giovedì 3 gennaio 2008

Quale segretario per il PD di Piazza Armerina?

di Salvatore Roccaverde . In alcuni siti internet cominciano a circolare i nomi di alcuni “papali” alla carica di coordinatore cittadino del nuovo PD che secondo la tabella di marcia approvata dai vertici nazionali dovrebbe avvenire entro il prossimo 31 gennaio. Quella di lanciare dei nomi nella mischia prima ancora di sapere quali sono gli orientamenti degli organismi di partito, anzi senza neppure che gli stessi si siano formalmente riuniti , è uno sport molto in uso tra i nostri politicanti, e non solo a livello locale, ma a che a me personalmente non è mai piaciuto. Fare dei nomi in questo modo, significa spesso bruciarli nella corsa vera, oppure condizionare scelte diverse che gli organi legittimati a farlo potrebbero fare al momento giusto. In ogni caso si cerca di truccare il gioco. E a me i bari non sono mai andati a genio. Con questo non voglio assolutamente affermare che i nomi già lanciati in pista ( Ferrara ex DS, area Veltroni, e La Delia ex Margherita, area Bindi) non abbiano le qualità e le capacità giuste per aspirare a questo prestigioso e difficile incarico. Dico semplicemente che fare circolare pubblicamente dei nomi è inopportuno, fuorviante, e in qualche modo strumentale ad altri obiettivi, in genere poco chiari. Lo stesso discorso vale per altri nomi che da qualche mese circolano per ricoprire cariche varie a livello provinciale e locale.

Allora, facciamo un passo indietro, per ricordare a chi ama questo gioco, che le candidature, in particolare per gli incarichi dei vertici istituzionali ( Presidente della Provincia, Sindaco), ma ritengo anche per altri incarichi, di partito e istituzionali, dovrebbero passare attraverso le primarie, già sperimentate con successo il 14 ottobre per l’elezione di Veltroni e dei segretari regionali del PD, ma immediatamente riposte nel cassetto. Infatti per l’elezione del segretario provinciale hanno votato solo gli eletti alla costituente e adesso per i coordinatori comunali potranno votare solo gli eletti nel comitato direttivo. Un passo indietro, a mio avviso ,rispetto a prima dell’ avvento del PD, quando per esempio il coordinatore della Margherita veniva eletto direttamente dall’ assemblea degli iscritti.

Ho l’impressione quindi che molti nel PD abbiano dato l’impressione di volere cambiare tutto per non cambiare assolutamente niente. Un atteggiamento gattopardesco che ben conosciamo nella nostra città e nella nostra Provincia dove i manovratori sono sempre gli stessi e tali vogliono restare chissà per quanto tempo ancora, con la complice ottusità dei loro lecchini locali, convinti di potersi assicurare almeno uno strapuntino nel malandato autobus di potere della nostra malmessa Provincia . E il discorso ovviamente non riguarda, purtroppo, solo il PD o il centro sinistra, a cui siamo particolarmente legati, ma a maggior ragione anche i partiti del centro destra. Lo abbiamo visto nella recente vicenda della mozione di sfiducia , dove è emerso con chiarezza tutto il marciume che si annida nella nostra classe politica. Questo richiamo mi permette di riallacciarmi alla questione da cui ero partito, il PD, e alle sue prospettive, per fare osservare che non c’è stata neppure una assemblea preparatoria alla discussione della mozione di sfiducia,finita come sappiamo, pur essendosi manifestati in modo clamoroso dissensi e perplessità da parte di alcuni importanti consiglieri, come Lina Grillo e Giuseppe Venezia. E non c’è stata ancora alcuna riunione degli iscritti e dei simpatizzanti, ma neppure alcun incontro congiunto degli ex direttivi delle due componenti del PD per valutare quanto è successo negli ultimi mesi e per delineare una prospettiva. Tutta la vicenda della mozione è stata gestita in maniera personalistica da pochi ex dirigenti e consiglieri, con l’esito politico, certo non positivo, che sappiamo. Si vorrebbe operare allo stesso modo per l’elezione del nuovo segretario? Mi sembra di sì, a meno che uno scatto di resipiscenza politica e di umiltà non induca coloro che hanno ancora un minimo di potere e la voglia sincera di impegnarsi, a rendere più trasparente( cioè più democratico), il percorso futuro del neonato Partito, se non si vuole che assomigli sempre più ad un aborto.

Non so se ci sono ancora tutte le disponibilità e le risorse umane che sono emerse, anche a Piazza Armerina, per le primarie del 14 ottobre, quando sembrarono rientusiasmarsi tante intelligenze rimaste per anni ai margini della politica locale. Se si vuole che esse ritornino a mettersi in gioco per la nostra Città, è necessario azzerare davvero tutto, comprese le fuorvianti e strumentali candidature circolate in questi giorni, e partire da quella che una volta veniva chiamata “ la base".

Salvatore Roccaverde

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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