Giuro, vado sempre a votare. Con la speranza che il voto serva per davvero. Figlia di militanti che hanno pagato caro il loro impegno, non riesco a staccarmi del tutto dall'interesse per la politica, anche se quella istituzionale non mi appassiona, anzi. Due anni fa, c'era come Ministro degli Interni la Cancellieri, quella che pensò bene di far passare le mastodontiche gru per il MUOS di Niscemi la notte dell'11 gennaio 2013 alle due con uno schieramento mai visto di celerini in assetto antisommossa. Corsi e ricorsi: è stata fatta fuori dai giochetti della "sua" politica. Ebbene, due anni, alle elezioni nazionali le matite di numerose sezioni elettorali erano cancellabili. Faccio la mia brava prova, su un pezzo di carta, e poi sulla scheda: stesso effetto. Il segno della matita spariva con facilità. Esco, stupore dei presenti, chiedo la sostituzione della matita (che non ci sarà) e che venga messo a verbale. Qualcuno fa la prova e non può che darmi ragione. L'anno scorso, invece, nella mia sezione le matite copiative sono state belle, robuste, non c'era verso di cancellare. Finalmente. Eppure, qualcosa mi diceva che anche questo anno mi sarei imbattuta nello sfascio totale, a mio avviso, di credibilità delle elezioni: il tratto della matita era ancora più leggero di quello di due anni prima. Non riporto il commento che mi è subito venuto in mente. Stessa trafila, stupore, trascrizione a verbale, prova di un'altra persona che non può che darmi ragione.
Non voterò più. Fatevi le vostre elezioni farsa. La Politica è un'altra cosa.