giovedì 23 aprile 2015

Aggredisce la ex fidanzata con un coltello: la Polizia lo arresta.

Nella serata di ieri personale in servizio all’U.P.G.E S.P. veniva avvicinato da un uomo che concitatamente comunicava loro di avere ucciso una donna pochi istanti prima, riferendo agli agenti le seguenti parole: “venga, venga con me che ho fatto una fesseria, l’ho ammazzata…”.
L’uomo, in apparente stato confusionale, riferiva loro che aveva ucciso una persona all’interno della propria abitazione, accoltellandola.

Chiamati i rinforzi  e personale della Squadra Mobile, gli operatori si portavano prontamente nell’abitazione dell’uomo, ove, fatto convenire sul posto personale del “118”,   accertavano la presenza  una persona, di sesso femminile, sdraiata sul letto di una cameretta, in stato di semi incoscienza, retta da un’altra persona di sesso femminile.
La donna, che veniva accompagnata immediatamente al locale Ospedale Umberto I, per ricevere le immediate cure del caso, presentava una ferita al braccio che appariva essere stata provocata da una lama, curabile in giorni 30 di prognosi.
Pertanto, gli uomini della Squadra Mobile e dell’UPGSP, diretti dal Dott. Alessandro Scardina,  eseguivano perquisizione locale nell’abitazione dell’uomo, identificato per C. G., ennese, classe 1990.
L’atto di p.g. in questione permetteva di rinvenire nella stanza adibita a soggiorno, sul pavimento, occultato sotto alcuni cartoni sorretti da un porta vaso in plastica, un coltello da cucina con manico di colore rosso della lunghezza complessiva di cm. 35, di cui 21,5 (ventuno,5) cm. di lama seghettata leggermente intrisa di verosimile sostanza ematica, che veniva debitamente sequestrato e repertato da personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica.
Alla luce di quanto sopra, ritenendo che il C. si fosse reso responsabile del reato di lesioni aggravate dolose di cui all’art. 582 in relazione all’art. 585 – 2° comma del C.P., veniva tratto in arresto nella quasi flagranza di reato.

Notiziato dei fatti, il Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Enna, dott. Francesco Augusto RIO, disponeva che l’uomo venisse sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI