mercoledì 30 gennaio 2008

Tina Caliota del PD: "impera il pensiero gattopardiano: cambiare tutto per non cambiare niente"

Amiche e compagne, Compagni e amici, non posso che felicitarmi per il risultato ottenuto, e complimentarmi con tutti coloro che hanno contribuito al suo raggiungimento, che di fatto era stato richiesto e auspicato dall’assemblea tenutasi la scorsa domenica e felice per avervi contribuito, ed è senz’altro, un buon auspicio per il partito democratico, iniziare il suo cammino con un doveroso rispetto delle istanze della propria base.
L’agognata unità si confà alle esigenze scaturite dagli ultimi eventi, entro tre mesi dovremo votare per le elezioni dei componenti l’assemblea regionale e quelle le provinciali arrivati alla loro scadenza naturale e forse anche per la Camera e il Senato della Repubblica cosa che non è auspicabile per gli scenari politici non proprio coincidenti (vedi dichiarazioni di Veltroni sul correre da soli); Considerato che auspicabilmente dovranno farsi le primarie per il PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA sarebbe augurabile che la raggiunta armonia si manifesti concretamente con la designazione del segretario in piena concordanza fra le diverse componenti per affrontare il triplice appuntamento elettorale con maggiore unità e coscienza di far parte di un unico partito le cui ragioni stanno nei valori e nelle radici comuni già individuate e riconosciute da Enrico Berlinguer e Aldo Moro a cui oggi va il mio pensiero, e di dover lavorare per il cambiamento della politica economica e sociale della nostra città, della nostra provincia e della nostra regione senza spreco di energie in sterili lotte intestine e clandestine.
In questa mia esperienza di canditata, che mi ha portato fra la gente a chiedere consensi per il nascente Partito Democratico, ho dovuto registrare con amarezza, che il pensiero gattopardiano del tutto cambia per non cambiare niente impera sovrano e con profonda rassegnazione.
Sta a noi dimostrare il contrario attraverso i nostri comportamenti, il nostro impegno e un rinnovato modo di stare in mezzo alla gente, vicino ai loro problemi e alle loro esigenze e dando voce a chi non ne ha mai avuto, ai giovani e alle donne, che devono rappresentare la vera novità del nostro partito.
Tina Caliota

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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