Piazza Armerina. Tre morti di tumore nell’ultima settimana. Si tratta di ragazzo di 17 anni morto di leucemia, un ragazzo trentenne e un adulto di 57 anni. Torna ancora una volta l’allarme tumori, ma difficile parlarne con dati alla mano. Ad oggi, però, diffide affermare se tre morti in una settimana in una città di 15 mila anime siano un fatto normale oppure no. Mancano, infatti, statistiche che possano permettere di affrontare il problema con un approccio scientifico. I dati in Italia ed in Sicilia sono preoccupanti. Nel 2005 ben 129833 italiani sono morti di tumore. Di questi circa 10000 erano siciliani. Insomma una vera e propria piaga sociale. Non è possibile però sapere con chiarezza bene i motivi dei decessi nelle varie realtà locali non essendoci i registri dei tumori. I registri sono uno strumento attraverso la quale è possibile monitorare i decessi anche in relazioni ai tipi di cancro. Il registro dei tumori permetterebbe di rilevare dati scientifici sulla frequenza dei tumori, nell'interesse della ricerca, della prevenzione, della pianificazione dell'assistenza, della facilitazione dell'accesso alle cure e della valutazione della loro efficacia. Non si capisce come si spendano tanti soldi anche per cose poco utili alla collettività ed allo stesso tempo gli enti hanno la assoluta incapacità a monitorare i decessi per questo triste fenomeno. Il Sicilia di registri c’è ne è solo uno. Ha sede a Ragusa è il “Registro dei Tumori Infantili” della Sicilia, coordinata dal dottor Gafà. Il primo registro tumori ad operare in Italia è stato quello di Varese, nato nel 1976, seguito subito da quello di Parma. Negli anni '80 se ne sono aggiunti 9, Ragusa, Latina, Trieste, Firenze, Torino, Genova, Modena, Romagna, Veneto; altri 2 infine hanno iniziato la loro attività negli anni '90, Ferrara e Macerata. per un totale di 13 registri generali oggi attivi. A questi si aggiungono 3 registri specializzati: quello dei tumori infantili del Piemonte, quello dei tumori colo-rettali di Modena e quello dei tumori primitivi dell'osso dell'Istituto Rizzoli di Bologna.
Agostino Sella
Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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