domenica 21 ottobre 2012

Violenza sulle donne. Maria Grasso scrive al vescovo Pennisi.

LETTERA APERTA A S.E. MICHELE PENNISI VESCOVO DI PIAZZA ARMERINA

Eccellenza Reverendissima dopo l'ennesimo assassinio di una giovane donna, il centesimo dall'inizio dell'anno, nella mia qualità di presidente dello sportello antiviolenza Donneinsieme "Sandra Crescimanno" e come donna sento il bisogno di scriverle per chiederLe di aiutarci, per chiederLe di far sentire la sua voce di Padre che ha cura delle sue figlie e dei suoi figli.
La strage silenziosa di donne che si sta consumando nel nostro Paese ha bisogno di parole forti di condanna, perchè è dentro la famiglia che si consumano questi delitti; è dentro la famiglia che succedono i fatti più efferati; è dentro la famiglia che avvengono decine e decine di casi di violenza silenziosa e quotidiana; è dentro le nostre case, luoghi in cui le donne dovrebbero sentirsi più protette che si consumano le aggressioni più inaudite.
Il 93% delle violenze perpetrate dal coniuge o dall'ex non viene denunciato e solo il 6,2 % delle violenze è opera di sconosciuti mentre il resto dei maltrattamenti avviene ad opera di quegli uomini che dovrebbe amare quelle donne e invece ne diventano i carnefici.
E' una guerra che prima di finire sulle pagine dei giornali e nei programmi televisivi nasce nelle case che da luogo sicuro e protetto si trasforma in un inferno diventando improvvisamente pericoloso , una prigione , l'anticamera della morte. Una strage di donne: 596 dal 2008 al 2011 che non si ferma , che non conosce crisi, che macina lutti , che sparge dolore come una vera e propria macchina di guerra.
Perchè non dobbiamo mai dimenticare che la morte di una persona coinvolge l'intero suo tessuto affettivo: figli, genitori, fratelli, sorelle, amici con un costo sociale altissimo che viene pagato per tutta la vita da queste persone che non riusciranno mai più a sanare queste ferite.
Questo dramma ci riguarda tutti perchè ci dice, anzi queste morti ci gridano, che bisogna fare qualcosa e quel qualcosa non possono farlo soltanto le volontarie dei centri antiviolenza o le volontarie delle associazioni cattoliche: Questo è un problema che riguarda l'intera società e le istituzioni devono farsene carico.

Ritengo sia arrivato il momento di interrogarsi, di capire cosa succede dentro le nostre belle case, come possiamo arginare questo dramma. La scuola innanzitutto deve inserire nei suoi programmi progetti di educazione all'affettività, Forse è arrivato il momento di lasciar perdere i progetti sugli antichi mestieri, sulle piante autoctone, sulle ricette antiche e concentrarsi su progetti, che utilizzando personale esperto, insegnino ai nostri figli il rispetto di genere, insegnino ai nostri ragazzi che uno schiaffo non è amore, che impedirti di uscire , andare con le amiche, fare il vuoto attorno non è AMORE , insegnino ai nostri ragazzi che un no va rispettato e accettato.,

Siamo tutte addolorate Eccellenza, non vogliamo più fiaccolate , non vogliamo più trasmissioni televisive che scavano nella vita di queste donne cercando una giustificazione magari per l'assassino. E' quello che è successo in questi giorni a Vanessa Scialfa: uccisa due volte. C'é stata la richiesta da parte dell'avvocato del Lo Presti di un incidete probatorio volto a dimostrare che Vanessa era una ragazza aggressiva. La prova è la registrazione di una telefonata della mamma del ragazzo che Vanessa aveva lasciato per il Lo Presti. In quella telefonata la signora si sfoga raccontando i tre anni e mezzo del rapporto tra suo figlio e Vanessa. Rapporto conflittuale seconda l'accusa e che dimostra il carattere aggressivo della ragazza. E allora? meritavava di morire per questo? meritava una morte così orribile perchè era aggressiva? Tutte noi allora meritiamo di morire? perchè siamo donne forti? perchè diciamo di no? perchè osiamo lasciare gli uomini che ci maltrattano?, perchè siamo aggressive?, perchè facciamo violenza psicologica? Potrei continuare all'infinito ma non voglio..

Il messaggio che passa, Eccellenza Reverendissima, è un messaggio distorto che porta a pensare che il comportamento di un individuo, il suo carattere possono giustificare il suo assassinio.

Ci può mai essere giustificazione alla morte di un essere umano? Possiamo mai pensare che se l'è meritata?

Alzi la Sua voce Eccellenza abbiamo bisogno di ascoltarLa.

Maria Grasso - Presidente Donneinsieme "Sandra Crescimanno- Sportello Antiviolenza di Piazza Armerina

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI