola sorpresa. Elisa Volturo decide di seguire le indicazioni dell’Mpa e votare la mozione ritirando la firma apposta il giorno prima al documento di fiducia al sindaco. Ma nonostante la scelta della Volturo non si arriva ai 13 voti necessari per mandare a casa il sindaco. Prestifilippo sorride per averla fatta franca. Governerà fino a fine legislatura.
Agostino Sella

venerdì 21 dicembre 2007

Il dibattito sulla sfiducia va alle lunghe . L'Mpa espelle Scollo e Lo Verme

Piazza Armerina. E' il giorno della mozione di sfiducia. L'aula consiliare è piena all'inverosimile. Lo è di meno piazza Garibaldi, dove è stato installato uno schermo gigante per dare la possibilità a tutti di seguire il dibattito e circa 200 persone sfidano il freddo per assistere alla seduta. Alle 17 tutti i consiglieri comunali sono presenti tranne uno, Vittorio Lo Verme, dell'Mpa. Comincia il presidente del Consiglio leggendo, una per una le motivazioni degli otto firmatari della mozione di sfiducia. In aula si comincia con qualche scaramuccia sulla modalità degli interventi. Poi il sindaco comincia la propria arringa difensiva di quasi un'ora passando al contrattacco e accusando alcuni uomini dell'Mpa di volerlo costringere ad usare il manuale Cencelli. «La mia è una politica alta - dice Prestifilippo - non di spartizione di poltrone». Per i mozionisti comincia Capizzi del Pd: «Prestifilippo ha creato solo spaccature. Poi ci sono interessi personali di alcuni consiglieri comunali che prevalgono sugli interessi di tutti». Dopo Capizzi parla, per oltre mezz'ora, Teodoro Ribilotta che motiva uno ad uno le motivazioni della sfiducia e critica duramente il capogruppo dell'Mpa Giovanni Scollo «di aver prima invitato il Centrosinistra a presentare la mozione di sfiducia e poi avere firmato un documento di fiducia al sindaco pochi giorni dopo». Dopo Ribilotta prende la parola Calogero Cimino e anche lui critica l'operato del sindaco a 360 gradi. Interviene anche Lina Grillo, che però si distingue dai colleghi del Pd e critica la procedura sulla mozione, chiedendo una verifica nel Pd pur assicurando il suo voto a favore della mozione di sfiducia. Accorato e completo anche l'intervento di Salvatore Manuella che giustifica il suo voto favorevole alla mozione e dice le motivazioni dell'Mpa tirando in ballo numerose questioni amministrative. Si fa quasi notte e ancora molti consiglieri devono parlare. La sfiducia appassiona i cittadini che, nonostante il freddo, continuano a seguire la seduta fiume. Intanto, nel bar della piazza Marcello, il barista, distribuisce limonate per quelli che sono contro il sindaco. Intanto, l'assessore regionale agli Enti locali, Paolo Colianni, leader politico del Mpa in provincia, ha comunicato in serata che i consiglieri Vittorio Lo Verme e Giovanni Scollo, avendo firmato un documento di fiducia al sindaco, contro le indicazioni del partito, sono di fatto estromessi dal Mpa.
Agostino Sella

giovedì 20 dicembre 2007

Sfiducia addio. In nove firmano una mozione di fiducia

Piazza Armerina. Nel giorno della sfiducia arriva la sorpresa in zona Cesarini. E’ una sorta di mozione di fiducia firmata da ben 9 consiglieri comunali. Un documento di circa una pagina, che di fatto, taglia le gambe a chi vuole mandare a casa Prestifilippo. A firmare il documento di solidarietà al sindaco garantendogli, almeno per adesso, di portare a termine il suo mandato sono tre consiglieri dell’Mpa, Volturo, Scollo e Lo Verme, due dell’Udc Lantieri e Filetti, il consigliere di Alleanza Siciliana Cammarata, ed i consiglieri indipendenti Cursale, Paternicò ed Anzaldi. “La mozione di sfiducia – si legge nel documento – sembra solo bloccare l’azione politico e amministrativa di Prestifilippo perché non piace a qualcuno, per narra solo di una volontà non partecipativa, che si fonda soprattutto su illazioni, perchè più volte si è impedito il dialogo ed il confronto. E’ necessario – continua il documento – ricostruire il rapporto di fiducia e di stabilità amministrativa nell’interesse dei cittadini che potranno dare solo un giudizio alla fine del mandato del sindaco. I sottoscritti consiglieri comunali contro l’azione di censura vogliono rappresentare la ferma volontà di continuare l’esperienza amministrativa, sempre frenata da interessi di parte e da scelte contraddittorie di quanti hanno gestito bilanci e variazioni di bilancio a proprio comodo”. Insomma decisiva la presa di posizione dei 9 che di fatto stravolgono il precedente quadro politico della città dei mosaici. Il documento pare aver dato tranquillità al sindaco. “Sono fiducioso nell’operato dei consiglieri comunali. Se passa la sfiducia tornerò a gestire la mia farmacia, starò di più con la mia famiglia e tornerò a fare il presidente della Confcommercio. Certo, mentre comprendo la scelta politica del centro sinistra di presentare la mozione non comprendo l’atteggiamento dell’Mpa che non può chiedere unità a livello provinciale mentre fa forzature a livello locale. Affronterò serenamente il dibattito in aula”. Oggi alle 17,00 dovrebbe quindi concludersi la telenovela sulla sfiducia. Ma la fine sembra già stata scritta dal documento firmato in calce dai nove consiglieri comunali che hanno giurato fedeltà al sindaco, impedendo di fatto nuove elezioni amministrative nella prossima primavera.
Agostino Sella

Oggi è il giorno della sfiducia. Si spacca l'Mpa.

Piazza Armerina. E’ arrivato il giorno della mozione di sfiducia al sindaco piazzese Maurizio Prestifilippo. Dopo i primi due tentativi del centro sinistra andati a vuoto, oggi, dovrebbe discutersi in aula la richiesta da parte di 8 consiglieri comunali di ritornare subito al corpo elettorale per dare mandato ai cittadini ad eleggere un nuovo sindaco. A richiedere la mozione sono otto consiglieri comunali, sei del centro sinistra e due del centro destra. Quelli della coalizione prodiana sono cinque consiglieri del PD, Ribilotta, Grillo, Capizzi, Cimino ed Incardona ed il socialista Filippo Miroddi. A loro si aggiungono il consigliere di Forza Italia Giuseppe Falcone e quello dell’Mpa Michelangelo Trebastoni. Per avere un esito positivo la mozione di sfiducia, secondo la normativa vigente, dovrebbe essere supportata da ben 13 consiglieri comunali. Agli 8 firmatari dovrebbero aggiungersene altri cinque. Potrebbero aderire alla mozione almeno altri due consiglieri dell’Mpa, Fioriglio e Manuella e il consigliere del PD Venezia. Nessuno di loro però ha sciolto le riserve. Quindi tutto può accadere. La vicenda sulla mozione ha demolito la corazzata MPA che fino ad oggi, è il gruppo consiliare più numeroso insieme a quello del PD, contando ben 6 consiglieri. Infatti nonostante il leader provinciale Paolo Colianni si sia schierato a chiare lettere per la mozione, sostenendo l’accordo tecnico con il centro sinistra, alcuni consiglieri comunali del partito lombardiano, quasi certamente non terranno conto delle indicazione del partito. Per questi se voteranno contro la mozione si prevede, secondo quanto detto dai leader dell’Mpa con in testa il segretario provinciale Bruno, la espulsione dal partito. Ma qualcuno non ci sta. “Io voterò contro la mozione di sfiducia perché non voglio andare contro la mia città e perché credo che non si possano fare dei passi al buio – dice Elisa Volturo - Purtroppo qualcuno del mio partito come Trebastoni ha firmato senza l’avvallo di nessuno il documento sulla sfiducia. Questo non vuol dire che mi rito fuori dall’Mpa. E’ un movimento a cui credo fortemente soprattutto per le istanze autonomiste che porta avanti. Certo questa vicenda non è stata ben gestita. Una cosa è certa io non voterò la sfiducia e non me ne vado dal partito”. Trebastoni, uno dei falchi dell’Mpa dice. “Chi non vota sarà fuori dal partito. Prestifilippo sta portando la città allo sfacelo. Vedo che lo vogliono candidare alla presidenza per la provincia. Ma nessuno a livello provinciale si fida più di lui ne a destra e neanche a sinistra. La sua candidatura è una vera e propria bufala”. Intanto l’attesa per il consiglio è frenetica. Sarà montato uno schermo gigante e la seduta sarà ripresa dal canale 888 di Sky che la manderà in onda giovedì 27 dicembre alle ore 20.
Agostino Sella

Domani sfiducia in aula. Mpa e PD affilano le armi.

