martedì 8 giugno 2010

Bocciata dall'aula la proposta di votare un atto di diffida contro Sgarbi sui ritardi dei lavori alla Villa Romana

Consiglio Comunale all’interno della Villa Romana e una Commissione ristretta che possa seguire giornalmente i lavori all’interno del sito archeologico dichiarato patrimonio dell’umanità. Questa, in sintesi, la proposta del consigliere Basilio Fioriglio, votata all’unanimità dall’aula dopo un accesso dibattito che si è spinto fino alla richiesta, da parte del consigliere del Pd Riccardo Calamaio, di votazione di un atto di diffida contro l’Alto Commissario Vittorio Sgarbi. La vicenda denunciata dal Tg3 regionale, circa l’allegra gestione del cantiere della Villa, ha suscitato, in aula, un dibattito forte, a tratti passionale, dove gli imputati sembrano essere ancora una volta il progettista dei lavori l’architetto Guido Meli, il responsabile unico del procedimento Rosa Oliva e l’Alto Commissario Vittorio Sgarbi. “Le responsabilità di quello che accade all’interno della Villa hanno un nome e cognome: la Regione Sicilia – dichiara Riccardo Calamaio (Pd) – siamo di fronte a dei dilettanti che hanno dato prova di una politica regionale fallimentare. Non è possibile che dal 2006 ad oggi tutto sia fermo all’interno di uno dei siti archeologici romani più importanti che oggi si possa visitare. Personalmente ho sempre sostenuto che la migliore scelta era quella di chiudere la villa un anno, lavorare giorno e notte, per poi consegnarla al patrimonio dell’umanità in tutta la sua straordinaria bellezza.” Il consigliere del Pd si spinge oltre nella individuazione delle responsabilità attaccando l’Alto Commissario Vittorio Sgarbi “Credo che bisognerebbe dare un segnale politico forte cominciando con il chiedere se è possibile, in primis, bloccare i pagamenti all’Alto Commissario e votare un atto di diffida nei suoi confronti.” Di diverso avviso il presidente del consiglio comunale Calogero Centonze (nella foto) (Pd) “Non è possibile che il Direttore dei lavori e il Rup prendano tutti questi soldi per poi dare la colpa a Vittorio Sgarbi. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Per quanto mi riguarda credo che sia giusto sposare un’iniziativa politica forte che possa dare delle certezze alla collettività circa il proseguo dei lavori.” Dello stesso tenore l’intervento di Ilenia Adamo (Pd) che chiede un’azione forte che possa garantire il proseguimento celere dei lavori di restauro alla Villa Romana. Appassionata la difesa del consigliere Carmelo Gagliano sull’operato tenuto fin qui da Vittorio Sgarbi “Grazia a Sgarbi che oggi abbiamo in itinere un cantiere di recupero della villa. Le affermazioni del consigliere Calamio sembrano frutto della peggiore demagogia e dietrologia che non porta da nessuna parte. I responsabili dei ritardi, dell’assenza della manutenzione ordinaria alla villa sono sotto gli occhi di tutti e tra questi non può essere citato Vittorio Sgarbi.” Il consigliere dell’Mpa, Michelangelo Trebastoni, dopo aver difeso Sgarbi dagli attacchi del consigliere Calamaio sposta l’attenzione sull’episodio increscioso del furto dell’incasso di un giorno alla Villa, circa 35 mila euro: “Un fatto grave che va denunciato e di cui il Comune deve sentirsi interessato in prima persona poiché una parte del profitto va nella casse comunali. Con quel furto si è depauperato l’ente locale che avrebbe potuto investire i quattrini in altri settori.” Un’azione politica forte e quello che ha chiesto il consigliere del Pdl Rosario Paternicò. A chiusura del dibattito passa all’unanimità la proposta del consigliere indipendente Basilio Fioriglio con la convocazione di un consiglio comunale alla villa romana e la istituzione di una commissione che possa seguire i lavori e la condizione del cantiere, aperto dal 2006, all’interno del sito archeologico patrimonio dell’umanità. Respinta dal centro destra, ad eccezione dei consiglieri dell'Udc (Pd), la proposta di votare un atto di diffida contro l'operato dell'Alto Commissario della Villa Vittorio Sgarbi.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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