Grassia responsabile sanita dell'Udc
“Il taglio posto in essere dall’assessore regionale alla sanità Massimo Russo conferma la volontà politica del Governatore della Sicilia di privilegiare le aree metropolitane con il rischio di creare pazienti di serie A e di serie B. Voglio sottolineare come il diritto alla salute è un diritto sancito dalla costituzione italiana e quindi i tagli operati dall’assessore Russo che prevedono una riduzione di circa il 50% dei posti letto, in provincia di Enna, sono frutto di calcoli eseguiti da ragionieri diplomati per corrispondenza. Difatti l’accordo tra Stato e Regione che prevede il numero massimo di 3,5 posti letto per mille abitanti non è rispettato poichè alla luce del taglio voluto il numero dei posti letti per la provincia di Enna si riduce a 2,0 per mille; ciò è inaccettabile in quanto da noi ritenuto illegittimo per il livello minimo di assistenza che dovrebbe essere garantito sul nostro territorio che abbraccia un bacino di utenza di 170 mila abitanti. Vorrei aggiungere che nel prossimo futuro la nostra città sarà meta di migliaia di turisti quanto nel 2010 la Venere di Morgantina farà ritorno in provincia registrando un evento mediatico e turistico di fama mondiale. Non credo che il miglior modo di presentarci all’opinione pubblica sia quello di non poter garantire un servizio sanitario che non riesce a soddisfare l’emergenza ed urgenza. Pertanto l’Udc esprime il suo disaccordo con le politiche sposate dall’assessore regionale Russo in quanto ad essere penalizzata è l’intera provincia di Enna.”
Mattia responsabile Mpa
“E’ arrivato il momento di uscire le unghie – dice Mattia - il nostro ospedale va difeso da tutti. Pur nelle legittime differenze politiche e di ruolo a cui siamo chiamati a rispondere vi sono problematiche rispetto alle quali non vi sono distinzioni di sorta. L’appello all’unità delle forze politiche ed amministrative, oltre alla società civile, al mondo dell’associazionismo in genere è indispensabile per salvare l’ospedale Chiello. La vita di un paziente – dice ancora Giuseppe Mattia non può essere soggetta a nessun calcolo matematico. Il diritto alla vita è un diritto costituzionalmente garantito che va difeso in tutte le maniere. Rivolgo un appello ai nostri concittadini: E’ arrivato il momento di far sentire la propria voce e siamo pronti, insieme alle istituzioni, a qualsiasi tipo di manifestazione si voglia dar vita in difesa del nosocomio della nostra città.”