Piazza Armerina. “Ho l’impressione che qualche onorevole assomiglia a Berlusconi. Prima promette le cose e poi ha difficoltà a mantenerle”. Edoardo Lotario, consigliere comunale piazzese del Partito Democratico, è piuttosto scettico sull’approvazione del piano di rientro della sanità siciliana. “Se il piano regionale di rientro sarà approvato dal ministero della sanità – dice ancora Lotario – dovrà essere approvato all’assemblea regionale dove ci sarà un ’48. A Sala d’Ercole ogni deputato cercherà di difendere il proprio territorio. Ed allora sarà una guerra di tutti contro tutti”. Poi, il consigliere del PD, che è anche pediatra, parla dei problemi della sanità siciliana “Se c’è il buco la colpa è dei presidi ospedalieri delle aree metropolitane e non certo per la cattiva gestione delle aziende delle altre province. Vorrei a tutti ricordare – continua Lotario – che la nostra azienda, quella di Enna – è in pareggio e non certo in deficit. Dobbiamo riuscire a fare capire all’assessore regionale Russo che i cittadini delle aree metropolitane non sono di serie A mentre quelli delle aree provinciali di serie B. i cittadini della provincia di Enna non hanno un diritto alla salute di livello inferiore rispetto a quelli di Catania o di Palermo”. Poi Lotario affronta direttamente il problema. “Non si risolvono le questioni della sanità tagliando posti letto. Perché alla fine i costi di gestione e manutenzione delle strutture ospedaliere sono quasi uguali. Inoltre – continua Lotario – non capisco una cosa. Il parametro nazionale prevede 3,5 posti letto per malati acuti mentre quello siciliano è di 3 posti letto. E perché – continua Lotario – in provincia di Enna questo parametro si riduce ad 1,7-1,8 posti letto ogni mille abitanti? Forse qualcuno ha fatto i conti male?” Infine il pediatra del partito democratico fa un appunto allo studio fatto dall’azienda sanitaria ennese. “Nello studio fatto dall’azienda di Enna vengono messe in evidenza solo le criticità tralasciando invece i punti di forza. Ad esempio – continua Edoardo Lotario – del Chiello non si è tenuto conto della grande grado di attrattività che ha nei confronti dei paesi vicini. Se il Chiello non ci fosse – conclude Lotario – molti utenti che adesso gravitano sul presidio piazzese non andrebbero certamente né ad Enna e neanche a Nicosia ma preferirebbero andare altri presidi come quello di Caltagirone”. Insomma, la battaglia per la sopravvivenza del Chiello continua e sia i medici che i politici venderanno cara la pelle pur di difendere l’ospedale della città dei mosaici.
Agostino Sella