martedì 11 agosto 2015

Immigrazione: 50 dispersi al largo della Libia, salvate 119 persone


Un altro naufragio sarebbe avvenuto nel pomeriggio al largo della Libia. I circa 50 migranti che erano a bordo di un gommone semiaffondato e che sono stati salvati dagli uomini della Marina Militare, avrebbero infatti raccontato che sull'imbarcazione c'erano almeno un centinaio di persone. Vane finora le ricerche di eventuali dispersi. Il naufragio sarebbe avvenuto ad una quarantina di miglia dalla Libia.
Il gommone in difficoltà, in parte già sgonfio, è stato avvistato  dall'elicottero di nave Mimbelli, che ha immediatamente lanciato le zattere di salvataggio e ha comunicato la situazione di emergenza. Sul punto segnalato si è diretta a tutta velocità nave Fenice, che in precedenza aveva già effettuato un intervento di soccorso recuperando 119 migranti. Una volta raggiunto il gommone, gli uomini della Marina hanno trovato 52 migranti, che sono stati tutti recuperati. E sarebbero stati proprio loro a raccontare che sull'imbarcazione c'erano circa un centinaio di persone. Sia gli occupanti del gommone sia i migranti soccorsi in mattinata - nessuno in gravi condizioni di salute - sono stati trasferiti su una motovedetta della Guardia Costiera che sta facendo rotta per Lampedusa dove arriverà in nottata.


La nave Fenice della Marina militare aveva appena ultimato le operazioni di soccorso di un gommone nel canale di Sicilia. Recuperati e presi a bordo 119 migranti. La Marina militare su Twitter, ha postato una foto dei soccorsi. Sbarco di migranti al porto di Messina, dove è giunta la nave Fiorillo con a bordo 350 migranti soccorsi nel canale di Sicilia. A coordinare la macchina dell'accoglienza la Prefettura, con personale del Comune, medici dell'Asp, personale della Caritas e della Croce Rossa. Ad Augusta in mattinata sbarcati in 490.

Intanto gli agenti della polizia di Stato di Ragusa hanno fermato quattro presunti scafisti sospettati di essere alla guida dei quattro gommoni, con a bordo 453 migranti, tra cui 13 minorenni, soccorsi dalla nave Diciotti della guardia costiera giunta ieri nel porto di Pozzallo. In manette sono finiti Lamin Drammeh, 39 anni, originario del Senegal, Baboucarr Manneh, 18 anni, del Gambia, Sulayman Trawally, 19 anni, del Gambia, e Oheikh Tidiane Faye, 41 anni, del Senegal. I quattro dovranno rispondere di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I testimoni oltre ad avere indicato gli scafisti dei diversi gommoni soccorsi, hanno riferito di violenze inaudite sotto la minaccia dei libici, quando ancora nei capannoni prima della partenza e durante il viaggio, da parte degli stessi scafisti. Una giovane madre con due piccoli in braccio ha raccontato che uno degli scafisti ha minacciato di gettarle i bambini in mare se avesse chiesto nuovamente dell'acqua da bere. La donna in lacrime si è quasi giustificata con i poliziotti che la stavano sentendo a verbale: "Io avevo chiesto l'acqua per i bambini non per me". "Anche questi - fanno sapere dalla Questura di Ragusa - sono elementi utili alle indagini, in quanto permettono di contestare agli scafisti l'aggravante prevista dal testo unico sull'immigrazione, ovvero quella di aver sottoposto a trattamento inumano e degradante i migranti".


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Inviato da iPhone di Agostino Sella 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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