Nella serata di ieri, gli uomini del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, diretti dal Vice Questore Aggiunto, dott. Giancarlo Consoli, in Catania, a conclusione di una mirata ed articolata attività investigativa, hanno rintracciato, e sottoposto a fermo di P.G., eseguito d’iniziativa, con la collaborazione dell’U.P.G.S.P. di Catania e del Commissariato di P.s. di Nesima, il pluripregiudicato Sebastiano Tripolone (nella foto) classe 81, gravemente indiziato della rapina commessa in concorso unitamente a Orazio Carbonaro (già arrestato), ai danni dell’Istituto Bancario Monte dei paschi di Siena di Via Ammiraglio La Marca in Piazza Armerina.
Le risultanze investigative hanno consentito di acquisire precisi, concordanti ed univoci indizi di reità nei confronti di Sebastiano Tripolone, il quale dopo i successivi riscontri è stato individuato quale coautore della predetta rapina consumata in data 06.11.2009 in concorso con Orazio Carbonaro già posto in stato di fermo di P.G., sempre dagli uomini del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, in data 21.11.2009.
Gli elementi probatori, conseguiti mediante metodologie tradizionali, accertamenti logico-induttivi, esami testimoniali ed individuazioni fotografiche, hanno evidenziato un chiaro quadro indiziario consentendo agli inquirenti di ricostruire esattamente i fatti ed individuare il complice di Carbonaro, identificato, appunto, nell’odierno fermato Tripolone, che annovera, tra l’altro, numerosi precedenti specifici.
Il Tripolone, è stato posto a fermo di P.G. e tradotto presso la casa circondariale di Enna a disposizione della Procura procedente.
Si rappresenta che l’odierno indiziato, in passato, si è reso responsabile di altre rapine commesse in Sicilia e nel centro-nord della penisola.
Inoltre, il Tripolone, era attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in Catania ed all’obbligo di firma presso il Commissariato di P.S. di Nesima, motivo per cui, nel commettere la rapina in Piazza Armerina, ha violato le prescrizioni inerenti l’obbligo di dimora nel capoluogo etneo. La misura operata, segue ad altri provvedimenti restrittivi, adottati da questo Ufficio in collaborazione con la Squadra Mobile di Catania, a conclusione di mirate indagini, coordinate dalla Procura di Enna, per fatti delittuosi analoghi commessi in Piazza Armerina ai danni della stessa Banca
Le risultanze investigative hanno consentito di acquisire precisi, concordanti ed univoci indizi di reità nei confronti di Sebastiano Tripolone, il quale dopo i successivi riscontri è stato individuato quale coautore della predetta rapina consumata in data 06.11.2009 in concorso con Orazio Carbonaro già posto in stato di fermo di P.G., sempre dagli uomini del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina, in data 21.11.2009.
Gli elementi probatori, conseguiti mediante metodologie tradizionali, accertamenti logico-induttivi, esami testimoniali ed individuazioni fotografiche, hanno evidenziato un chiaro quadro indiziario consentendo agli inquirenti di ricostruire esattamente i fatti ed individuare il complice di Carbonaro, identificato, appunto, nell’odierno fermato Tripolone, che annovera, tra l’altro, numerosi precedenti specifici.
Il Tripolone, è stato posto a fermo di P.G. e tradotto presso la casa circondariale di Enna a disposizione della Procura procedente.
Si rappresenta che l’odierno indiziato, in passato, si è reso responsabile di altre rapine commesse in Sicilia e nel centro-nord della penisola.
Inoltre, il Tripolone, era attualmente sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora in Catania ed all’obbligo di firma presso il Commissariato di P.S. di Nesima, motivo per cui, nel commettere la rapina in Piazza Armerina, ha violato le prescrizioni inerenti l’obbligo di dimora nel capoluogo etneo. La misura operata, segue ad altri provvedimenti restrittivi, adottati da questo Ufficio in collaborazione con la Squadra Mobile di Catania, a conclusione di mirate indagini, coordinate dalla Procura di Enna, per fatti delittuosi analoghi commessi in Piazza Armerina ai danni della stessa Banca