venerdì 3 ottobre 2008

Colianni. "Non chiuderà nessun ospedale"

“Voglio tranquillizzare tutti. Non ci sarà la chiusura di nessun ospedale”. Paolo Colianni, deputato dell’ennese del Movimento per l’Autonomia, il partito del presidente della regione Raffaele Lombardo, esordisce così parlando del tema della sanità che in questi giorni sta infiammando il dibattito politico ennese. Colianni, classe 1956, è uno dei due deputati regionali del centro destra della provincia di Enna grazie ai circa 9 mila consensi ottenuti alle ultime regionali.

Onorevole, che cosa sta succedendo alla sanità ennese.

Si sta discutendo su un piano di riordino della sanità siciliana. Un piano di riordino indispensabile. Poi questo dovrà essere calato a livello locale. Il territorio dovrà farlo suo tendendo conto delle specificità. Senza ansie, ma cercando di coinvolgere la provincia. Certo è che la provincia di Enna sta perdendo troppo. Si deve fare un assetto della sanità ennese che corrisponda ai suoi bisogni reali. Non ci devono essere ne ospedali di serie A e neanche di serie B.

Allora che cosa occorre fare.

Occorre garantire a tutti i cittadini della provincia sia l’urgenza che l’emergenza. Tutti hanno il diritto di essere curati. Poi, ognuno, come avviene in ogni parte del mondo può decidere di andare a farsi curare altrove. Per quanto mi riguarda ogni ospedale della provincia deve essere un’eccellenza. L’importante è non fare clonazioni di ospedali che sono a qualche decina di chilometri l’uno dall’altro.

Ma allora sicuro che non si chiudono ospedali.

Ma quando mai. Non si chiude nulla. Qualcuno, purtroppo strumentalizza la questione sanità. Tutti invece dobbiamo fare fronte comune al di là delle appartenenze politiche. E’ facile, adesso, fare terrorismo politico quanto inopportuno. Qualcuno estrapola parti di frasi dette senza guardare, invece, al senso compiuto delle cose. Ho anche detto, con molta forza, che non si chiuderà nessun ospedale. Peraltro, è mia ferma convinzione che con la sua grande ricettività turistica ed il grande bacino di utenza che ha non può fare a meno dell’ospedale.

Allora come occorre procedere.

Occorre valorizzare il concetto di democrazia territoriale. Dobbiamo essere noi a calare il piano regionale nel nostro territorio dell’ennese. Con grande saggezza e senso della misura. Con grande equilibrio e senso delle istituzioni. Con il coinvolgimento di tutti i deputati degli schieramenti, come sto peraltro cercando di fare. Oggi è un momento difficile per tutta la sanità. Ma sono convinto che con l’attenzione ed il coinvolgimento di tutti gli enti preposti e le istituzioni riusciremo a dare un equilibrio alla sanità ennese. E poi, la prego di chiarire una volta per tutte, che non si chiuderà nessun ospedale.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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