martedì 16 luglio 2013

Arrestati gli autori dell’omicidio di DONZÌ Vito scomparso per “lupara bianca” nel 1997.

COMUNICATO STAMPA del 15.07.2013
I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna hanno eseguito due ordinanze di misura cautelare nei confronti di LEONARDI Salvatore 47enne, già capofamiglia di Catenanuova, attualmente detenuto presso la casa circondariale de L’Aquila, e di MARLETTA Salvatore 54enne, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Caltanissetta. L’attività investigativa, svolta dai Carabinieri di Enna è stata coordinata dalla DDA di Caltanissetta, ha consentito di riscontrare le dichiarazioni del collaboratore di giustizia MAVICA Antonino, il quale, autoaccusandosi dell’omicidio di DONZÌ Vito, pregiudicato di Catenanuova che alla fine di gennaio del 1997 non rientrò presso la propria abitazione, aveva raccontato come il LEONARDI e il MARLETTA avessero avuto parte attiva in quell’efferato delitto. Dagli accertamenti svolti è emerso che il DONZÌ, all’epoca dei fatti, era diventato un soggetto scomodo per il gruppo criminale mafioso che operava su Catenanuova, in quanto ritenuto responsabile di numerosi danneggiamenti e furti ai danni di alcune aziende ed imprese locali che erano già soggette ad estorsioni, tramite pagamento del “pizzo”, in favore proprio del clan di cui il LEONARDI, il MARLETTA e lo stesso collaboratore di giustizia facevano parte. Il DONZÌ quindi pagò con la vita il suo comportamento assolutamente indipendente nelle dinamiche criminali che erano state imposte nel paese e per questo venne eliminato con due colpi di pistola. Il cadavere venne quindi bruciato e disperso in un terreno alla periferia di Catenanuova, tanto da non poterne rinvenire alcun resto.

In particolare il MAVICA ha raccontato che a commettere l’omicidio materialmente sono stati lui stesso e Marletta, che incontrando il Donzì Vito davanti al Chiosco Rapisarda, con uno stratagemma, lo avevano convito a salire su una autovettura Fiat Uno portandolo sul luogo dove poi venne soppresso.

Al corrente dell’omicidio prima di commetterlo erano, oltre allo stesso collaboratore ed il Marletta già citato, Leonardi Salvatore che lo aveva ordinato, dando l’incarico al Mavica di conquistare prima la piena fiducia della vittima.

Dopo avere prelevato la vittima il Mavica ed il Marletta sono andati sul luogo della soppressione, un garage in disuso in aperta campagna, con la scusa di far vedere al Donzì un’autovettura rubata da smontare.

Appena entrati però il collaboratore, già con la pistola in mano, ha esploso due colpi all’indirizzo del Donzì di cui uno di grazia, mentre Marletta era in attesa all’esterno alla guida dell’autovettura.

Le due misure cautelari emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta – DDA, sono arrivate a seguito dell’accoglimento da parte del Tribunale del Riesame dell’appello proposto dal Pubblico Ministero responsabile del procedimento e del successivo rigetto da parte della Suprema Corte di Cassazione del ricorso proposto dagli indagati.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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