martedì 24 giugno 2008

Adottano volontariamente i cani randagi, ma ignoti li avvelenano

Siamo un gruppo di ragazzi amanti degli animali che da qualche tempo si occupa dei cani randagi vittime spesso della cattiveria dell'uomo.
Dopo svariate e vane richieste fatte a chi di dovere per la concessione di una location dove curarli, accudirli e tenerli lontano dai pericoli, abbiamo ottenuto per gentile concessione un luogo sito nei pressi dell'area ex SIACE, sito che ci avevano garantito essere sicuro per l'incolumità dei cuccioli.
Così giornalmente, organiozzati in turno abbiamo provveduto, totalmente a carico nostro, alle cure e al loro sostentamento; ma evidentemente tutto ciò non è bastato a salvargli la vita.
Oggi , infatti, in data 23/06 recandoci sul luogo come di consueto per soministrare le ordinarie ed amorevoli cure abbiamo dovuto constatare che i poveri esseri sono stati provabilmente barbaramente avvelenati.
Dunque sconcertati abbiamo denunciato il fatto alle autorità competenti, che si sono prontamente adoperate per constatare il reato contro ignoti ed avviare le indagini .
Abbiamo deciso di denunciare non solo nella speranza che questa volta il caso non resti impunito e taciuto ma soprattutto per sensibilizzare l'opinione pubblica e la futura amministrazione , per far capire come disse qualcuno che " la grandezza ed il progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui questa tratta gli animali" , affinchè si adottino tutte le misure necessarie per la tutela e la salvaguardia dei nostri amici a quattro zampe.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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