domenica 5 ottobre 2008

Pennisi. Appello sulla sanità senza "peli sulla lingua"

In questi ultimi mesi sono stato invitato a prendere posizione per il ridimensionamento degli ospedali di vari comuni della mia diocesi: da Piazza Armerina a Niscemi, da Mazzarino a Gela e di altri servizi sanitari in altri comuni.

Sono stato informato di inefficienze e sprechi per i quali ci sono responsabilità condivise che riguardano sia i politici, come gli operatori sanitari come anche i cosiddetti "clienti" della sanità .

Auspico che questi problemi siano risolti non con manifestazioni demagogiche e improduttive ma con il dialogo sereno e costruttivo e il contributo di tutti al bene comune.

Non è mio compito suggerire soluzioni tecniche o organizzative, che competono ai rappresentanti delle Istituzioni pubbliche responsabili della sanità, ma facendomi interprete delle lamentele e delle preoccupazioni delle nostre popolazioni, invito tutte le Autorità competenti a rispettare le finalità dei benefattori fondatori degli Ospedali e delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e a fare il possibile per tutelare e promuovere il pieno rispetto del diritto a strutture sanitarie qualitativamente efficienti a misura d’uomo , che garantiscano ai cittadini il fondamentale diritto alla salute e siano vicine ai bisogni delle persone malate.

Si tratta di coniugare eticità, efficienza, efficacia, economicità. L’eticità della sanità, come valore primario, presuppone una ridefinizione di una sanità dei fini che punti sulla centralità della persona malata e non solo dei mezzi sia tecnici che economici. E’ necessaria una sanità che ispiri la propria azione assistenziale al primato della persona e non della malattia, all’unicità e irripetibilità del soggetto e non solo del caso clinico.

Pur riconoscendo l’importanza di operatori sanitari , che coniughino scienza e coscienza e che siano adeguatamente remunerati, bisogna superare una concezione autoreferenziale della sanità che deve essere innanzitutto al servizio delle persone malate.

Per una sanità a servizio dell’uomo bisogna coniugare cura e sollecitudine umana, scienza ed assistenza, medicina e antropologia, diritto alla salute e solidarietà, ricerca ed etica, ben-essere e bene, qualità della vita e vita di qualità; bisogna riservare una particolare attenzione a chi, considerato inguaribile, non per questo deve essere, nei fatti, considerato incurabile. Questo richiede il potenziamento dei servizi sanitari di emergenza e di pronto soccorso e dell’assistenza domiciliare e l’apertura di hospice che ci occupino dei malati lungodegenti o terminali. E’ fondamentale la promozione di tutta la vita e la tutela della vita di tutti. La vita della società moderna ha reso le persone più sensibili e più fragili; e perciò è necessario da parte dei politici e degli operatori sanitari più attenzione, più trasparenza, più coinvolgimento dei diretti interessati nelle scelte di politica sanitaria, più gentilezza nel compiere la loro missione che deve essere ispirata non al tornaconto personale ma all’amore verso il prossimo.