Piazza Armerina. Domani è il giorno della verità per la politica piazzese. Alle 17, infatti, sarà in aula la mozione di sfiducia a Maurizio Prestifilippo. Dovrebbe essere l’ultima puntata della telenovela sulla sfiducia, anche se ancora non si sa come andrà a finire. Sono molti, infatti, i consiglieri che non hanno ancora sciolto le riserve su quello che sarà il loro voto. Per questo tutti i partiti serrano le fila per l’evento politico dell’anno. Nessuna certezza sia nel centro destra che nel centro sinistra. Acque agitate nell’Mpa, dove non tutti i sei consiglieri comunali sembrano allineati e coperti sulle posizioni della direzione provinciale del partito, che pochi giorni fa si è dichiarato a favore della mozione di sfiducia. Per sgombrare il campo dai malintesi scende in campo il leader ennese del partito lombardiano Paolo Colianni il quale ribadisce che chi non voterà la sfiducia sarà fuori dall’Mpa “Chi non sarà in linea con quanto stabilito dalla direzione provinciale – dichiara Colianni – potrà iscriversi ad un’altra forza politica. Questo lo dico con la serenità che deve avere un grande partito che ha le sue regole che invito tutti a rispettare. Se non fosse così faremo male alla politica”. Però, pare che nonostante l’aut aut di Colianni dai due ai tre dei 6 consiglieri della ormai sfaldata corrazzata dell’Mpa potrebbero non votare la sfiducia, pensando ad altri progetti alternativi al movimento autonomista. Per l’Mpa parla anche il segretario provinciale Giorgio Bruno che sulla proposta di Forza Italia di candidare Prestifilippo alla presidenza della provincia dice “è l’ennesima proposta che cavalca l’anti politica – dice Bruno – E’ comunque una questione localistica. Certo se Tudisco la propone vuol dire che avrà l’avvallo di Grimaldi. Comunque sabato ad Enna ci sarà una riunione provinciale e vedremo”. Sul fronte del centro sinistra interviene addirittura il “leader maximo” del Pd ennese Mirello Crisafulli. “Se la mozione andrà in aula tutti quelli del PD la voteranno”. Le parole di Crisafulli dovrebbero mettere fine alla querelle sul consigliere comunale del PD, ex DS, Giuseppe Venezia, unico consigliere della coalizione prodiana a non aver messo la propria firma sulla mozione di sfiducia. Venezia, peraltro non ha ancora ufficialmente dichiarato quale sarà ufficialmente la sua posizione. “Sarò certamente in aula” dice Venezia, senza però aggiungere altro. A difendere il sindaco ci pensa, ancora una volta, il consigliere comunale Benito Anzaldi, suo uomo di fiducia. “La mozione è solo una perdita di tempo. I miei colleghi pensino a lavorare facendo bene il ruolo che gli è stato affidato dai cittadini: quello di consigliere comunale. Invece – continua Anzaldi – mi pare che tutti vogliano fare altro facendo solo danno alla città. Prestifilippo è il sindaco migliore che potremmo avere. La smettano di alimentare questa minestra riscaldata della sfiducia e facciano piuttosto una seria opposizione”. Il presidente del consiglio Filippo Miroddi è intanto impegnato a dare il massimo risalto alla seduta. “Farò montare uno schermo gigante così tutti i cittadini potranno vedere quello che diciamo” dice Miroddi. Intanto pare che a riprendere la seduta ci possa anche essere una televisione satellitare che manderebbe la seduta in differita. Miroddi ha anche convocato tutti i consiglieri comunali “C’erano quasi tutti – dice il presidente del consiglio – non dobbiamo fare chiacchiericcio ma organizzare un dibattito dove vengano fuori le ragioni di tutti, onesto e corretto”. Intanto pare che i consiglieri del sindaco stiano preparando una contromossa. Potrebbe essere l’ennesima sorpresa dell’interminabile telenovela sulla sfiducia.Agostino Sella

mercoledì 19 dicembre 2007

Tudisco. Se l'Mpa vota la sfiducia Prestifilippo si candida a Presidente della Provincia.

Che società pesante...

di Andrea Scimone.

Alla domanda se è possibile nel 2007 avere un prototipo d’uomo capace di pensare con la sua testa su fatti che spaziano dalla storia alla politica, dalla scienza alla religione, cercando di responsabilizzarsi da solo con le proprie esperienze che la società stessa (in quanto agente e inter-agente con l’uomo che ne è il creatore) ci offre, dobbiamo purtroppo rispondere un secco NO.
E questo non solo per un bombardamento mediatico giornaliero che tutti i mass media ormai ci propinano 24 ore al giorno portandoci ad un inconsapevole e “subliminale” agire quotidiano ma, inverosimilmente, anche a causa di emittenti che, anche se apparentemente “caste” e falsamente “poco politiche” e meno che mai propagandistiche (almeno sulla carta) fanno in modo di deviare (in bene o in male, in base ai punti di vista) l’uomo offendendolo nella sua capacità di agire in quanto essere intelligente.
E’ quindi inutile a questo punto puntare il dito (inquisitore) sui vari programmi televisivi che vedono al centro dell’attenzione i nuovi “Costantini” e le varie “veline” e che sfornano i vari “miti usa e getta” di questi anni bui. Per non parlare della censura che oramai continua imperterrita il suo corso contro tutto e contro tutti danneggiando inesorabilmente l’uomo come espressione di se stesso (attraverso l’arte). La libertà di stampa (se c’è mai realmente stata) sembra un lontano ricordo e c’è chi si affida, oramai, ai vari blog liberi di internet (quanta vita avranno ancora??). Liste nere sorgono ovunque nei nostri cari Paesini “democratico-cattolici-occidentali” attaccando musica, cinema, televisione, carta stampata, video-games e chi più ne ha più ne metta. Con accuse che rasentano il ridicolo e con la classica e pluri-abusata scusa di pericolosità per i giovani (o altre scemenze del genere). Diciamolo: la società fa più paura che mai. I prodotti che noi stessi immettiamo sul mercato (che siano beni materiali o semplicemente teorie o idee) fanno sempre più paura. Siamo costantemente sotto allerta, dobbiamo sondare e analizzare ogni singola e minima sfaccettatura di tutto quello che facciamo/viviamo/pensiamo senza dimenticare i nostri figli, i nostri cari e i nostri amici. E’ TUTTO POTENZIALMENTE PERICOLOSO. Quindi, se da un lato spendiamo più tempo a leggere le etichette dei prodotti sperando di non incappare in un “dentifricio-killer” o se stiamo più tempo a cercare il “semaforino” dei programmi tv onde evitare di trovare film con “baci scandalosi” (e poi alle 14:00 di domenica si vedono più mutandine che pantaloni) o se ancora abbiamo paura di acquistare un video-game ai nostri figli onde evitare che diventino “maniaci” o se ancora i giornalisti sembrano scrittori di film horror lasciatemi dire che la nostra non è una società libera come vogliono farci pensare ma una società SCHIAVA. Schiava di se stessa e di tutto ciò che ci circonda.
Siamo di fronte ad una PROPAGANDA DEL TERRORE. E se i pluri-colpevoli di tutto ciò sono gli orrori elencati prima non illudetevi. Quelli, anche se in parte colpevoli, sono ormai diventati il capro espiatorio di organizzazioni ben più grandi e apparentemente pulite agli occhi del mondo intero. Additare, accusare e giudicare la società (per mezzo di cose ormai inglobate in essa – Tv, arte ecc...) di tutto il male che può esserci nell’umanità, appare agli occhi di un essere intelligente (quale si spera sia l’uomo) alquanto riduttivo e ipocrita. E l’Ipocrisia (con la I maiuscola) ha da sempre casa in enti, istituzioni o singoli (piccoli o grandi che siano) che pretendendo di detenere la “Verità Suprema” e sentendosi in grado o dovere di propagandarla senza limite alcuno per mezzo di canali che sfruttano addirittura immagini e stereotipi Sacri. Non stupiamoci. Basta (non a caso) ascoltare la propaganda di un certo Padre Livio e della sua Radio Maria (con i suoi ben 1.871.000 ascoltatori medi giornalieri!). I richiami “alle armi” (di purtroppo Mussoliniana memoria!!) di tutti i fedeli e “veri cristiani” contro questo terrificante Satana (che fa addirittura più paura del Medioevo!) che ha oramai messo le radici sulla nostra società rubando i giovani dalla retta via ecclesiastica per portarli verso una perdizione dannata, sembrano usciti addirittura da Al-Jazeera. “Siamo in guerra!” esclamava qualche giorno fa in diretta. “La battaglia continua!”. Sono frasi che non possono non smuovere nell’animo umano (magari quello un po’ più deboluccio) una certa paura di affrontare la vita e la quotidianità con la serenità di chi non vede il maligno dietro ogni angolo. Sembriamo di fronte all’incitamento dei cavalieri Crociati (mandati al massacro senza ragione) o alle fobie inquisitorie del Medioevo (quando “falò” d’innocenti illuminavano i villaggi di gente impaurita).
Diciamo la verità, riflettiamoci un po’ su. Pensiamo realmente che al giorno d’oggi servano dei modelli aggiornati di un Bernardo di Chiaravalle (tra l’altro venerato come santo dalla chiesa cattolica!!??) che con i suoi discorsi “pessimistico - roboanti” mandò a morte certa migliaia e migliaia di poveri credenti (o creduloni?!) nelle famigerate Crociate? Citiamo le sue parole: “generati dal peccato, noi peccatori generiamo peccatori; nati corrotti, generiamo dei corrotti; nati schiavi, generiamo degli schiavi”.
Abbiamo ancora bisogno di tutto questo? Abbiamo dimenticato i secoli di lotte sociali (e non) che hanno portato l’uomo alla tanto sospirata libertà? (anche se questo tipo di lotte sembra non finiscano mai. Cita il bigottismo di ali politico-cattoliche-radicali che purtroppo si “insidiano” nella voglia di progredire dell’uomo in quanto essere intelligente creando ostacoli tanto obsoleti quanto purtroppo difficili da superare).
L’umanità ha bisogno di ottimismo!
Alziamo la voce: siamo stanchi di tutto ciò.
Se riuscissimo a insegnare alle genti l’importanza di una convivenza civile e il rispetto attraverso l’educazione (familiare, scolastica e non solo) non avremmo probabilmente bisogno di aver inculcata una “paura sovrannaturale” che ci indichi la strada da seguire. Siamo già abbastanza impauriti da un futuro che SCIENTIFICAMENTE non prevede nulla di buono, non penso che rincarare la dose aggiungendo paure ultraterrene possa giovare a qualcuno (riferendomi naturalmente a chi sa usare la propria testa e sa essere responsabile delle proprie azioni).
Il terrorismo propagandistico, questo pessimismo derivante ormai anche da organi preposti alla propaganda del bene e dell’amore, della fiducia e dell’ottimismo (se pur ultraterreno) non porterà a niente di buono. L’incitamento alle armi e il nascondersi dietro a paure e angosce di una “società demoniaca” sono alla base di un nichilismo psicologico in cui l’umanità tutta può cadere senza possibilità di salvezza. Abbiamo tanto dalla nostra parte: basta fare attenzione a tutto ciò che ci circonda carpendone ogni singolo ingranaggio che fa muovere il sistema società/umanità.
Forse non è tutto marcio. Impariamo a rispettare. Imperiamo a pensare con la nostra testa.
Sapete, penso che questo sia un mondo veramente strano…dopo essermi trovato a predicare ottimismo con queste poche parole. Non me lo sarei mai aspettato…da un pessimista come me!
Andrea Scimone

lunedì 17 dicembre 2007

Vincenzo Dara. Morto per fare un gesto d'altruismo

PIAZZA ARMERINA. Aveva chiesto un permesso di lavoro per poter donare il sangue ed ha trovato la morte. E’ il triste destino toccato a Vincenzo Dara (nella foto) che mentre andava a fare un gesto di altruismo e solidarietà è stato travolto da un tir. Vincenzo Dara era una persona semplice, una di quelle che si dedicava a tempo pieno alla famiglia ed al lavoro. Faceva l’operatore ecologico e faceva bene il suo dovere. Venerdì scorso aveva preso un permesso per andare a San Cono il suo paese d’origine. Lì lo aspettava il suo medico. Doveva fargli delle analisi per verificare se poteva donare il sangue. Ma Vincenzo Dara non ha fatto in tempo a fare le analisi. Verso le 11,30 un tir ha travolto la sua Panda facendola diventare un ammasso di ferraglia e togliendogli sul colpo la vita. Vincenzo aveva appena 36 anni. Lascia la moglie Rita e due figli, Francesco di 9 anni e Alessandro di 14 mesi. “Era una persona semplice – dice un vicino di casa – quando mi vedeva mi regalava sempre qualcosa, l’ultima volta una bottiglia di vino. Era un uomo di poche parole ma sempre disponibile”. Vincenzo Dara è morto ma ancora deve avere ben tre stipendi dalla ditta in cui lavorava, “Sicilia Ambiente”. Non si sa se e quando questi soldi arriveranno alla moglie. La sua famiglia vive in una casa in affitto e la moglie non lavora. Vincenzo, per sbarcare il lunario e per tamponare i ritardi dello stipendio faceva anche altri lavori e spesso andava a “giornate” in campagna. “Andava a lavorare anche con la febbre – dice sconsolata la moglie – adesso che aveva chiesto solo un ora di permesso per farsi fare una ricetta medica per donare il sangue non me lo trovo più”. I funerali di Vincenzo Dara saranno oggi alle 15,15 nella Basilica Cattedrale, dopo il suo corpo verrà seppellito nel cimitero di San Cono, la sua città d’origine. Vincenzo Dara forse non sarà ricordato come un eroe. Non era ne un rivoluzionario e neanche uno scrittore di libri, ma una di quelle persone, semplici, buone, oneste e disponibili, attaccate alla famiglia ed al lavoro. Quelle persone di cui oggi il mondo ha più bisogno.
Agostino Sella

Informatica e pubblica amministrazione. l'indifferenza della giunta Prestifippo.

di Alessia Di Giorgio
Spiace constatare che, malgrado le reiterate promesse avanzate dal Sindaco, sia nella fase elettorale, sia ancora di più, nel corso della caotica attività gestionale fin qui espletata, il livello di efficienza dei servizi resi dal Comune è ben lontano dal raggiungere uno stand ottimale.
Di recente ho appreso per puro caso, con molto stupore e non senza rammarico, che molti dipendenti comunali lavorano senza il supporto di software fondamentali per garantire l’efficienza e la celerità delle funzioni pubbliche.
Tanto per citare solo alcune delle fattispecie più evidenti, l’ufficio protocollo è attualmente gestito solo ed esclusivamente mediante il sistema cartaceo, laddove in altre Amministrazioni, e non certo da oggi, esiste un protocollo informatizzato che non solo agevola la ricerca di dati e documenti, ma che semplifica altresì il lavoro dei dipendenti, specie nella delicata fase del rapporto con i cittadini – utenti.
Più in particolare, viene spontaneo chiedersi da quali strumenti sarà corroborata l’esplicarsi di una efficace potestà sanzionatoria, che la Giunta armerina ha più volte annunciato come imminente, considerato che la Polizia Municipale non ha acquisito, ancora alla corrente data, un programma informatico che possa gestire adeguatamente i verbali dalla fase genetica fino all’emissione dei ruoli.
Ma ancora, mi piacerebbe domandare al primo cittadino in che modo - ammesso che ne abbia in mente uno - intende attuare i principi stabiliti nel Codice per l’informatica della pubblica amministrazione, in una società nella quale i cittadini reclamano, sempre più a gran voce, la possibilità di fruire di agevolazioni che le imprese private mettono già a loro disposizione.
Con il rischio di sembrare pedante, mi chiedo quando sarà possibile, ad esempio, garantire l’oblazione on-line di tutte le pene pecuniarie, ovvero i procedimenti di notifica ovvero, ancora, la piena partecipazione dei cittadini ai procedimenti amministrativi via internet.
Non voglio certamente dilungarmi nella serie dei molteplici esempi di utilizzo irrazionale delle risorse pubbliche locali, anche perché qualcuno potrebbe malignamente pensare che lo scopo di questa missiva è quello di stigmatizzare l’operato dei dipendenti comunali, cui invece va il mio plauso e quello di tutti i componenti dell’Associazione Notarbartolo, sia per lo stoicismo dimostrato nell’esercizio delle funzioni ricoperte, sia per la professionalità che riescono a garantire malgrado gli ostacoli frapposti da questa Giunta.
Piuttosto, vorrei che fosse chiaro che questa nostra martoriata comunità non può più essere costretta a vivere guardando da lontano altre Amministrazioni che si attrezzano per affrontare, con consapevole coraggio, le molteplici sfide poste da un mondo nel quale l’evoluzione ha la tempistica del battito di ciglia, mentre le dinamiche progettuali del nostro primo cittadino seguono, nella migliore delle ipotesi, il ritmo delle tartarughe delle isole Galapagos.
Auspico pertanto che il Sindaco, piuttosto che investire il suo tempo alla ricerca di efficaci (e vacui) strumenti di propaganda politica, valorizzi in maniera più redditizia sia il complessivo funzionamento della macchina comunale, sia le molteplici professionalità che altrimenti saranno destinate a cadere nell’indifferenza o, peggio ancora, nell’oblio.
Alessia Di Giorgio

Enna. Campere delle Acli in giro per le città.

