Tutti indignati, ma il PD ne ha espulsi a centinaia, compreso uno che aveva denunciato una speculazione edilizia
"Senti chi sparla", questo il titolo dell'editoriale di Marco Travaglio
dello scorso 20 giugno sul Fatto Quotidiano. Espulsi nel Movimento 5
Stelle? Esistono anche quelli del Partito Democratico e del
centrosinitra. Leggi l'articolo:
Anche il centrosinistra inorridisce per le 4 o 5 espulsioni grillesche, forse perché ne ha all'attivo centinaia: quando si tratta di democrazia interna,
fa le cose in grande fin dai tempi della cacciata del gruppo
"manifesto" e dei "pidocchi" di togliattiana memoria. Chi volesse
l'elenco completo (o quasi) degli espulsi dal Pd lo trova sul blog
bojafauss. ilcannocchiale. it. Ad Agropoli ne han cacciato uno che aveva
denunciato una speculazione edilizia; due consiglieri di Troina li han
silurati "per aver votato in contrasto con le indicazioni del partito";
alcuni li han defenestrati con una telefonata dall'esecutivo di Piacenza
perché osavano sostenere Renzi, ecc. Particolarmente democratico il
caso di Avigliana, in Valsusa, piccola patria di Fassino.
Alle ultime comunali il Pd si presentava in un listone civico Pro-Tav
con Pdl e Udc contro i suoi dirigenti locali No-Tav, alleati con Idv,
Sel e M 5 S. L'ammucchiata naturalmente perse il Comune e per vendetta il Pd piemontese fece espellere i tre eletti nella lista vincente
e commissariare il circolo del paese per eresia dal dogma
dell'Immacolata Cementificazione. La Lega ha espulso più dissidenti di
un arbitro di calcio, e qualcuno l'ha pure menato. Il partitucolo di
Monti è un accrocco di partitini personali, da Casini a Montezemolo,
capitanati da un senatore a vita che s'è candidato da ineleggibile dopo
aver giurato che mai e poi mai. Lì alberga pure l'ottimo Buttiglione,
che nel ' 95 era segretario del Ppi e dall'oggi al domani, dopo aver
sfiduciato il governo B., annunciò l'alleanza con B. La maggioranza del
partito gli votò contro: lui espulse la maggioranza del partito. Il Pdl,
già Forza Italia, ha fatto due congressi in vent'anni, per giunta
finti. Tre anni fa Fini, uno dei due fondatori, se ne andò un attimo
prima di finire espulso insieme ai fedelissimi Granata, Bocchino e
Briguglio, sbattuti dinanzi ai probiviri in quanto "incompatibili con i
valori fondanti del partito".
Cioè i valori dell'illegalità, visto che avevano contestato il bavaglio anti-intercettazioni, la prescrizione breve e la revoca della protezione al pentito Spatuzza. Ma il caso più strepitoso risale al 1996, quando fu arrestato il giudice Squillante e furono indagati Previti e B. per averlo corrotto, in base alle accuse di Stefania Ariosto, allora compagna di Vittorio Dotti. Civilista Fininvest da 16 anni, Dotti era il numero 2 di Forza Italia. Previti chiese la sua testa per non aver tappato la bocca alla fidanzata. B. lo convocò e gl'intimò di scrivere una totale dissociazione dalla Ariosto e giurare che le sue deposizioni erano "fantasie, calunnie e bugie". Dotti rispose di non poterlo fare. Allora la Fininvest gli revocò tutte le cause e B. prima lo cacciò dal partito perché "il nostro rapporto si è incrinato", poi lo "scandidò" da capolista di Forza Italia nel collegio Milano 4 a un mese dalle elezioni, rimpiazzandolo con un altro avvocato della ditta. Tanto - disse Ferrara - "a Milano 4 faremmo eleggere non solo Dotti, ma pure il suo cane". Con tanti ringraziamenti dal neodeputato, detto da quel giorno "il cane di Dotti".
Cioè i valori dell'illegalità, visto che avevano contestato il bavaglio anti-intercettazioni, la prescrizione breve e la revoca della protezione al pentito Spatuzza. Ma il caso più strepitoso risale al 1996, quando fu arrestato il giudice Squillante e furono indagati Previti e B. per averlo corrotto, in base alle accuse di Stefania Ariosto, allora compagna di Vittorio Dotti. Civilista Fininvest da 16 anni, Dotti era il numero 2 di Forza Italia. Previti chiese la sua testa per non aver tappato la bocca alla fidanzata. B. lo convocò e gl'intimò di scrivere una totale dissociazione dalla Ariosto e giurare che le sue deposizioni erano "fantasie, calunnie e bugie". Dotti rispose di non poterlo fare. Allora la Fininvest gli revocò tutte le cause e B. prima lo cacciò dal partito perché "il nostro rapporto si è incrinato", poi lo "scandidò" da capolista di Forza Italia nel collegio Milano 4 a un mese dalle elezioni, rimpiazzandolo con un altro avvocato della ditta. Tanto - disse Ferrara - "a Milano 4 faremmo eleggere non solo Dotti, ma pure il suo cane". Con tanti ringraziamenti dal neodeputato, detto da quel giorno "il cane di Dotti".
font: http://www.cadoinpiedi.it/2013/07/01/marco_travaglio_e_le_espulsioni_nel_movimento_5_stelle.html