martedì 27 luglio 2010

Pochi figuranti e problemi nella macchina organizzativa del Palio 2010

Palio nel caos. Assenza di ruoli definiti nella macchina organizzativa della kermesse normanna, poche persone iscritte per l’edizione 2010 e accenni di polemiche con rappresentati di alcuni comitati di quartiere. Sono solo alcuni dei problemi che fanno pensare che quest’anno il Palio dei Normanni sarà ricordato come l’edizione peggiore di tutti i tempi. Nei giorni scorsi, in occasione delle visite veterinarie ai Cavalli, che partecipano alla selezione per il Palio 2010, si voleva impedire l’accesso, all’interno dello stadio, al responsabile dei 4 quartieri storici Filippo Rausa “Preferisco non commentare ciò che è successo – ci dice il Gran Priore dei quartieri Rausa – ma ritengo che si è partiti con il piede sbagliato. Ancora una volta i quartieri sono messi ai margini di una manifestazione che dovrebbe vederli coinvolti in prima persona. L’essenza del Palio e nei quartieri storici della città che rappresentano il cuore della manifestazione. Privare di questo ruolo i comitati di quartiere equivale a togliere l’anima al Palio dei Normanni. E a quanto mi si dice – aggiunge il Gran Priore - le persone reclutate, a pochi giorni dall’inizio della manifestazione, sono pochine.” Non è bastato che l’amministrazione ha dato seguito alle procedure di pagamento per i figuranti che hanno partecipato al Palio nel 2009 con l’obiettivo di stimolare l’incremento di partecipanti a l’unica manifestazione che organizza la città. E se ne nessuno dell’organizzazione vuole parlare trapelano indiscrezioni che la macchina organizzativa non vada nella giusta direzione. Non esiste un quadro che chiarisca i ruoli all’interno della macchina organizzativa Palio e ancora una volta si pensa ad organizzare una delle manifestazioni più importati della città, sia sotto il profilo storico che economico, gli ultimi giorni. I comitati di quartiere non prendono ancora ufficialmente una posizione ma sembra evidente che le scelte sposate da questa amministrazione che ha sottratto ogni ruolo ai comitati di quartiere viene vista come un tentativo, da parte dei vertici istituzionali, di escludere la città dall’organizzazione della giostra medievale.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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