Palermo. “Non possiamo smantellare, per quanto inappropriato, un ospedale se questo è l’unico del territorio”. Queste parole dell’assessore regionale alla sanità Russo, hanno calmato i 400 manifestanti che ieri, per tutta la giornata hanno presidiato l’assessorato regionale alla sanità. Tutti presenti all’appello. I sindaci di Piazza Armerina, AIdone e Barrafranca, rispettivamente Nigrelli, Curia e Ferrigno, i sindacati, numerosi cittadini, i consiglieri comunali con il loro presidente, medici. Perfino le chiese erano rappresentate. Il vescovo ha delegato il vicario foraneo Ettore Bartolotta, mentre la chiesa avventista ha aderito organizzando un pullman con a capo il suo pastore Enzo Caputo. Insomma, tutti presenti, senza distinzione di nulla. Anzi qualche assenza si è notata. Quella dei deputati regionali. Presente solo Elio Galvagno. Questa la cronaca. Già alle 10 del mattino piazza Ziino era piena di manifestanti. Iniziano i cori contro la sanità. Decine di striscioni. In alcuni momenti, anche piccole tensioni tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Verso le 11 una delegazione formata dai sindaci e da alcuni consiglieri comunali. Una discussione piuttosto interessante” dice Paolo Rabbiolo, consigliere aidonese. Intanto l’incontro serve a stabilire l’appuntamento con Russo dato in arrivo per le 15. Sono già le 13 e ognuno si organizza. C’è chi ha portato panini e coca cola, c’è chi invece va al ristorante come qualche consigliere comunale, c’è chi ne approfitta per mangiare le panelle. Poi si apprende che l’appuntamento con Russo è alle 17. Russo è di parola e all’orario stabilito si presenta. Il primo a parlare è Nigrelli, che in un intervento di 5 minuti riassume i motivi della protesta. Dopo parla l’assessore magistrato. Russo è un fiume in piena. Illustra il senso della sua riforma parlando dei “malaffari” della sanità e della sua impostazione alla riforma. “Un piano – dice - che ha come punto di riferimento i cittadini e non i posti letto che spesso confondono le idee. Nella provincia di Enna moltissimi vanno a farsi curare fuori. E’ il territorio con il più alto tasso di emigrazione sanitaria”. Parla per oltre venti minuti. Tutti lo ascoltano. Qualcuno, pure annuisce. “I posti letto – dice ancora Russo – servono per fare le gare d’appalto e per garantire il sistema del primariato”. Dopo Russo parla Galvagno. “Ho fiducia in lei – dice il deputato ennese rivolgendosi all’assessore – perché è un uomo prestato alla politica. Tutto, però, deve passare dall’assemblea dei sindaci”. La seduta si scioglie. Russo prende un impegno. Illustrare le sue decisioni ai sindaci interessati che potranno inviare dei tecnici del settore. Intanto in quattrocento davanti l’ingresso delllassessorato aspettano. Esce la delegazione. Parla Nigrelli a nome di tutti. “L’assessore ha assicurato che prima di prendere delle decisioni ci convocherà per discutere insieme. Ha poi detto che non chiuderà nessun ospedale se questa è l’unica struttura a servire il territorio”. Tutti applaudono. Vanno via soddisfatti e risalgono sui 6 pullman per la via del ritorno.
Agostino Sella
Agostino Sella