martedì 30 ottobre 2007

Il difensore civico promozionato. di Salvatore Roccaverde

Dopo circa 17 mesi dal bando, il Consiglio Comunale ha dato alla nostra Città il nuovo Difensore Civico. Non che se ne sentisse la mancanza, ma considerato che questa figura istituzionale è prevista dallo Statuto, e che per definirla e regolamentarla, una quindicina di anni fa si impegnarono le migliori energie politiche e culturali piazzesi, era giusto che si coprisse un “ posto “ occupato da molti mesi “ in prorogatio “ dal dr. Farruggio.
Premetto subito, a scanso di equivoci, prima di continuare a parlare della questione, che il sottoscritto è stato parte in causa, avendo assieme ad altri 13 concittadini partecipato alla competizione, da cui è uscito vincente l’amico Pino Aloi, con cui ho condiviso da consigliere comunale la ormai lontana, e per tanti versi mitica, stagione politica piazzese che va dal 1993 al 1997. Nulla di personale, quindi, nelle valutazioni che seguono e che ho deciso di rendere pubbliche dopo essere stato in silenzio per 17 mesi, sia per un naturale riserbo quando mi trovo in campo in prima persona, sia per rispetto del ruolo dei consiglieri comunali che speravo non si facessero condizionare nella loro scelta da niente e da nessuno, e che avessero individuato questa rilevante figura istituzionale, attenendosi solo e semplicemente al curricolo dei candidati.
Invece, come era facile prevedere, anche per la progressiva svalutazione della sua figura, avvenuta attraverso modifiche statutarie sulle procedure di nomina ( abolite le firme per candidarsi, abolito il sorteggio tra i candidati in possesso dei requisiti) e sul compenso ( non più equiparato a quello degli assessori, ma a quello dei consiglieri), la nomina di questa figura, che lo Statuto considera come uno degli organi istituzionali più importanti dopo il Sindaco e il Consiglio Comunale, è diventata merce di scambio politico, posto di sottogoverno, a servizio delle maggioranze politiche che di volta in volta si succedono al governo della Città.
Ed è ancora più spiacevole che a questo mercato abbia partecipato il nostro traballante Sindaco, se sono da prendere per buone le dichiarazioni rilasciate in consiglio comunale dallo stesso Pino Aloi ( riportate dal quotidiano La Sicilia, domenica scorsa) che ringrazia Prestifilippo per averlo “promozionato”.
Che per stare in piedi il nostro povero eroe passi da questo o a quel partito, lo possiamo anche capire, e anche “giustificare”, vista la guerra sempre più spietata che si svolge nell’agone politico nazionale e locale. Ma che si riduca perfino a “ promozionare “ la nomina del difensore civico, cercandogli i voti probabilmente tra i pochi consiglieri comunali rimastigli fedeli, speranzosi di qualche ricompensa, questo proprio non me lo aspettavo. Arrogante e presuntuoso quanto basta, inefficiente sul piano amministrativo,disastroso nella gestione del personale( vedi vigili urbani e ufficio tecnico), spregiudicato, nelle scelte politiche, come pochi altri nella storia della Città, ma non lo immaginavo così miope in situazioni come quella in questione che avrebbe dovuto vederlo veramente super partes. Da uno come lui, ritenuto una persona intelligente, non ci aspettavamo una così pesante caduta di stile e livello politico. “Promozionare” il nuovo difensore civico ! Ma a che gli può giovare ? Evitare che i pochi cittadini esasperati dalle lentezze, dalla disorganizzazione e dalla atavica inefficienza della burocrazia, che si rivolgono ormai a questa figura istituzionale, divenuta sempre più opaca , vengano neutralizzati da un difensore civico “ amico”, addomesticato ? Probabilmente è questa la sua speranza, ma Pino Aloi glielo consentirà ? O questi, in un impeto d’orgoglio, appagato per l’obiettivo personale faticosamente raggiunto con la rete di trasversali amicizie con i consiglieri di tutto l’arco costituzionale, cercherà di interpretare al meglio lo spirito del ruolo ricoperto ?
E qui vorrei proporre una lunga riflessione sul ruolo del cosiddetto centrosinistra e dei due partiti ora confluiti nel PD, a cui fanno politicamente riferimento almeno tre candidati alla carica di difensore civico, tra cui il sottoscritto. Una riflessione amara, ma anche carica di rabbia, che si inserisce nel lacerante e lacerato quadro dei rapporti interni tra le varie componenti, a proposito degli ultimi avvenimenti legati alla mozione di sfiducia e all’ approvazione del Prg, tanto per citare qualche grosso problema che vede divisi partiti, consiglieri, dirigenti politici locali e provinciali .
Lo faccio brevemente, ricordando che io e gli altri due amici candidati, fin dal giugno scorso, subito dopo il pareggio in Consiglio Comunale tra i due arrivati in ballottaggio, Granato e Aloi, avevamo proposto di avviare nelle sedi opportune un ampio dibattito sulla attuale configurazione del ruolo e della funzione di questa figura istituzionale, cercando di riportarla alla sua originaria dimensione, ma rinnovando procedure e metodi di designazione, per cercare di sottrarla al condizionamento dei partiti e dei sindaci di turno ( per esempio con una elezione diretta da parte dei cittadini, sulla base di candidature volontarie, vagliate da organismi tecnici autonomi) e cercando anche di darle maggiore autorevolezza e vigore non prevedendo alcun compenso, ma solo l’eventuale rimborso delle spese sostenute per l’esercizio del mandato. Un carica onorifica dunque, libera e indipendente da altri poteri forti, in grado veramente di garantire i cittadini.
Questa discussione, appena accennata sul qualche organo di informazione come Piazza Grande e Report, frettolosamente avviata in seno alla ex Margherita, non ha avuto alcun seguito, neanche dentro il nuovo PD, oggettivamente preso da altri problemi ( naturalmente più seri di questo !), come i nuovi assetti di potere.
Né c’è speranza che il problema venga ripreso e approfondito. Ci sono sempre tante altre cose più serie a cui pensare in politica ! Viva il “ nuovo corso politico “ .

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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