lunedì 3 novembre 2008

Ospedale. Chiamata alle armi dei comitati di quartiere. Oggi tutti a Sala delle Luci

Piazza Armerina. “Una propria e vera chiamata “alle armi”, al senso di responsabilità e disponibilità sulle probabili azioni da intraprendere per difendere l’Ospedale Michele Chiello”. Filippo Rausa, 42 anni, presidente del comitato del quartiere Monte, è tra i più attivi nella lotta per difesa dell’ospedale. “Domani – dice Rausa - alle ore 18.30 presso la sala delle luci di palazzo municipale alla presenza del sindaco Carmelo Nigrelli e del mondo associativo di Piazza Armerina, ci incontreremo tutti, comitati di quartiere, club service, associazioni culturali, sportive, ecclesiastiche, sigle sindacali, un incontro per le ultime sulla questione ospedale Chiello. Vogliamo conoscere dalla viva voce del sindaco conosceremo tutte le ultime novità - sui fatti politici che si stanno verificando nel governo regionale, fatti – continua Rausa - che fanno presupporre risicati margini di trattativa sul provvedimento sanità. Se sarà il caso sarà lotta ad oltranza”. Rausa poi la butta in politica. “Su quello che sta succedendo in questi mesi, tutti dovremmo batterci il petto e fare il mea culpa - continua Rausa - le sciagurate divisioni politiche che puntualmente vedono la cosiddetta classe politica piazzese prendere “ordini” dai potentati ennesi di turno, inducendo i partiti locali a dividersi in diverse ed opposte fazioni, questa volta hanno portato ai seguenti risultati: la città non ha un rappresentante a Sala d’Ercole, la città non ha rappresentati al Consiglio Provinciale pur essendo Comune con oltre 14mila elettori. Piazza Armerina – continua Rausa - si ritrova ad essere puntualmente generosa con tutti al punto di uccidere se stessa, ma la generosità piazzese non viene contraccambiata da nessuno e lo si vede nella vicenda dell’Ospedale Chiello ognuno è figlio della propria città, ognuno pensa alla propria città. L’auspicio – continua il rappresentante del quartiere Monte - è che questa ennesima vicenda ci insegni una volta per tutte a riacquisire quel prestigio ancestrale “normanno” cui si fregiavano i nostri antenati, prestigio che vedeva la comunità unita al di là di colori politici e partitici nei momenti clou e capaci di interpretare i bisogni del popolo, coniugato alle esigenze di sviluppo sociale ed economico. Non possiamo continuare ad essere una comunità alla deriva, non possiamo continuare a subire soprusi ed umiliazioni, non possiamo continuare ad essere i servi sciocchi della politica ennese che prende e non da, non possiamo continuare a guardare sperando che domani sia un giorno migliore mentre a Palermo qualcuno decide il futuro di Piazza Armerina senza averci nemmeno interpellato”.

Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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