La vicenda che in questi mesi angoscia
Non è ammissibile che un piano ospedaliero piuttosto che rispondere alle esigenze del territorio e della salute dei cittadini, venga articolato su base ragionieristica. Anziché contenere, o meglio tagliare, gli sprechi della carta sanitaria vengano di contro penalizzati gli operatori del servizio socio-sanitario e quindi l’utenza.
Pensiamo a quanti che per usufruire di un servizio sanitario saranno costretti a spostarsi presso altre strutture con conseguenti disagi economici, logistici e difficoltà sia per il malato sia per coloro che dovranno assisterlo nell’iter ospedaliero.
E’ inaccettabile che si proceda a tagli indiscriminati operati ai danni delle comunità interne dell’isola dove già la desertificazione con l’emigrazione cresce ogni giorno. Purtroppo non siamo nuovi a situazioni simili cioè essere depauperati di una risorsa occupazionale, economica, finanziaria e sociale.
Il coro di protesta elevato dalle forze politiche, istituzionali e sindacali, con riunioni e dibattiti hanno portato a conoscenza tutti i cittadini della perdita della struttura ospedaliera invitandoli a mobilitarsi affinché il provvedimento di ridimensionamento ospedaliero non venga attuato dalla Regione Siciliana.
Per la salvaguardia dell’Ospedale, dopo quanto è stato manifestato e ribadito, nell’ambito della riorganizzazione della sanità, bisogna passare dalla protesta alla proposta suggerendo delle soluzioni che possano servire a migliorare la nostra struttura ospedaliera affinchè la stessa possa erogare servizi sanitari di qualità.