venerdì 20 gennaio 2012

COMUNICATO DEL VESCOVO DI PIAZZA ARMERINA SULLA CRISI

In questo periodo di grave crisi economica e politica che rischia di sfociare in una rivolta diversi fedeli della nostra diocesi - soprattutto agricoltori, artigiani, commercianti, operai - si sono rivolti a me per chiedere un giudizio.
La crisi finanziaria nel nostro territorio oltre a coinvolgere  le grandi aziende, costrette a diminuire la produzione e quindi le ore lavorative a causa della diminuzione dei consumi, sta interessando tante piccole e medie imprese, che costituiscono il tessuto fondamentale della nostra economia.

Come Pastore della nostra Chiesa locale, facendo mia la dichiarazione sottoscritta recentemente dai confratelli vescovi di Siracusa, Noto e Ragusa, voglio portare all’attenzione delle istituzioni, il grave e devastante problema che attanaglia le piccole e medie imprese agricole, artigianali edili e commerciali - e pertanto la nostra gente, le nostre famiglie, i nostri lavoratori, il futuro dei nostri giovani - a causa dell’esposizione debitoria nei confronti degli istituti previdenziali e di riscossione , l’aumento dei prezzi dei carburanti, la diminuzione dei prezzi dei prodotti agricoli alla fonte, certe liberalizzazioni del commercio che impediscono il riposo festivo e creano difficoltà alla vita familiare.
Nel periodo natalizio – come negli anni passati - ho visitato le officine, i laboratori e le aziende e  ho incontrato operai, artigiani, piccoli imprenditori e coltivatori diretti .Questi ultimi sono preoccupati dalla filiera lunga che comporta un’enorme differenza fra il valore dei prodotti agricoli sugli alberi o nelle serre e quello della stessa merce nei grandi supermercati  e la concorrenza sleale di produttori di altri paesi. Tutto questo spesso costringe a ritmi di lavoro disumani, mina la serenità e l’unità delle famiglie e le rende irreversibilmente povere.
La città degli uomini raggiunta dall’annuncio del  Vangelo deve ritrovare la sua armonia: la solidarietà deve prevalere sul tornaconto, la giustizia sull’illegalità; il lavoro deve essere riscattato dallo sfruttamento, la dignità del lavoratore riconosciuta e tutelata; la convivenza civile deve essere affrancata dalla disperazione.
Per questo motivo faccio appello ai rappresentanti eletti dal popolo ad ogni livello di ogni schieramento politico e al Governo nazionale e regionale perché  non sottovalutino il clima di rivolta sociale che sta interessando molti territori della Sicilia  ascoltino il grido di disperazione che proviene da tanta gente che si sente abbandonata a sé stessa, favoriscano lo sviluppo economico dei nostri territori attraverso infrastrutture viarie adeguate, aiuti concreti e immediati alle nostre popolazioni, emanino leggi  giuste che favoriscano il bene comune delle nostre popolazioni.
Faccio appello a tutte le categorie produttive perché  rispettano la legalità e i diritti di tutti, non compiano atti autolesionisti che danneggino ulteriormente l’economia e cerchino attraverso il senso di responsabilità e il dialogo   con tutte le rappresentanze sindacali e di categoria di fare delle proposte concrete e condivise al Governo nazionale e regionale.
  Michele Pennisi , Vescovo di Piazza Armerina

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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