sabato 23 maggio 2009

L'intervento di Sandra Tigano al comizio del PD del 22 maggio

Come coordinatrice del P.D. di questa città so che mi aspetta un lavoro difficile di costruzione del partito. Ho deciso di impegnarmi per portare avanti questo compito perché ho sentito forte il desiderio di occuparmi del bene comune. Per me la politica è servizio che scommette sul valore della democrazia e della partecipazione. Nel mio ruolo di coordinatrice cercherò di trasformare il PD armerino in un laboratorio politico di idee e progetti, dal quale si possono trarre lezioni utili per tutti, per gli iscritti, per l’amministrazione comunale, la giunta di governo e il sindaco. Ma per fare questo ho bisogno di tutti voi, delle vostre energie ed intelligenze, e di tutti coloro i quali, anche come semplici cittadini, avranno voglia di spendere il loro tempo prezioso, al di là degli schieramenti politici e delle tessere di partito. È mio intento coordinare un Partito Democratico aperto all’ascolto, ai suggerimenti e alle critiche purché quest’ultime siano costruttive e, soprattutto, non siano dettate da pregiudizi antichi, rigidità di pensiero che esulano dall’esperienza del dialogo.
Oggi ci troviamo qui per parlare di Europa ed è indubbio che l’Europa si costruisce anche a partire dalla politica locale di Piazza Armerina. In questo suo primo anno di amministrazione il governo e il Sindaco della nostra città hanno, sicuramente, gettato le basi per proiettarci in un orizzonte europeo di trasparenza, lavoro e sviluppo. Piazza Armerina e la provincia di Enna sono intensamente legate a Strasburgo, in un contesto unico e interdipendente, perché non dobbiamo dimenticare che ciò che facciamo qui, nella nostra vita politica quotidiana, ci qualifica nell’Europa di oggi e di domani. Più siamo coesi e costruttivi nella nostra realtà locale più lo saremo in Europa. Intorno all’Europa si possono accendere molte discussioni su temi distinti e tutti ugualmente importanti. Un solo esempio su tutti, per adesso, perché lo ritengo decisivo per la formazione delle nuove generazioni e dei cittadini di domani: il problema dei tagli alla scuola che in Sicilia interessa numerosi lavoratori. La scuola primaria sta diventando luogo di formazione del pensiero unico come unico sarà il maestro che il prossimo anno circolerà nelle nostre scuole. In nome di un lessico economico, dove si registra l’assenza del linguaggio pedagogico più avvertito, la riforma Gelmini-Tremonti chiama rideterminazione degli organici la perdita di ben 549 posti di lavoro nella scuola primaria della regione Sicilia. 549 insegnanti di ruolo diventeranno precari e per i precari della scuola primaria siciliana si aprirà un unico scenario lavorativo, drammatico e terribile: la disoccupazione. Per loro non c’è futuro. E la situazione non è diversa per la scuola media inferiore e superiore. In totale la regione Sicilia pagherà il prezzo più alto in Italia, insieme alla regione Campania, ai governi di destra, nazionali e regionali. La regione Sicilia perderà 5512 posti di lavoro. Pertanto, cari colleghi, amici e concittadini tutti, io vi invito ad aprire gli occhi, la mente e il cuore. Non possiamo stare a guardare. Questo è un prezzo troppo alto da pagare perché dietro a questo numero così alto ci sono storie di famiglie che, a partire, dal prossimo settembre dovranno fare i conti con questa nuova triste realtà. Chi ci governa non merita il nostro consenso perché non ci ha ascoltato nemmeno quando abbiamo partecipato in massa allo sciopero generale della scuola dello scorso ottobre. A questo punto mi chiedo e vi chiedo. È con la scuola del pensiero unico e con la politica dei tagli al sistema formativo, con la riduzione del sostegno e dell’insegnamento della seconda lingua comunitaria che ci presentiamo in Europa per competere e orientarci nella società della complessità, della differenza e della pluralità? La politica regionale e nazionale di destra ci stanno portando lontani dall’Europa. Pertanto, per evitare tutto questo, alle europee vi invito a votare e a far votare, Partito Democratico e soggettività politiche capaci di portare lavoro, sviluppo e innovazione in questo territorio. Vi invito a ritornare in questa piazza il prossimo 3 e 4 giugno per ascoltare Rosario Crocetta e Giovanni Barbagallo, candidati nelle liste del PD.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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