Enna. “In giro per le città delle provincia in camper con lo scopo di stare vicino alle problematiche della gente”. E’ lo slogan di Nico De Luca, coordinatore provinciale delle Acli di Enna per l’iniziativa “Camper Unasp-Acli Sicilia”, un’iniziativa realizzata in tutte le province siciliane, con cui le ACLI stanno incontrando tantissimi utenti per raccogliere e rispondere alle diverse istanze e problematiche socio economico. In provincia di Enna questo “ufficio mobile” è già stato presente da circa dieci giorni nei comuni di Enna, Villarosa, Leonforte, Piazza Armerina, Calascibetta, Barrafranca, Regalbuto, Catenanuova. Nel corso dei prossimi giorni sarà presente a Nicosia, Pietraperzia, Agira, Centurie, Aidone e Valguarnera. “L’Unasp-Acli di Enna - dice Nico De Luca - intende proporsi al territorio della provincia di Enna con un programma e una strategia politico-culturale di grande respiro, sia sul piano educativo che sul piano dell'aggregazione sociale. Un programma rivolto soprattutto alle giovani generazioni che si stanno confrontando con le grandi innovazioni che il nuovo millennio sta imponendo nella società civile e nel "villaggio globale". Continuando ad operare senza finalità lucrative l'Associazione promuove nella società civile attività sociali e assistenziali nei settori delle arti, della cultura, del turismo culturale e del tempo libero. I settori dell'impegno Unasp – continua De Luca sono particolarmente adatti a sviluppare nuove imprese sociali in cui la prevalenza del "fattore umano" favorisce la sperimentazione della forma cooperativa. E’ un’esperienza esaltante – dice ancora De Luca - incontrare nei propri luoghi le persone e proporre le nostre iniziative, l’ufficio mobile è un valido strumento di informazione e di promozione, durante la manifestazione abbiamo offerto consulenze e sono stati distribuiti gratuitamente opuscoli informativi riguardanti il TFR, il patrocinio gratuito, le pratiche INPS ed INAIL e tutto ciò che riguarda il sistema fiscale, previdenziale ed agricolo. Oltre a tutte le iniziative programmate dall’Unasp-Acli. Intendiamo entro la primavera prossima, aiutati da un clima sicuramente più favorevole, ripetere questa esperienza, collaborando con le iniziative dei nostri circoli nei vari comuni, con le parrocchie a cui possiamo offrire – conclude il giovane esponente delle Acli - - tutti gli strumenti utili per momenti artistico-culturali e socio-ricreativi.
Agostino Sella

Aidone. Soldi a favore degli agricoltori.

Aidone. Venti mila euro a favore degli allevatori aidonesi. E’ il frutto di una delibera della giunta municipale e dell’assessorato all’agricoltura diretto da Gincarlo Cammatara. L’impegno delle somme si è reso necessario per i gravi danni che le aziende agricole hanno subito, a causa della persistente siccità per mancanza di piogge nell’autunno dell’anno corrente. Il provvedimento è stato fortemente voluto dall’assessore all’agricoltura che da tempo è impegnato nelle problematiche del settore agricolo. “Il settore agricolo e zootecnico – dice Giancarlo Cammarata - ormai da diversi anni flagellato da numerosi problemi sia tipo climatico sia di tipo economico e burocratico come ad esempio i finanziamenti e contributi che spesso arrivano in ritardo con grave danno per gli agricoltori. Infatti – continua Cammarata - spesso i prodotti dell’agricoltura locale subiscono la concorrenza spietata delle forti importazioni estere. Anche il contagio da brucellosi spesso mette in ginocchio le attività zootecniche. Infine la macchina burocratica molto lenta incide gravemente sull’economia degli allevatori. Tutt’oggi – continua l’assessore alle politiche agricole - molti allevatori attendono da tempo consistenti somme dalla regione che dovevano servire a compensare almeno in parte gli abbattimenti dei capi affetti da brucellosi. Per questi molteplici motivi la giunta comunale di Aidone ha pensato di alleviare le enormi difficoltà che stanno attraversando gli allevatori, concedendo questa somma per acquisto mangimi ed affini per gli allevamenti. D’ altro canto – conclude Cammarata - gran parte dell’economia aidonese e basata sull’agricoltura e gli allevamenti zootecnici”.
Agostino Sella

domenica 16 dicembre 2007

Fioriglio: salviamo Palazzo Trigona

Piazza Armerina. “Non possiamo mantenere i cassonetti della spazzatura davanti Palazzo Trigona”. A tenere alto il dibattito sulla città, nonostante la macchina amministrativa va a rilento aspettando la mozione di sfiducia, è Basilio Fioriglio, ex presidente del consiglio comunale ed adesso figura di spicco del Movimento per l’Autonomia. Fioriglio prende carta e penna e scrive al sindaco Maurizio Prestifilippo ed al presidente del consiglio Filippo Miroddi per chiedere maggiore attenzione per i beni culturali ed in particolare per il Palazzo Trigona, uno degli edifici più prestigiosi della città. Scrive Fioriglio: “sono stati ultimati parte dei lavori di recupero e ristrutturazione del Palazzo Trigona e non possiamo ignorare che l’opera di completamento per è appena iniziata. La gara effettuata – continua Fioriglio - per rinnovare gli impianti tecnologici e per il restauro delle parti interne non è stata assegnata, con conseguente ritardo. Quest’ultimo fatto, crea ulteriori – prosegue l’esponente dell’Mpa - ritardi per l’inizio dei lavori. Per l’esperienza che abbiamo, dobbiamo essere vigili e non abbassare la guardia come nel passato, sulla vicenda che sembrava conclusa a seguito della mobilitazione del consiglio comunale e dell’amministrazione, affinché si porti a termine l’opera che ritarda di ben 40 anni. Nell’attesa di conoscere la definizione per completare l’opera - continua Fioriglio - sarebbe opportuno sin d’ora dare quegli accorgimenti necessari perché lo splendore del prospetto resti ben visibile e non sia deturpato a causa del posteggio davanti il monumento delle autovetture e dai cassonetti della spazzatura, che fanno da cornice a tutto l’insieme delle bellezze architettoniche”. Poi Fioriglio continua e avanza alcune proposte: “Non possiamo più permetterci di trascurare il centro storico, anzi, dobbiamo valorizzare il patrimonio che i nostri avi ci hanno lasciato salvaguardandolo, con attenzione particolare, senza lasciare nulla al caso con un progetto complessivo che interessi tutta la Piazza Duomo. Per evitare il posteggio di autovetture davanti al Palazzo Trigona, si potrebbero installare delle colonne con bronzatura antica, seguendo la traccia esistente nella scalinata centrale del Duomo o meglio andare al nuovo antico delle mezze lune in pietra, o prendendo come esempio quando è stato fatto in altre città che hanno la fortuna, come noi, di avere un centro storico”.
Agostino Sella

venerdì 14 dicembre 2007

Pennisi: "mafia e cultura cristiana sono incompatibili"

