lunedì 23 agosto 2010

Salvato un cane dall'avvelenamento di una polpetta

Salvato dall’immediato intervento del veterinario Massimo Befumi un cane da caccia che aveva mangiato una polpetta avvelenata. Lanciato l’ennesimo grido d’allarme per tutta la contrada Bannata dove, pare, che negli ultimi giorni i casi di avvelenamento di cani sia all’ordine del giorno. A raccontarci la storia il proprietario del cane Calogero Cosenza appassionato di caccia “E’ vergognoso che possano esistere persone che non trovano meglio da fare nella vita che avvelenare i cani” questo il primo amaro commento di Calogero Cosenza “capisco che il problema del randagismo nella nostra città ha ormai raggiunto la dimensione di una emergenza ma questo non vuol dire affatto che dobbiamo risolverlo uccidendo i cani.” Il proprietario del cane è un cacciatore che da anni coltiva questa sua passione e come di consueto porta i suoi cani, una volta la settimana, a fare un giro per la contrade della città in attesa che si apra la caccia “Mi sono recato in contrada Bannata con i miei cani – spiega Calogero Cosenza – per farli correre in aperta campagna per tenerli in forma in attesa che si apra la stagione della caccia. Improvvisamente il mio cane dopo aver morso una polpetta si è accasciato per terra con la bava alla bocca. La paura è stata tremenda credevo di aver perso il mio cucciolo per colpa, ancora una volta, di criminali che credono di poter risolvere il problema del randagismo uccidendo uno degli animali più fedeli dell’uomo. Ho avuto la lucidità – continua Calogero Cosenza – di chiamare il veterinario, nella persona del dott. Befumi, che immediatamente, giunto sul posto ha praticato un massaggio cardiaco al cane e subito dopo ha messo una flebo per disintossicare l’animale dal veleno che aveva assunto. Sono stati momenti terribili perché per un attimo ho pensato che il mio cane non c’è l’avesse fatta. Sono stati momenti terribili, poi, grazie all’intervento del veterinario il cane si è ripreso. Ho gridato al miracolo” conclude il racconto con una voce rotta dall’emozione Calogero Cosenza. L’allarme contro coloro che vanno in giro ad uccidere i cani è stato lanciato alle autorità competenti ed è punito dal codice penale dall’articolo 554 del c.p. che recita: Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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