sabato 25 giugno 2016

50 anni di sacerdozio di Mons. Zagarella

Mons. Zagarella festeggia 50 anni di sacerdozio

Piazza Armerina. Domenica 26 Giugno ore 18.00 la comunità di S. Antonio festeggia il 50 mo di sacerdozio del Parroco, Mons. Salvatore Zagarella.

E' con immensa gioia che la comunità parrocchiale di S. Antonio di Piazza Armerina si appresta a festeggiare i 50 anni di sacerdozio del suo Parroco, Mons. Salvatore Zagarella, pastore mite e paziente, uomo di grande spiritualità e lungimiranza nell'agire, padre rispettato  e amato dai suoi parrocchiani e da quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo.

Era ancora giovanissimo quando il 26 Giugno del 1966 venne ordinato sacerdote. Tanti sogni, grande entusiasmo e una forza che veniva da una vocazione maturata in una famiglia "santa", dalla quale sarebbero scaturite altre chiamate per una speciale consacrazione alla vita religiosa e per l'impegno ecclesiale(Carmelina e Maria Agnese suore, Enzo, provinciale dei Fraticappuccini, Melina e Rita, impegnate nell'azione pastorale). Giovanissimo sacerdote, in mezzo ai giovani ha maturato la sua vocazione, chiamato a divenire punto di riferimento dei gruppi giovanili che, agli inizi degli anni '70, animavano la vita culturale ed ecclesiale della nostra città. Professore di religione prima alle scuole medie, poi al liceo, era il padre Brown degli studenti, con i quali trascorreva il suo tempo, entrando in campo con la tunica svolazzante, arbitrando le loro partite di calcio o giocando con loro. Molti di noi ricordano ancora le sue lezioni in classe, ascoltate con apparente distrazione (erano gli anni della ribellione), ma estremamente interessanti e sempre di grande attualità e modernità.

È con la nascita della Parrocchia di S. Antonio di Padova che la sua storia diventa quella di una comunità, nata e cresciuta con lui e grazie a lui.

Il 13 Giugno del 1969 Mons. Catarella, vescovo della Città, nominò parroco di una parrocchia appena costituita proprio lui, padre Zagarella, non ancora trentenne. Affidava al giovane sacerdote, sulle orme di Simone di Cirene, un impegno non indifferente: fondare ed edificare un nuovo edificio spirituale, una comunità che presto avrebbe avuto una sede nella chiesa di S. Antonio ancora da edificare.

Ricordare ogni momento, ogni nuovo progetto di un'azione pastorale, dispiegata con zelo e passione in ben 47 anni di inesausta ministerialitàè davvero un'impresa epica. Incapaci di farlo, vogliamo, però, ricordare brevemente, quale riconoscimento delle sue indubbie qualità,  gli incarichi prestigiosi assegnati al nostro Parroco negli anni: Cancelliere Vescovile al tempo di Mons. Rosso, Vicario generale durante l'episcopato di Mons. Cirrincione, Amministratore diocesano alla morte di quest'ultimo e fino alla nomina del Vescovo, Mons. Pennisi, Prelato d'onore di Sua Santità.

Non possiamo, infine, passare sotto silenzio la modernità che ha segnato le sue scelte innovative (pannelli solari sul tetto della Chiesa e sistema di climatizzazione) e la sua azione pastorale in Parrocchia. Il nostro Parroco ha voluto puntare ad una Parrocchia sensibile alle necessità degli ultimi, aperta e presente nel territorio con le Comunità ecclesiali di base, pronta ad accogliere gruppi ed associazioni, vicina ad ogni uomo e alle sue inquietudini, insomma ha voluto che la nostra Parrocchia divenisse davvero una casa accogliente, una famiglia, la famiglia dei figli di Dio.

La comunità, orgogliosa per aver ricevuto il dono di un pastore "con le ali nella mente e il fuoco nel cuore", esprime i più sinceri auguri per i 50 anni di sacerdozio del Parroco e lo ringrazia per la sua presenza discreta, sempre vigile e attenta, per la sua guida rigorosa e preziosa, intelligente e sicura.  

Cristina Alessi

Internazionale: Sei grafici ci dicono come smontare i luoghi comuni sull’immigrazione

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http://www.internazionale.it/opinione/jacopo-ottaviani/2015/09/17/luoghi-comuni-immigrazione-grafici

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Un abbraccio e tanta serenità
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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