Piazza Armerina. “Mafia e cultura cristiana sono incompatibili. La chiesa aiuti i mafiosi a pentirsi a riparare il male fatto e a diventare persone nuove”. E’ il cuore del messaggio del Vescovo Michele Pennisi in occasione del periodo di Avvento che ci accompagna al Natale. Il vescovo piazzese lancia un forte monito contro la mafia e contro i fenomeni criminosi che attanagliano la Sicilia ed invita i mafiosi a convertirsi e a trovare la via maestra anche con l’aiuto della Chiesa. “La lotta alla mafia – dice Pennisi - deve passare attraverso un rinnovato impegno educativo che porti ad un cambiamento della mentalità e del comportamento come quello che avvenne per un "capomafia" al tempo di Gesù di nome Zaccheo. Quando Gesù lo vide non gli fece un predicozzo “moraleggiante”, ma si “autoinvitò” a casa sua. E il capomafia non difese la sua onestà e la sua onorabilità, a partire dall’incontro con Cristo tirò le conseguenze pratiche: “Ecco Signore io dò la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato qualcuno gli restituisco quattro volte tanto". L'atteggiamento pastorale verso i mafiosi – continua Pennisi - ha come base la coscienza che la Chiesa è venuta gradualmente maturando circa l'incompatibilità di mafia e vita cristiana accompagnata dalla esigenza di prevenire i fenomeni criminosi ed aiutare i mafiosi a pentirsi , a riparare il male fatto e a diventare persone nuove. Per la maturazione di questa mentalità – continua il Vescovo - sono stati importanti gli esempi di tanti cristiani preti e laici impegnati a prevenire e contrastare il fenomeno mafioso. Questi e altri pronunciamenti della comunità cristiana sono culminati nel grido accorato di Giovanni Paolo II ad Agrigento il 9 maggio 1993. Più e oltre che una condanna del fenomeno mafioso – dice ancora il Vescovo - il Papa ha lanciato un richiamo forte e intenso alla conversione. A questa chiara coscienza la Chiesa siciliana deve sentirsi legata anche perché il suo cammino storico è stato suggellato dalla splendida testimonianza di don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia solo perché fedele al suo ministero”. Michele Pennisi, infine, ricorda anche le prese di posizione degli imprenditori siciliani. “In questo momento storico in cui vari imprenditori hanno avuto il coraggio di denunziare "il pizzo" e in cui vari appartenenti alla mafia sono stati catturati o uccisi – dice Monsignor Pennisi - la Chiesa rivolge a tutti i mafiosi l’invito a cambiare vita. Alla comunità cristiana oltre alla preghiera si richiedono dei gesti originali tesi alla prevenzione dei reati collegati col fenomeno mafioso (cooperative di lavoro, associazioni antiusura e antiracket, un uso modigerato del denaro, recupero ed inserimento sociale dei carcerati ed assistenza alle loro famiglie). Verso questa direzione – conclude il Vescovo - in questo periodo di Avvento, ci sono alcuni semi che bisogna far germogliare con la collaborazione di tutti”.
Agostino Sella

Il comitato Piano Marino in festa con il Vescovo ed il Sindaco

Piazza Armerina. Festa Natalizia per il comitato dei cittadini di Piano Marino, che sotto la guida del suo coordinatore, Mario Gagliardo (nella foto), ha organizzato il Natale nella contrada diventata ormai un vero e proprio quartiere della città. “Pensiamo – dice Gagliardo – che il Natale sia il modo migliore per festeggiare con i valori del cristianesimo la nascita del nostro comitato che deve servire non solo per migliorare il nostro quartiere ma anche il nostro modo di vivere. Per questo – continua Gagliardo – abbiamo organizzato una novena del santo Natale proprio nella nostra contrada. Addirittura saranno presenti in due differenti giornate il Vescovo che è la nostra guida spirituale ed il sindaco. Monsignor Pennisi – continua Gagliardo – sarà presente con noi per pregare nella novena giorno 19. Alle sette di sera il Vescovo pregherà con tutti gli abitanti della contrada per le tutte le famiglie della zona e di Piazza Armerina. Giorno 17 – continua il coordinatore del comitato di quartiere – sarà con noi il Sindaco Maurizio Prestifilippo, che fino ad oggi si è dimostrato sensibile alle nostre richieste. Peraltro – continua Gagliardo – è anche l’occasione per dire al sindaco di contribuire per quanto sia a lui possibile, all’eliminazione dell’immondizia che alberga in qualche zona limitrofa ai cassonetti. Concludendo – dice ancora Gagliardo – vorrei fare a tutti l’appello di mantenere pulita la nostra contrada. La pulizia dell’ambiente in cui si vive – continua Gagliardo – è anche un segno di amore verso Gesù che nasce”. Infine Gagliardo lancia un appello a tutta la città “Invito tutta la città e gli abitanti delle altre contrade a venirci a trovare per dare a tutti un segno di unità. I cittadini di tutti i quartieri devono essere uniti per il bene del proprio territorio”.
Agostino Sella

giovedì 13 dicembre 2007

Giorno 21 dicembre la sfiducia in aula.

Piazza Armerina. Il 21 dicembre sarà il giorno della verità. E’ stato fissato infatti per quella data dalla conferenza dei capigruppo il giorno in cui si discuterà in aula la mozione di sfiducia al sindaco Maurizio Prestifilippo presentata dal centro sinistra e da due consiglieri del centro destra. “Faremo in modo di dare la massima diffusione alla seduta – dice il Presidente del consiglio Filippo Miroddi - con l’installazione di uno schermo gigante. Tutti devono sentire le ragioni dei consiglieri sia pro che contro in sindaco in un momento così importante per la città. Finalmente nessuno si potrà nascondere dietro un dito”. Intanto la discussione sulla sfiducia continua a tenere banco in città. La firma sul documento di sfiducia del consigliere comunale di Forza Italia Giuseppe Falcone, ha fatto riaprire la ferita tra la parte del partito legato a Mattia e quello legato a Tudisco che sostiene il sindaco. A spiegare le ragioni della firma sul documento di sfiducia al sindaco del suo partito Maurizio Prestifilippo è il consigliere provinciale Giuseppe Mattia. “la sfiducia è un atto coerente e corretto in linea che abbiamo seguito fino ad oggi – dice il consigliere provinciale di Forza Italia – il fatto che Prestifilippo abbia aderito a Forza Italia non cancella la sua fallimentare esperienza politica. Non mettere la firma sul documento di sfiducia avrebbe significato essere contro i cittadini che non vedono l’ora di avere un’amministrazione diversa e più efficiente. Se ci fossimo nascosti dietro l’appartenenza politica – continua Mattia – non saremmo stati coerenti fino in fondo. Il sindaco ha dimostrato di essere un campione di antipolitica facendo anche irrigidire gli uomini dell’Mpa con gravi conseguenze per l’unità di tutta la coalizione”. Poi il consigliere provinciale prende le difese del consigliere comunale Giuseppe Falcone accusato dal sindaco di inesperienza “Giuseppe Falcone è tutt’altro che inesperiente – dice Mattia – è invece un uomo cristallino e determinato che non fa la politica per professione ma solo per passione e servizio. E poi – conclude Mattia - Falcone è un politico umile, al contrario di Prestifilippo, che non perde occasione per dimostrare la propria arroganza e presunzione politica”. La querelle tra le due anime del partito berlusconiani dura ormai da un paio d’anni. Addirittura da parte di Grimaldi c’è stata la richiesta di espulsione del duo Mattia Falcone da Forza Italia, però ancora ad oggi non presa in considerazione dai vertici forzisti.
Agostino Sella

domenica 9 dicembre 2007

Mozione. Domani, lunedì, nuova presentazione della sfiducia a Prestifilippo.

