Enna. “Il luogo ideale, destinato ad ospitare la Venere di Morgantina, una delle statue più preziose dell'antichità, dovrà essere oggetto di un concorso internazionale di progettazione, anticipato da un concorso di idee che veda coinvolti gli studenti delle facoltà di architettura della Kore”. Maurizio Oddo, ricercatore, titolare del Laboratorio di progettazione architettonica II della facoltà di architettura e ingegneria dell’Università Kore, lancia la proposta di un grande concorso destinato, soprattutto, ai più grandi architetti del pianeta. Lo dice durante un incontro con l’assessore al turismo della provincia ennese, Fabrizio Tudisco, che è stato invitato a parlare agli studenti del corso universitario sul tema Il turismo a Enna: premesse e prospettive. "Il ritorno della Venere dal Getty Museum di New York – ha detto Maurizio Oddo – è un evento a carattere mondiale, straordinariamente importante. L'opportunità è offerta, in prima istanza, dalla progettazione del luogo fisico che dovrà accogliere il reperto; una grande occasione per lanciare l’architettura moderna in Sicilia, nella provincia di Enna in particolare, coinvolgendo le più grandi firme dell’architettura mondiale da Alvaro Siza a Renzo Piano, dallo Studio Purini/Thermes a Rem Koolhaas, a Fuksas a Nouvel e a Libeskind”. Un progetto da fare partire subito se si considera che la Venere dovrebbe tornare in Sicilia, dopo più di due decenni, già dal prossimo anno, in seguito all'accordo raggiunto tra il ministero per i beni culturali italiano e quello americano. Non è possibile, infatti, per il giovane ricercatore della Kore, “insistere sulla insostenibilità del progetto del nuovo cadere nuovamente nell'errore di affidare a menti incompetenti o geni narcisisti privi delle capacità di stabilire relazioni tra antico e contemporaneo, come purtroppo è accaduto con il progetto di restauro della Villa Romana del Casale” A Piazza Armerina – dice ancora Oddo - infatti, l'insistenza sulla ricostruzione filologica del progetto. La proposta di Sgarbi/Meli ha decretato l'assurda cancellazione del progetto spaziale di Minissi, sostituendo alla citata trasparenza, l'uso della muratura continua e del legno rivestito di rame preossidato per la copertura, con l'evidente risultato di una ricostruzione falsamente imitativa dell'architettura originaria della villa”. Gli allievi del Laboratorio del professore Oddo, nei prossimi giorni, visiteranno la villa romana per confrontare le coperture “minissiane”, in fase di demolizione, con quelle falsamente storiche in costruzione.
Agostino Sella
Agostino Sella