Omicidio di Avenia. In cerca del killer

Piazza Armerina. Il tragico omicidio che ha visto la morte di Giuseppe Avenia ha disorientato la città dei mosaici. Un funesto regolamento di conti caratterizzato dallo scarico di 5 colpi di revolver calibro 7,65 sul corpo di un 38enne in una delle stradine del quartiere storico della Castellina. “Non siamo abituati a questi omicidi – dice un cittadino di via Scalazza – questa è una cittadina tranquilla ed è strano vedere freddato un uomo che giace per terra in una via del centro storico dove quotidianamente giocano i bambini”. L’omicidio è stato perpetrato, probabilmente intorno alle mezzanotte di giovedì sera. Il giacente cadavere dell’Avenia è stato rinvenuto solamente nelle prime ore dell’alba. Un lavoratore della forestale, mentre si recava a lavorare, ha visto il corpo disteso e attorniato dal sangue. Era giacente sul pavimento di un angolo della via Vincifori. Era trivellata da cinque colpi di rivoltella di cui quattro andanti a segno, due al torace e due sul cranio dell’Avenia. Gli inquirenti, stanno indagando in tutte le direzioni. Secondo indiscrezioni non confermate pare che ieri sia stato fermato nei pressi di Barcellona Pozzo di Gotto un individuo che potrebbe avere a che fare con l’omicidio della Castellina. Giuseppe Avenia era tristemente noto alle forse dell’ordine. Aveva già in passato varcare diverse volte le soglie delle carceri siciliane per traffico di droga e stupefacenti. Non è da escludere che la matrice dell’omicidio possa avere a che fare proprio con i traffici di droga che ci sono nel territorio piazzese e più in generale in quella della provincia di Enna. Gli inquirenti stanno anche vagliando alcune tracce rinvenute nella zona del macabro omicidio come un paio di guanti di lattice e alcuni indumenti che potrebbero anche essere stati indossati dal crude assassino. L’Avenia non era nuovo anche a storie piuttosto vivaci con donne. Qualche tempo addietro aveva avuto una relazione con una ragazza con cui condivideva il vizio della droga. Per questi motivi e per varie vicissitudini amorose aveva avuto problemi anche con persone dei paesi vicini. I cittadini del quartiere della Castellina sono piuttosto sgomenti. I bambini hanno paura a tornare a giocare per le strade. La zona è abitata anche da una folta comunità di romeni che però, pare, non abbia nulla a che fare con l’omicidio di Avenia che rientra probabilmente in un regolamento di conti tra uomini protagonisti del malaffare degli stupefacenti.

Agostino Sella

Le nuove regole del traffico di Calogero Cimino

Piazza Armerina. “Nessuna repressione ma una prevenzione generalizzata per migliorare il traffico piazzese”. E’ la ricetta dell’assessore al traffico Calogero Cimino, che ha messo in atto una serie di interventi che partiranno domani con lo scopo di regolarizzare il martoriato traffico della città dei mosaici. Intanto, l’amministrazione Nigrelli ha nominato il nuovo comandante della polizia Municipale. Si tratta di Pietro Viola, 56 anni ha ricoperto il ruolo di comandante in altre cittadine siciliane. Piuttosto soddisfatto Calogero Cimino “Il comandante Viola coordinerà tutte le attività che la nostra amministrazione vuole mettere in atto per regolarizzare il traffico cittadino che partiranno domani. Nella prima fase – dice Cimino – cercheremo di non penalizzare i cittadini attraverso una maggiore presenza delle forze di polizia municipale nelle strade in prossimità dei nuovi sensi unici. Vogliamo evitare di multare le persone. Ma – continua Cimino – una volta stabilizzata la situazione chi non rispetterà le regole sarà punito”. Partiranno da domani le nuove misure come i sensi unici in via Gustavo Roccella e via Monsignor La Vaccara. Nuova regolamentazione anche per i semafori. “I semafori sono importante quando c’è molto traffico. In alcune ore – dice ancora l’assessore della giunta Nigrelli – sono un intoppo. Abbiamo cosi convenuto con il nuovo comandante che i semafori in alcuni momenti della giornata in cui il traffico è limitato saranno lampeggianti”. Ad oggi il comando dei vigili urbani piazzesi dispone di 21 unità. Otto sono i vigili stabilizzati mentre 13 sono a contratto. Continua Cimino. “Grazie anche al coordinamento ed all’apporto di Viola cercheremo di aumentare l’attività di vigilanza sia per quanto riguarda le attività di commercio ambulamene che quelle edilizie. Ci sarà un controllo capillare. Vogliamo un città più ordinata. Per questo – continua Cimino – faccio appello a tutti i nostri cittadini. Ci vuole soprattutto la loro collaborazione con una maggiore attenzione all’educazione stradale. Dobbiamo evitare di parcheggiare in doppia fila e, soprattutto, evitare di prendere la macchina anche per fare pochi metri”. Con i nuovi unici Cimino non vuole disorientare i cittadini piazzesi. “Cercheremo di non disorientare i cittadini. Per queste, oltre ai vigili urbani, ci saranno per le strade anche i volontari dell’Anta che aiuteranno gli automobilisti a non imboccare i nuovi sensi unici”.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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