Piazza Armerina. Domani pomeriggio sarà protocollata la nuova mozione di sfiducia al sindaco piazzese Maurizio Prestifilippo. Lo dicono gli uomini del Partito Democratico, che ieri hanno avuto una riunione con il coordinatore provinciale del PD Giuseppe Arena per definire tempi e modalità di presentazione della terza mozione di sfiducia. “Dopo il fallimento delle prime due – dice Ranieri Ferrara – questa dovrebbe essere la volta buona. Hanno gestito tutto l’iter i gruppi consiliari e pare non ci siano ostacoli. Ad un mese di distanza – continua l’esponente del PD – riprendiamo con forza il cammino per dare una svolta al governo di questa città”. Domani alle 16,00 in comune è prevista una conferenza dei capigruppo dove i nuovi firmatari della mozione chiariranno le loro posizione e le ragioni del nuovo atto politico. Subito dopo si procederà al protocollo della mozione. Si tratta del terzo tentativo operato dalla sinistra per mandare casa Maurizio Prestifilippo. Il primo è avvenuto nel dicembre dello scorso anno. Allora la mozione non andò in porto a causa della presa di posizioni di alcuni consiglieri della Margherita. Quell’atto provocò lo strappo con il partito di Rutelli di Trebastoni e Fioriglio, che hanno poi aderito all’Mpa. Il secondo tentativo è avvenuto un paio di mesi addietro ma è fallito a causa di alcune incomprensioni tra i consiglieri comunali del PD che hanno fatto dichiarare nullo il documento di sfiducia dal segretario comunale. Adesso siamo al terzo tentativo con il documento di mozione in mano ai consiglieri del PD. Se tutto va secondo le previsioni dovrebbe esserci un accordo tecnico tra il centro sinistra e gli uomini del Movimento per l’autonomia, che sono scontenti delle trattative dei giorni scorsi con Forza Italia. Gli accordi dovevano sancire l’ingresso in giunta dell’Mpa, ma le proposte di Prestifilippo non sono state ritenute soddisfacenti lombardiani che chiedevano visibilità con almeno due assessorati e la vice sindacatura, mentre il sindaco aveva offerto un solo posto in giunta. “Prestifilippo cavalca l’antipolitica – ha più volte ripetuto il segretario provinciale dell’Mpa Bruno – e noi non ci stiamo. Chi non sarà con la linea del partito dovrà trarne le conseguenze”. Insomma secondo il leader autonomista chi non è per la mozione si tirerà automaticamente fuori dal partito. Oggi per l’Mpa dovrebbe essere il giorno della verità. In serata è prevista l’ennesima riunione dei sei consiglieri dell’Mpa con gli organi provinciali. Una riunione rinviata più volte negli ultimi giorni.
Agostino Sella

PRG, salta tutto. Trebastoni "ci sono interessi personali"

PRPiazza Armerina. “I compagni di merende hanno abbandonato l’aula dimostrando di avere interessi nel PRG”. Michelangelo Trebastoni, non risparmia critiche feroci agli consiglieri del PD che ieri hanno abbandonato l’aula, facendo mancare il numero legale ed impedendo di fatto il proseguimento dell’iter di adozione dello strumento urbanistico. “Eravamo pronti per discutere le osservazioni al PRG, non capisco perché gli uomini della sinistra stanno impedendo il normale svolgimento dell’iter – continua Trebastoni – prima hanno chiesto la presenza del professore ed adesso che tutto era a posto si sono tirati indietro. Evidentemente hanno interessi che devono salvaguardare”. I consiglieri che hanno abbandonato l’aula sono gli stessi che hanno richiesto alla regione siciliana la nomina di un commissario per l’adozione del piano. “Non c’è nessun interesse – dice Giuseppe Capizzi uno dei consiglieri del PD – abbiamo abbandonato l’aula come atto di coerenza con quanto abbiamo scritto alla regione per la richiesta di un commissario. Il nostro abbandono è un atto consequenziale a quello che è successo il 22 e 23 ottobre dove alcuni consiglieri che si erano fino ad allora dichiarati incompatibili all’improvviso di sono invece dichiarati compatibili”. Intanto Trebastoni fa sapere che l’Mpa si opporrà al commissariamento “la strada intrapresa dai consiglieri del Partito Democratico è una via senza uscita. Noi ci opporremo con ogni forza al commissariamento. Tra l’altro – conclude Trebastoni – l’assessore al Territorio e Ambiente è dell’Mpa e terrà conto delle indicazioni degli uomini del suo partito che sono contro il commissariamento che provocherebbe solo danno alla città”. A muso duro con i sei consiglieri del PD anche il presidente del consiglio comunale, il socialista Filippo Miroddi. “Non capisco l’atteggiamento del PD. Sono molto arrabbiato con i miei colleghi del centro sinistra. Non possiamo abdicare ad un nostro dovere. Non capisco quali siano i loro piani, ma con questo atteggiamento di ostruzionista danneggiano i cittadini che non possono avere il diritto di vedere discusse in aula le osservazioni legate alle loro pratiche. Mi auguro che i consiglieri del PD ci ripensino. E’ altrimenti – conclude Miroddi - una sconfitta per la sinistra tutta. Abbiamo la possibilità di fare l’ultimo passo per approvare l’atto più importante del consiglio ed invece in dirittura d’arrivo inspiegabilmente alcuni fanno marcia indietro”.
Agostino Sella

venerdì 7 dicembre 2007

Dov’è finito il PD della nostra Città ?

di Salvatore Roccaverde
Il 14 ottobre scorso, con l’elezione del 1° segretario nazionale e regionale del PD, sembrava che tutti i problemi della coalizione di centrosinistra, almeno nella nostra Città, potessero trovare una prospettiva concreta di soluzione. Dopo anni di incomprensioni e litigi tra l’ex Margherita e l’ex DS tesa ad affermare la leadership di ciascuno di essi nel contesto del centrosinistra locale e dopo circa tre anni di sterile opposizione in Consiglio Comunale, non concretizzatasi neppure nell’ approvazione definitiva del PRG, quel migliaio di cittadini, costituito in gran parte da militanti dei due partiti, che hanno partecipato alle primarie si aspettava un forte cambiamento di rotta, un inversione di tendenza per rilanciare una decisa opposizione all’amministrazione Prestifilippo, a cominciare dalla presentazione della mozione di sfiducia. Purtroppo, come tutti sanno, le cose non stanno andando in maniera così lineare e spedita. La mozione è ferma in una specie di palude, per la mancanza di qualche firma, prima di un consigliere dell’ex Margherita e adesso di un consigliere dell’ex DS. Mal di pancia, titubanze, ripensamenti, ricatti ? Le motivazioni non sono ben chiare neanche agli addetti ai lavori, cioè ai dirigenti dei partiti interessati. Figuriamoci ai semplici cittadini che speravano, e che forse ancora sperano, in una svolta politica. Tuttavia ognuno dei protagonisti avrà le sue buone ragioni per avere assunto le posizioni che ha assunto, ma al di là dell’esito che avrà la questione ( parlo sempre della mozione, il cui esito in ogni caso dipenderà dall’ apporto o meno dei volubili consiglieri dell’ MPA), il problema del PD armerino, a mio avviso ,è sostanzialmente legato ai modi e alle forme con cui esso è nato e alla condivisione o meno degli obiettivi che stanno a monte di questo processo. E con questa affermazione, non intendo riferirmi a tutte le discussioni che hanno contrassegnato la nascita del PD a livello nazionale, e che sul piano teorico, (nonostante i distinguo e le puntualizzazioni che hanno caratterizzato le varie aree culturali) hanno trovato l’accordo anche dei militanti locali dei due ex partiti, ma intendo esprimere molte perplessità sul modo in cui questa delicatissima fase di passaggio al nuovo Organismo è stata gestita. Un fase che avrebbe avuto bisogno di una partecipazione più ampia dei dirigenti e degli iscritti dei due partiti e che invece vede il protagonismo di singoli ex dirigenti che parlano e decidono a puro titolo individuale. Credo di potere dire queste cose per avere fatto parte dell’ ex direttivo della Margherita che aveva visto con favore nella primavera scorsa lo svolgimento di alcune riunioni congiunte con gli amici del direttivo dell’ ex DS, in preparazione delle primarie di ottobre, utilissime per conoscersi e mettere a punto strategie e linee politiche comuni,e affrontare quindi i nodi della politica locale e provinciale in maniera unitaria. Così purtroppo non è stato. Dopo il 14 ottobre, quando si dovevano raccogliere i frutti di questo processo unitario, e non semplicemente fare la conta di quale forza esprimeva l’area Veltroni o Bindi o Letta, tutto si è fermato; nessuna riunione unitaria, le segreterie degli ex partiti, sentitesi delegittimate dalla prospettiva del nuovo partito, si sono quasi sciolte nel nulla. La disorganizzazione in campo locale regna sovrana e le decisioni importanti, come quella per ridare slancio alla mozione di sfiducia, vengono discusse ad Enna, alla presenza dei leader provinciali a cui vengono delegate procedure e decisioni che sarebbe stato normale e ovvio assumere autonomamente in ambito locale. Come prima, peggio di prima, quando almeno ai dirigenti provinciali si ricorreva dopo il passaggio dagli organismi cittadini.
In questo contesto è facile che consiglieri, ex consiglieri e quant’altro vadano a ruota libera, dando vita infine a quel triste spettacolo a cui stiamo assistendo in queste settimane, la cui responsabilità non può semplicemente ed esclusivamente essere addebitata ai singoli consiglieri, ma soprattutto a quei dirigenti e ai leader dei due ex partiti che per indolenza, quieto vivere od opportunismo preferiscono la confusione. In tal modo è più facile per gli ambiziosi, i carrieristi e gli spregiudicati ritagliarsi spazi politici per progetti di potere futuro, sia che si tratti di elezioni provinciali, che regionali o amministrative.
Non sarebbe quindi venuto il momento che coloro i quali sono stati investiti di maggiori responsabilità, all’ interno dell’ ex Margherita e dell’ex DS, decidessero di rimettere in moto procedure di confronto democratico per fare uscire dal pantano non solo il nascente PD ( che rischia altrimenti di nascere già morto), ma per dare una prospettiva anche alla nostra martoriata Città, vittima non solo della cattiva amministrazione di Prestifilippo ( il quale sembra preoccupato solo del suo destino politico), ma dei giochi di potere di molti consiglieri comunali certamente più inclini agli interessi personali o di partito che a quelli della collettività ?
Salvatore Roccaverde

giovedì 6 dicembre 2007

Bruno Mpa. Chi non vota la mozione è fuori dal partito. Centro sinistra: Pronte le otto firme per la mozione

