domenica 23 novembre 2014

Nigeriano trova per terra 4350 e li restituisce ai carabinieri


dal quotidiano La Sicilia.
Piazza Armerina. Samuel Oladeji Ademokun ha 43 anni, la pelle nera ed è nigeriano. Ieri mattina, intorno alle ore 9.00, ha trovato per terra in via Generale Ciancio, nel centro della città, una mazzetta in contanti di 4350 euro. L'ha presa, ha chiamato una volante dei carabinieri ed ha consegnato il denaro trovato per caso al personale dell'arma. I carabinieri della caserma piazzese – guidati dal capitano Rosario Scotto Di Carlo - sono rimasti felicemente sorpresi. In un momento in cui si fa a gara per parlare male dei migranti assistere ad un gesto simile per loro è stato un gran piacere. Dopo un'ora dal ritrovamento dei 4350 euro si è presentato in caserma un cittadino palermitano che ha denunziato lo smarrimento del denaro. Dopo i riconoscimenti di rito il personale dell'arma ha riconsegnato la somma al proprietario che per ricompensa ha lasciato 50 euro al migrante nigeriano. "Una storia piuttosto significativa, quella di Samuel – dice Kevin Falciglia, un suo amico piazzese – in questo periodo, soprattutto dopo le vicende di Tor Sapienza a Roma, i migranti in Italia spesso vengono presentati come nemici.
Samuel ha dimostrato che gli stranieri hanno molte cose da insegnarci – E' difficile -  conclude Kevin - trovare qualcuno che trova quella cifra per caso e decide di restituirla. Samuel, che spesso non ha neanche i soldi per mangiare, invece, l'ha fatto". Samuel Oladeji Ademokun, come tutti i migranti che arrivano dall'Africa, ha una terribile storia raccontare. E' approdato un paio di anni addietro con un barcone fatiscente nelle coste di Lampedusa dopo aver camminato per mesi nel deserto del Sahara. Per qualche tempo ha alloggiato in una struttura di accoglienza della città dei mosaici. Una volta sentito dalla Commissione Territoriale di Trapani ha ottenuto la protezione internazionale ha lasciato la Sicilia per recarsi nel napoletano dove per qualche tempo si è dato da fare raccogliendo pomodori e dormendo nei vagoni delle stazioni. Qualche mese fa è tornato a Piazza Armerina dove aiutato da un conoscente riesce a sbarcare il lunario con lavori a giornata. Samuel è cristiano originario della zona di Akure nel sud ovest della Nigeria. Come tanti suoi fratelli africani è dovuto scappare perché perseguitato. Migliaia sono i cristiani nigeriani che sono costretti a lasciare il loro paese perché maltrattati dai mussulmani del Boko Haram un'organizzazione terroristica Jihadista che uccide chiunque si fa il segno della croce. In Nigeria ha lasciato tre figlie femmine e la moglie con cui un giorno sogna di ricongiungersi. "E' il mio sogno – dice – vorrei che mia moglie e le mie figlie fossero qui. Potrebbero vivere in pace, andare a scuola senza problemi ed imparare l'italiano". Ma le procedure internazionali per i ricongiungimenti familiari, seppur previsti dalla normativa vigente, sono lunghissime. I ricongiungimenti sono uno dei tanti paradossi della gestione della migrazione in Italia. Infatti, la stragrande maggioranza dei migranti che arrivano nel vorrebbe raggiungere i paesi europei, dove spesso hanno amici o familiari. Ma per effetto della convenzione di Dublino devono far richiesta d'asilo nei paesi in cui arrivano. Dalla richiesta di asilo al riconoscimento della protezione internazionale passano da 12 ai 18 mesi periodo in cui sono costretti a rimanere nei centri di accoglienza senza poter raggiungere ne altre parti d'Italia e neanche d'Europa. Basterebbe ridurre questo tempo, aumentare le commissioni territoriali, per abbassare la pressione della migrazione nel nostro paese e lasciarli migranti libero di raggiungere le altre terre d'Europa.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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