giovedì 23 ottobre 2008

Inaugurato l’Istituto Superiore di Scienza Religiose “Mario Sturzo”

PIAZZA ARMERINA. Nel museo diocesano  martedì alle ore 18 il preside Pasquale Bellante ha dichiarato inaugurato l’Istituto Superiore di Scienza Religiose “Mario Sturzo” e chiudeva i lavori dell’apertura dell’anno accademico.

            La lezione magistrale è stata tenuta da monsignor Giuseppe Costa - ordinario di sacra scrittura e vice preside presso l’istituto San Tommaso di Messina - il quale ho presentato il tema “Dalla conversione di Saulo alla vocazione di Paolo; in itinerario di Salvezza”.

Hanno portato i saluti Il vescovo Miche Pinnisi, moderatore dell’istituto  il professor Antonio Raspanti preside della facoltà teologica di Sicilia, mentre ha coordinato i lavori il professor Pasquale Bellante direttore dell’istituto.        

            Hanno partecipato all’inaugurazione i 31 alunni dell’istituto provenienti dalle diocesi Caltagirone, Caltanissetta e Piazza Armerina;  i docenti appartengono alle tre diocesi e sono: Pasquale Bellante, Pasquale Buscami, Salvatore Chiolo, Luigi Di Franco, Angelo Passero, Eleuterio Musenge, Salvatore Millesoli, Fabio Raimondi, Sebastiano Zavatteri, Calogero Caltagirone, Giovanni Ferrari. Segretario del prestigioso istituto è il professor Filippo Ristagno, dottore in utroque iure.

            Nella prolusione il direttore Bellanti ha affermato: “Gli ISSR intendono offrire la conoscenza degli elementi principali della teologia e dei suoi necessari presupposti filosofici e complementari delle scienze umane. Questo percorso di studio, più specificatamente ha lo scopo promuovere la formazione religiosa nei laici per una loro più cosciente ed attiva partecipazione ai compiti di evangelizzazione  nel mondo attuale”.

            Monsignor Michele Pennisi nella sua cattedratica lezione ha fatto riferimento  alla titolazione dell’istituto affermando: “L’aver intitolato l’istituto superiore di scienze religiose a monsignor Mario Sturzo vuole essere un segno di omaggio  e riconoscenza per questo grande vescovo che ha servito la nostra diocesi dal 1903 al 1941, distinguendosi per una levatura culturale non comune e per la serietà degli studi che egli voleva che caratterizzasse i futuri ministri della Chiesa.

Dopo un anno del suo ingresso in diocesi mandò via dal seminario tutti quei seminaristi che pretendevano di essere ordinati senza studi seri e nel 1904 pubblicò una lettera pastorale dal titolo Il Seminario nella quale propone una nuova e severa Ratio Studiorum. Ebbe viva la vocazione agli studi filosofici e tentò di rinnovare la filosofia scolastica confrontandosi criticamente con alcuni tra i principali esponenti della filosofia occidentale e opponendosi al positivismo e all’idealismo. Dal 1915 collaborò alla "Rivista di Filosofia Neoscolastica", nel 1927 fondò la "Rivista di autoformazione" che chiuse  nel 1930”.

            Antonino Raspante ha ribadito la necessità di un inizio con un’elevata caratura; mentre monsignor Costa ha dato una luce nuova alla conversione di San Paolo e con il suo intervento ha mandato l’uditorio in visibilio.

            I vari intereventi sono stati intercalati con un concerto di pianoforte e clarinetto tenuto dai maestri Giuseppina Guarneri e Pietro Distefano.

            Certamente il merito di crescita culturale della diocesi va al vescovo Michele Pennisi, che con il suo episcopato ha dato una svolta alla diocesi.

                                               Giuseppe Carà 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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