Piazza Armerina. Ci sono un paio di fatti nuovi sulla presentazione della mozione di sfiducia a Maurizio Prestifilippo. Dal un lato la presa di posizione del segretario provinciale del Mpa Giorgio Bruno che dichiara: “Chi non si adegua al documento che abbiamo letto in consiglio comunale si chiamerà automaticamente fuori dal partito”. Tradotto significa che i consiglieri dell’Mpa che non faranno l’accordo tecnico con il centro sinistra per mandare a casa il sindaco, saranno fuori dal movimento di Lombardo. Dall’altra parte la notizia che il centro sinistra possiede di nuovo in cassaforte il nuovo documento per la sfiducia con le otto firme necessarie per la presentazione. Le firme sono quelle dei consiglieri del PD ad esclusione di quella del consigliere del PD Venezia (nella foto), che fino ad oggi si è rifiutato di firmare il documento nonostante avesse firmato il primo, del socialista Miroddi, del forzista Falcone e di un altro consigliere del centro destra su cui però c’è massimo riserbo. Oggi, in mattinata, è prevista una conferenza stampa da parte del centro sinistra, che dovrebbe spiegare le nuove modalità per la presentazione del documento di sfiducia a cui, dovrebbero aderire anche i consiglieri del Movimento per l’Autonomia. La dichiarazione del segretario provinciale Bruno, rappresenta una presa di posizione piuttosto chiara dei vertice dell’Mpa ed ha lo scopo di mettere fine alla querelle che ormai dura da mesi. Nelle ultime due settimane, i consiglieri dell’Mpa dovevano incontrarsi, ma a causa delle diverse posizioni interne dei consiglieri, la riunione definitiva è stata più volte rimandata. I “nozionisti” del movimento di Lombardo sono Trebastoni, Fioriglio e Manuella mentre quelli più vicini alle posizioni del sindaco sono Scollo, Volturo e Lo Verme. “La posizione del Mpa è chiara – conclude Bruno – il sindaco e Forza Italia hanno cavalcato la strada dell’anti politica. Il documento letto da Scollo in consiglio comunale è la nostra strada maestra. Siamo pronti ad accordo tecnico con il centro sinistra per mandare a casa il sindaco. Chi non ci sta si chiama automaticamente fuori dal partito”
Agostino Sella

martedì 4 dicembre 2007

Il PRG torna in aula. Miroddi "Dato ci sarà"


Piazza Armerina. Piano regolatore generale finalmente in dirittura d’arrivo. Almeno così sembra secondo le parole del presidente consiglio Filippo Miroddi che per giorno 7 dicembre ha convocato il consiglio comunale per riprendere l’interminabile iter dello strumento urbanistico, che da qualche mese è fermo al palo. “Credo che questo sia l’ultimo scoglio da superare – dice Miroddi - In molti avevamo chiesto la presenza del progettista in aula per affrontare il tema delle controdeduzioni alle osservazioni. Ho mandato una lettera al professor Dato e lui si è reso disponibile al confronto. Giorno sette non ci sono più scuse per nessuno e potremmo portare fino in fondo il piano. Uno strumento di cui la città ha veramente bisogno. Spero che adesso – dice ancora Miroddi - che i consiglieri che qualche settimana addietro si sono dichiarati compatibili per la votazione dello strumento urbanistico non facciano brutti scherzi facendo qualche passo indietro”. Ottimista quindi il presidente del consiglio. Buone notizie anche dal progettista del piano il professor Giuseppe Dato “Non appena riceverò l’invito ufficiale io sarà a Piazza Armerina. Non mi sono mai sottratto al confronto – dice il progettista – e non lo farò neanche questa volta”. Con le parole di Dato si sgombra quindi il campo da possibili malintesi. Peraltro pare cada nel vuoto anche la richiesta di commissariamento avanzata all’assessore regionale qualche settimana addietro da parte dei consiglieri del partito democratico. “Mi ha detto il segretario generale – dice Miroddi – che l’architetto Sacco ha fatto sapere dall’assessorato al territorio ambiente che non ne vuole sapere di mandare il commissario, se non a spese del consiglio comunale ed io – continua Miroddi – non ho nessuna intenzione di far commissariale il PRG anche perché non c’è ne è proprio bisogno. Giorno sette dicembre potremmo procedere con il normale iter del piano”. La mossa di alcuni consiglieri del centro destra, con in testa Vittorio Lo Verme, di dichiararsi compatibili con il PRG aveva scombinato i piani del centro sinistra. Addirittura nelle scorse settimane alcuni consiglieri, proprio sulla vicenda del piano, sono stati anche sentiti dagli organi di polizia. Adesso pare tutto torni nei binari della normale amministrazione e presto, a meno di possibili ulteriori sorprese, la città potrebbe avere il piano definitivamente adottato prima della definitiva approvazione da parte dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente.
Agostino Sella

Piazza controllata dalle Forze dell'Ordine

Piazza Armerina. “Città sotto il controllo massiccio da parte delle forze di polizia”. E’ quello che sta accadendo in questi giorni nella città dei mosaici dove gli organi di polizia stanno operando un controllo puntiglioso dell’intero territorio caratterizzato anche da numerose perquisizioni e fermi con lo scopo di dare sicurezza ai cittadini piazzesi. “Sono operazioni di controllo straordinario del territorio che rientrano nella programmazione della questura di Enna – dice il commissario del comando piazzese di polizia Angelo cavalieri – ed hanno lo scopo di monitorare il territorio in cui operiamo. Peraltro – continua Cavalieri – operazioni di questo genere sono già state fatte qualche giorno addietro anche nelle città di Enna e Barrafranca”. La città ieri è stata oggetto di decine di posti di blocco sia di autovetture ma anche motocicli e motorini guidati da ragazzi che tranquillamente giravano in per le strade senza indossare il casco di sicurezza. “Finora abbiamo controllato una quarantina di persone ma continueremo anche nei prossimi giorni” dice ancora il commissario Cavalieri. Controlli e perquisizioni sono estesi anche al centro storico e ad alcune attività commerciali. Durante le festività, obbiettivo delle forze dell’ordine è anche quello di dare sicurezza cittadini per le consuete operazioni di shopping. Nella operazione generale di controllo sono impiegate 4 pattuglie del commissariato piazzese ed una serie di auto civetta con agenti in borghese. Insieme agli uomini del commissario Cavalieri è impegnata nelle operazioni di controllo anche il reparto della polizia anticrimine di Catania. Numerose infatti sono state anche le perquisizioni allo scopo di controllare i possibili traffici di stupefacenti. Controlli in mattinata anche nell’agenzia delle poste affollate in questi giorni da centinaia di vecchietti in attesa di lunghe file agli sportelli per ritirare le pensioni. “Le operazioni – dice Angelo Cavalieri – di questi giorni rientrano in un controllo generale attuato dai nostri organi di polizia ed erano già programmate da tempo, ma è chiaro che stiamo ponendo molta attenzione alle cose soprattutto dopo il ritrovamento del boss gelese Emmanuello avvenuta vicino Villarosa e dopo che in contrada Albana, che pur gravitando su Barrafranca si trova in territorio di Piazza Armerina, è stato dato alle fiamme un ripetitore di una nota compagnia telefonica”. L’operazione di polizia pianificate dalle questura di Enna diretta da Domenico Percolla continueranno anche durante la mattinata di oggi.
Agostino Sella

venerdì 30 novembre 2007

L'MPA: "Siamo pronti ad accordo con il centro sinistra per la sfiducia".

