lunedì 3 novembre 2014

Nuovi italiani a quota 5 milioni e mezzo. A scuola quasi uno studente su 10 è di origine straniera

ROMA  - C'è una ventunesima regione in Italia, abitata solo da stranieri. Una regione popolosa come il Veneto o la Sicilia: è la regione dei "nuovi italiani". Oggi gli immigrati superano infatti i 5 milioni e mezzo di persone: un popolo di lavoratori e studenti, quasi tutti con i documenti in regola. La notizia? Nel 2014 la componente irregolare è ai minimi storici (6% del totale, pari a circa 300mila persone), sia per le più recenti sanatorie, sia per la minor forza attrattiva del mercato del lavoro nel nostro Paese. Flussi e residenti. La novità del XX Rapporto nazionale sulle migrazioni 2014, elaborato dalla Fondazione Ismu, è la ricostruzione del fenomeno negli ultimi due decenni, che hanno visto crescere la popolazione straniera da 500mila a 5 milioni e mezzo persone. Nel corso di questi vent'anni la presenza dei migranti si è stabilizzata: si è passati infatti da un'immigrazione legata a motivi di lavoro all'immigrazione per motivi familiari rappresentata in prevalenza da ricongiungimenti tra capifamiglia divenuti residenti stabili e consorti e figli arrivati in un secondo tempo. Non solo. Negli ultimi quattro anni si è assistito da un lato a una forte diminuzione - dovuta alla crisi economica e allo stallo del mercato del lavoro - dei flussi in entrata legati ai permessi di soggiorno, dall'altro a un aumento dei migranti giunti via mare, perlopiù profughi di Paesi in guerra. Italia, Paese di transito. Dal 1° gennaio al 15 ottobre 2014 i migranti sbarcati in Italia hanno toccato la cifra record di 150mila unità (per metà siriani ed eritrei), numero più che triplicato rispetto al 2013 (43mila) e più che doppio rispetto al 2011 (63mila arrivi, a seguito delle primavere arabe). Alcune recenti ricerche mostrano però che le mete dichiarate dai profughi che approdano in Italia sono la Svezia e la Germania. "Tutto porta a pensare quindi - scrivono i ricercatori dell'Ismu - che ci troviamo di fronte a una nuova dinamica migratoria: l'Italia, dopo essersi trasformata da Paese di emigrazione a Paese di immigrazione, ora si trova al centro di complessi flussi di immigrazione, emigrazione e transito".   Studenti e lavoratori. Tornando alla comunità straniera stabilizzata, le famiglie che hanno esclusivamente componenti stranieri sono oggi oltre un milione e 300mila. Quanto alle nazionalità, romeni, albanesi e marocchini rappresentano complessivamente il 40% degli stranieri presenti. E ancora: nonostante il perdurare della crisi, gli occupati stranieri continuano a crescere anche se di poco: nel 2013 sono 2.356.000 (+22.000 rispetto al 2012). Un dato in controtendenza rispetto agli occupati italiani, che invece diminuiscono di 501.000 unità, arrivando a quota 20.064.000. Infine, gli alunni con cittadinanza non italiana nell'anno scolastico 2013/14 sono 802.785, il 9% della totalità gli studenti. Rifugiati. Nel 2013 sono state presentate in Italia 28.700 domande di asilo (+10.480 rispetto al 2012), una cifra ancora bassa rispetto ad altri Paesi europei come la Germania (109.600 domande, +45.040 rispetto al 2012), Francia (60.100) e Svezia (54.300). Minori. All'aumento delle famiglie straniere si affianca quello dei minori. All'inizio degli anni Novanta, erano poco più di 100mila, mentre nel 2001 sono triplicati arrivando a 323mila. Tra il 2001 e il 2006 la loro presenza è raddoppiata (628mila), fino a sfiorare quota un milione nel 2013 (995mila). I nati in Italia negli ultimi vent'anni sono più che decuplicati: da 61mila si è passati a 649mila, di cui 78mila nati nel 2013. "Un bilancio positivo". "Guardando nel complesso gli ultimi vent'anni di immigrazione  -  sostengono all'Ismu  -  possiamo dire che il bilancio che se ne può trarre sembra complessivamente positivo. Sia dal punto di vista economico, perché gli immigrati sono andati a coprire una domanda di lavoro che la manodopera autoctona non riusciva a soddisfare; sia sul piano del capitale umano, diventando gli immigrati una risorsa per un Paese come l'Italia che fatica a darsi un futuro demografico con le proprie forze. Tuttavia è necessario sottolineare che l'immigrazione straniera da sola non riempirà le culle vuote dell'Italia del XXI secolo, né riuscirà a sconfiggere gli effetti derivanti dall'invecchiamento della popolazione italiana".


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Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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