martedì 4 dicembre 2012

Sig. Russo... l'Aias precisa...

di Lorenzo Naso 

Grazie, grazie per avere colto il problema …..

Le sue domande andrebbero poste alle autorità preposte alla vigilanza, ma è doveroso rispondere alle sue osservazioni che, con vena polemica, lei puntualmente ha sciorinato.

Lei afferma: “Il problema deve essere molto sentito e certamente lo é se da parte di questa benemerita Associazione si effettuano da tempo puntuali controlli e verifiche al riguardo". Ma, a parte la loro dubbia attendibilità per la provenienza di parte (passatemi il bisticcio), rimane la perplessità sull' oggettività delle rilevazioni che sono talmente alte da sembrare surreali”

Grazie per l’aggettivo, ma benemerita è l’arma non l’associazione che, nasce per tutelare i soggetti diversamente abili e, pertanto si occupa di effettuare i controlli sul rispetto delle norme previste e, sovente, disattese. Le statistiche da Lei sottovalutate e direi, quasi ridicolizzate, sono reali e anche sottostimate poiché i nostri controlli non sono quotidiani.
Certamente non sono di parte posto che per l’associazione, trovarsi di fronte ad un trend negativo nonostante le multe morali, i cartelli ecc., rappresenta una sconfitta …
E se ancora Lei non crede può visionare la nostra documentazione fotografica.

“Se ritengo che il comportamento di una minoranza di persone arroganti e tracotanti , di quelle che definirei "tuttoilmondoémio" contribuisce in modo determinante ad alimentare una situazione di comportamenti automobilistici che sarebbe riduttivo definire incivili

Quella che Lei definisce minoranza è una fetta consistente di popolazione ed è proprio quella “minoranza” che fa la differenza tra un paese civile ed il nostro

“Se, inoltre, ritengo che l' atteggiamento delle Funzioni preposte al controllo é, purtroppo, più orientato a far cassa che a educare la cittadinanza al rispetto delle regole ( si potrebbe fare l'uno e l'altro ma non conviene perché poi, raggiunto lo scopo educativo , la cassa piangerebbe "

Ci consenta di contraddirla, i provvedimenti da noi richiesti, primo fra i quali la rimozione forzata permetterebbe di fare l’uno e l’altro, ossia fare cassa con le multe (salate) e educare, gioco forza, gli automobilisti

“- se ritengo , altresì, che sul problema sollevato con forza e determinazione dall'AIAS sarebbe opportuno un confronto della Vigilanza Urbana con le Rappresentanze dei diversamente abili anche per definire una concordata ubicazione degli stalli riservati che, ad una sommaria valutazione, mi sembrano collocati secondo logiche più personalistiche che funzionali;

Tanto per precisare l’AIAS è una  rappresentanza di disabili e il confronto con la vigilanza urbana è stato più volte sollecitato e ottenuto.
Per sua informazione, l’apposizione dei cartelli “ vuoi il mio posto? Prendi il mio handicap!!” è nata da un accordo per il quale l’Aias ha acquistato i cartelli e l’Amministrazione ha provveduto all’installazione.
In relazione all’ubicazione degli stalli non ci è chiaro in base a quale criterio lei afferma che non sono funzionali, a meno che Lei non abbia disabili in famiglia o sia portavoce di istanze di gruppi di diversamente abili o abbia effettuato uno studio sulla normativa, in tal caso siamo pronti ad un confronto con chi, più competente di noi, può darci suggerimenti.

“e sommessamente vorrei far notare che a tutti i portatori di abilità diverse e di apposito contrassegno é consentito di utilizzare gratuitamente gli stalli blu in sostituzione di quelli gialli e che questo utilizzo mi sembra che spesso diventi preferenziale anziché estemporaneo ;”

altrettanto sommessamente vorrei farle notare la sottile differenza che esiste tra un diritto ( le strisce gialle ) il cui mancato rispetto deve essere sanzionato ed una concessione ( le strisce blu) che, se sono libere, (posto che non sono riservate) sono gratuitamente utilizzabili  per i portatori di handicap,

E lei conclude
“comunque, dicevo, dopo tanti se, vorrei lanciare la mia domanda quasi insolente e provocatoria , sperando di non essere mal inteso". 
Vorrei cioè chiedere all' AIAS, senza niente togliere al suo insostituibile ruolo di sostegno , difesa e assistenza , se avesse mai verificato quante volte, statisticamente parlando, le auto munite dell'apposito contrassegno sono state utilizzate dagli accompagnatori dei diversamente abili senza "gli accompagnati" ma usufruendo ugualmente dei benefici riservati all'esibizione del contrassegno e se ha potuto mai verificare la congruità e la validità di tutti i contrassegni rilasciati dalla pubblica amministrazione. 
Lo chiedo perché, siccome a Piazza continuano a tenersi in vita stalli riservati a portatori di handicap anche dopo il decesso dell'invalido cui erano stati originariamente dedicati o addirittura nominativamente assegnati, sorge il sospetto che non ci sia altrettanto presidio sulla revoca e il ritiro dei contrassegni oggettivamente decaduti .

La sua conclusione ovviamente ci fa sorridere …..  crede davvero che avremmo potuto verificare le procedure di corretto rilascio delle autorizzazioni e della loro eventuale revoca?
Crede davvero che non ci accorgiamo dell’utilizzo improprio dei contrassegni?
Ebbene sig Russo ce ne accorgiamo eccome se ce ne accorgiamo, ma non abbiamo gli strumenti per intervenire, non siamo legittimati a farlo.

“P.S. Tutto ciò è stato scritto senza voler offendere alcuno .”

PP. SS.
E ci perdoni sig Russo, senza offesa, ma il suo intervento, oltre che polemico ci pare scontato e sterile. 

Piazza Armerina, 4 dicembre 2012                 Per l’AIAS – Lorenzo Naso


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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