In data 24 maggio 2011, si è svolta un’affollata assemblea dei lavoratori contrattisti del Comune di Piazza Armerina, per dibattere sulle ultime ambiguità e amenità legislative della Regione Siciliana (e ti pareva!) che non poche perplessità stanno sollevando nella gestione e nell’applicazione delle norme di stabilizzazione del personale precario che da più di 20 anni sta aspettando una degna e decorosa collocazione all’interno dell’Ente dove svolgono insostituibile e fondamentale servizio. Come se non bastassero le difficoltà economiche e finanziarie sollevate dall’Ente nel paventare uno strategico processo di declassamento
dei lavoratori che, pur di dare serenità al loro futuro e certezza al loro rapporto di lavoro, avevano accettato, nella stragrande maggioranza dei casi, di ingoiare il grosso rospo di una “umiliazione categoriale”, dimostrando grande senso di responsabilità e di serietà professionale in quanto avrebbero ratificato una convergenza di intenti tra un’amministrazione che, nella persona del Sindaco, sta tentando di dare una mano ai lavoratori e una compagine prestazionale che si pone come unico obiettivo la stabilizzazione della propria condizione giuridica e normativa dalla quale, conseguenzialmente, possa scaturire una rafforzata efficienza e funzionalità dei risultati gestionali e amministrativi con una fornitura di servizi e di prestazioni utili e fecondi nei confronti della comunità locale. E’ semplicemente vergognoso che una Regione Sicilia che si è avvalsa e che si avvale quotidianamente delle braccia e delle menti di siffatta moltitudine di lavoratori, da un lato, promette, in maniera spudorata e indegna, la panacea legislativa per “salvare” i 22.500 “sommersi” degli enti locali, e poi, dall’altro lato, inserisca, tra le righe normative, indecifrabili, vaghe, aleatorie, ambigue e ambivalenti blindature criteriali e vincoli assurdi, ponendo in seria difficoltà i comuni e i sindaci che devono provvedere all’attuazione di tali norme, gettando a mare tutti i sani propositi fino ad oggi predicati e profusi a piene mani. E così, dopo tante attese e tante speranze deluse, arriva la doccia fredda di una maledetta circolare n. 1/2011 che “stravolge” e rende vani gli spiragli che si erano aperti con le attivazioni di procedure stabilizzatrici in tutta la Sicilia e, in particolare, nei comuni di Siracusa, di Mazzarino, di Regalbuto, di Leonforte, di Campobello di Licata, di Ragusa,di Alcamo, ecc..Ora, si dà il caso, che se il Comune non attiva tali procedure entro il 31 dicembre 2012, tutto il personale di cui trattasi ( 82 lavoratori), resteranno tagliati fuori dal circuito lavorativo. Cosa diremo a questi lavoratori?...che la Regione , che riesce a mantenere migliaia di dirigenti ( di che cosa non si sa!) non è in grado di assorbire o di fornire un congruo contributo tale da facilitare l’assunzione in pianta stabile di 82 lavoratori del Comune di Piazza Armerina?...che il Comune di Piazza Armerina, dopo 22 anni di lavoro e di utilità prestazionale, senza muovere un dito e senza attivare una strenua difesa dei livelli occupazionali, in maniera disincantata si sbarazza di un così grande numero di lavoratori e di cittadini?...No, noi COBAS non ci stiamo!...E data l’emergenza di carattere non solo lavorativo e sindacale, ma anche sociale e politica, si comunica che, a far data da oggi, il problema della stabilizzazione del personale precario diventa la priorità sindacale e vertenziale della presente sigla sindacale che invierà immediatamente al Sindaco e al Presidente della delegazione trattante una nota con la quale si richiede che vengano posposte tutte le altre argomentazioni di carattere contrattuale e concertativo e che venga inserito come unico punto all’ordine del giorno, nella prossima riunione di contrattazione decentrata, la problematica della stabilizzazione dei lavoratori contrattisti con la specillazione e la puntualizzazione degli obiettivi e dei propositi che si pone questa Amministrazione nell’affrontare questo dramma non solo lavorativo. In quella sede chiederemo di rimodulare il piano triennale delle assunzioni, di quantificare e di precisare, con numeri e cifre precise e incontrovertibili, le reali potenzialità finanziarie dell’Ente e di sapere quanti e quali saranno i “sommersi” e quanti e quali saranno i “salvati”. Pertanto, lo scrivente componente della RSU comunale avvisa che se non dovesse, nella prossima riunione di contrattazione, essere recepita tale richiesta, si asterrà dal presenziare ad oltranza nelle successive adunanze sindacali. Si approfitta dell’occasione per lanciare un appello al Sindaco, persona responsabile e seria come poche, di permettere una discussione conciliativa e seriamente propositiva presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro in tema di riconoscimento al personale contrattualizzato il diritto alla percezione del salario accessorio e, in primis, dell’indennità di produttività che è semplicemente sacrosanto e inconfutabile. Tutti lo sanno che gli spetta, ma proprio tutti!...E sfido chiunque a smentirmi!!!E, allora, dico al Sindaco, che durante la campagna elettorale si è speso e non ha perso mai occasione per ribadire il suo sincero e disinteressato impegno per il rispetto dei diritti dei lavoratori sul posto di lavoro, cosa encomiabile e apprezzata vivamente dalla scrivente O.S., di fare un gesto nobile e grande, di dare un segnale preciso e di lasciare perdere qualunque legale o avvocato che serve solo a impoverire le casse comunali solo e semplicemente per “tappare” il tentativo normale di un semplice riconoscimento di un diritto fondamentale che dia sostegno e coraggio a tutti quei lavoratori ai quali questo diritto è stato negato da anni. Noi, con le decine e decine di vertenze che abbiamo attivato, non stiamo chiedendo la luna ma semplicemente il giusto e sarebbe un segnale politico-sindacale di indicibile e smisurata portata quello di discutere l’argomento in una stanza dell’Ufficio del Lavoro che ci troverebbe disponibilissimi a conciliare e a trattare e a concedere le migliori condizioni di risoluzione della controversia , anzichè in un’aula di Tribunale. Noi non abbiamo bisogno di un Sindaco che parla ai lavoratori con il tramite di un avvocato, ma di quel Sindaco che riusciva a raccogliere la gente e i cittadini che tanta fiducia e speranze hanno nutrito votandolo. E tra questi la quasi totalità dei lavoratori precari. E allora, che aspettiamo?
Piazza Armerina, 24 maggio 2011
Il Componente COBAS della RSU
Bascetta Luigi