Piazza Armerina. "Se il centro sinistra non ha le otto firme necessarie per presentare la sfiducia siamo disponibili ad un accordo escusivamente tecnico per mandare a casa il sindaco Maurizio Prestifilippo". Il segretario provinciale dell'Mpa Giorgio Bruno fa tornare l'incubo della mozione di sfiducia sull'amministrazione retta da Maurizio Prestifilippo. "Adesso basta - dice Bruno - abbiamo scherzato troppo. Il documento letto in consiglio comunale dal nostro capogruppo Giovanni Scollo - nella foto in basso - è la linea del nostro movimento. Il sindaco e Forza Italia hanno cavalcato la strada dell'antipolitica, una strada lontano dal nostro modo di servire la cosa pubblica". In effetti il documento firmato dai sei consiglieri dell'Mpa, Vittorio Lo Verme, Basilio Fioriglio, Elisa Volturo, Salvatore Manuella, Michelangelo Trebastoni e dal capogruppo Giovanni Scollo, è stato piuttosto perentorio e critica la conduzione politica del partito di Berlusconi " Forza Italia - dice il documento - ha dimostrato dissennatezza e ha condotto le trattative come una farsa. Il sindaco ha un ruolo di primo piano ed il suo partito nell'assecondarlo non si rende conto delle inseparabili rotture che si proieetteranno in tutti i comuni della provincia dove saremo costretti a rivedere le nostre alleanze, sfiduciando ed isolando Forza Italia, che è la vera responsabile della disgregazione della trasfersalità del centro destra. Denunciamo l'antipolitica che si sta consumando in Forza Italia che rinuncia ai partiti e sponsorizza gli ingiustificati personalismi e incomprensibili particolarismi". Per il sindaco Maurizio Prestifilippo il documento dell'Mpa "è incomprensibile" mentre il coordinatore cittadino del partito di Berlusconi, il vice sindaco Fabrizio Tudisco - nella foto in alto - accusa il partito di Lombardo di andare in cerca di poltrone. "Respingiamo ogni accusa rimandandole al mittente. Il mio partito - dice Tudisco - ha sempre dato la totale disponibilità a rivedere le proprie posizioni. Le poltrone sono cercate solo da chi ha problemi di visibilità e ricerca di potere più che di programmi per lo sviluppo della città. Spero - conclude il coordinatore piazzese di Forza Italia - che la saggezza e l'esperienza dell'assessore Paolo Colianni prevalgano sugli avventurieri di lungo corso per proporre percorsi politico-amminìstrativi sinergici per vincere le prossime elezioni provinciali". Insomma si consuma l'ennesina puntata della telenovela sulla sfiducia, la cui fine però sembra ancora lontana.
Agostino Sella

giovedì 29 novembre 2007

Questa è la vera rivoluzione. di Paolo di Tarso

Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato.
Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 16Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

Il vescovo in conferenza alle quinte classi del pedagogico

Piazza Armerina. “La Dottrina Sociale della Chiesa nel mondo contemporaneo”. Su questo tema il Vescovo, Monsignor Michele Pennisi, ha ieri incontrato nel salone della chiesa di San Pietro, le quinte classi dell’istituto pedagogico e di scienze sociali. L’incontro è stato promosso dal docente di religione cattolica Liborio Patelmo e da dirigente scolastico Salvatore Giuliana. Il Vescovo ha introdotto la sua lezione dicendo che “il cristianesimo si è sempre confrontato con le problematiche sociali ma che con l’avvento della società industriale l’insegnamento sociale della Chiesa diventa sistematico a partire dalla enciclica Rerum Novarum di Leone XIII del 1981”. Poi il Vescovo ha continuato la sua lezione ripercorrendo i documenti più significativi del secolo scorso dall’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII alla “Populorum Progressio” di Paolo VI alle encicliche di Giovanni Paolo II la Laborem exercens fino alla Centesimus annus. Il Vescovo ha messo in luce come la Dottrina Sociale delle Chiesa in ogni tempo si è incarnata nella storia vivendo nella pienezza le nuove condizioni sociali ed economiche alla luce dei principi della dignità della persona umana, della dignità del lavoro e la giustizia sociale. Pennisi ha anche parlato del ruolo di Sturzo accanto ai contadini nella storia della Sicilia in risposta alle sollecitazioni dell’insegnamento sociale della Chiesa ed ha ripercorso il periodo storico tra le due guerre mondiali e la nascita della Repubblica Italiana. Verso la fine della sua relazione il Vescovo ha sviluppato il periodo storico moderno dalla Caduta del Muro di Berlino e le grande rivoluzione sociale sviluppatosi sotto il suo papato di Giovanni Paolo II. Lungo la trattazione Pennisi ha fatto cenno di volta in volta ai principi del “bene comune” come “il bene di tutti e di ciascuno” e quello di “sussidiarietà” per mettere in luce che il che “la società, è per la persona e non la persona per la società. “Tale principi – ha detto il Vescovo - sono alla base della convivenza sociale e civile. Centrale nel discorso del vescovo è stato il riferimento ale nuove sfide che la Chiesa si trova ad affrontare in riferimento all’equilibrio internazionale tra paesi ricchi e poveri e quindi ai temi della democrazia, economia e antropologia.
Agostino Sella

Pastorale giovanile diocesana. Incontro a Montagna Gebbia

Piazza Armerina. “La proposta cristiana oggi. Dal centro giovanile alla strada”. E’ stato questo tema filo conduttore della giornata di formazione diocesana per formatori che domenica scorsa ha visto la presenza nel seminario estivo di Montagna Gebbia di oltre 150 giovani provenienti dai paesi della diocesi. La giornata, organizzata dall’equipe di pastorale giovanile diocesana, diretta da Enzo Madonia e da Don Giuseppe Fausciana, ha avuto lo scopo da un lato di monitorare l’attività pastorale della gioventù diocesana e dall’altro quella di definire le linee guide per le attività annuali dei gruppi e dei movimenti diocesani. “La mattinata è stata caratterizzata dalla presentazione del tema della giornata – dice Enzo Madonia coordinatore laico della pastorale giovanile diocesana – oggi è importante andare oltre i nostri centri. Dobbiamo evitare di rinchiuderci nelle sagrestie ed andare nei luoghi dove sono i giovani. Siamo noi che dobbiamo andare da loro – dice ancora Enzo Madonia – che dobbiamo uscire dalle nostre mura per andare ad incontrare i giovani meno fortunati”. Madonia ha anche parlato dell’esperienza di Loreto e del messaggio del Santo Padre “è la nostra guida – dice ancora Madonia – dobbiamo seguire la strada da lui tracciata”. Durante la mattinata è anche intervenuto Enrico Di Venti, ennese e componente dell’equipe che affianca l’ufficio diocesano. Di Venti ha fatto un’analisi dello stato di fatto della pastorale diocesana e si è soffermato sul ruolo delle consulte cittadine “Le consulte hanno una straordinaria importante per implementare le attività giovanile diocesane, ma devono evitare di diventare dei veri e propri gruppi. Le consulte – ha continuato Di Venti – sono formate dai responsabili dei gruppi ed hanno lo scopo coordinare l’attività di tutte le realtà”. Durante la mattinata l’assemblea è stata divisa in gruppi di studio che hanno affrontato i problemi dei gruppi giovanili delle singole realtà. Tra tutti i gruppi la presenza più folta era quella dei gruppi di Gela, Enna Pietraperzia, Butera e Barrafranca e dove la consulta cittadina, dopo un periodo di stop, sta riprendendo a pieno ritmo la sua attività. Nel pomeriggio, Cinzia Vella, anch’essa dell’equipe diocesana, ha invece coinvolto l’assemblea attraverso un griglia di domande, nell’organizzazione del prossimo meeting diocesano, che si svolgerà il prossimo 6 aprile a Piazza Armerina. La giornata è stata conclusa da don Giuseppe Fausciana che ha sottolineato l’importanza della formazione nella pastorale giovanile ed ha illustrato il sussidio realizzato dall’ufficio di pastorale giovanile dal titolo “costruiamo insieme centri nelle periferie”. Don Giuseppe Fausciana si è poi soffermato sul meeting, ormai un punto di forza della pastorale giovanile diocesana “Il meeting si rivolge a tutti i gruppi giovanili ecclesiali, i giovani universitari, le famiglie, gli studenti delle scuole superiori – ha detto don Fausciana - è luogo aperto di festa e dibattito per tutti coloro interessati ai temi trattati”
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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