sabato 5 dicembre 2009

Daria ci dice .......vigilate genitori, vigilate!!!!!! A Pistoia maestre pestano bambini

da "La Repubblica del 4 dicembre 2009"
Orrore e violenza nelle incredibili immagini registrate all'asilo "Cip e Ciop"Le due maestre si alternano al pestaggio dei piccoli affidati alle loro "cure"
Pistoia, la procura mostra ai genitorii video dei bambini maltrattati Padri e madri sconvolti e increduli dopo la proiezione. Anna Laura Scuderi e Elena Pesce in carcere a Sollicciano
Una delle due maestre arrestate
AUDIO: Genitori increduli AUDIO: Una madre disperata
PISTOIA - Due pazze manesche che picchiano senza motivo bambini di pochi mesi alternando, in un film dell'orrore, gesti quasi materni a violenze inaudite. E' quello che, oggi, i magistrati di Pistoia hanno deciso di mostrare ai genitori di alcuni dei bambini che frequentavano l'asilo "Cip e Ciop". Un filmato spaventoso, che anche noi abbiamo potuto visionare, ma che non può essere pubblicato. Padri e madri sono usciti in lacrime e sconvolti da un'esperienza devastante ma, forse, inevitabile affinché tutti si rendessero conto che l'arresto immediato di Annalaura Scuderi ed Elena Pesce non era immotivato. "Siamo sconvolti, abbiamo visto la direttrice della scuola prendere a schiaffi il nostro bambino di 3 mesi", hanno detto in lacrime Manuel e Sara, 21 e 20 anni, "non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa del genere a Pistoia. Siamo due operai, abbiamo fatto sacrifici enormi per mandare nostro figlio ad una scuola privata che ci costava 250 euro al mese. Quelle due donne meritano l'ergastolo". E' sotto choc anche Angela, la madre di una bambina di 14 mesi, ripresa dalle telecamere mentre viene maltrattata dalle due insegnanti: "Ho visto la bambina - ha raccontato - mentre le tiravano i capelli per convincerla ad aprire la bocca per mangiare. Ho visto che le coprivano la bocca con un bavaglino per costringerla ad ingurgitare il cibo che veniva somministrato alle 10,30 del mattino. Ora capisco perchè mia figlia è terrorizzata ogni volta che le avvicino un cucchiaino per darle da mangiare. Auguro a queste due donne tutto il male del mondo e ringrazio la polizia per quello che ha fatto. Quell'asilo era un lager e non c'è nei filmati la minima traccia di gioco o di altre attività". Se è giusto non mostrare le immagini, è giusto, però, cercare di raccontarle. La telecamera nascosta dagli investigatori inquadra una sala col pavimento a losanghe. Si vede un soppalco con una scala (chiusa) che sale; ci sono diversi seggioloni, sedie e tavolini ammassati sulla sinistra. Alcuni bambini sono sparsi per la stanza: seduti sul pavimento, quasi immobili: due sotto le scale, uno contro la parete, con le mani sulla testa.
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Entra Elena Pesce: è una donna giovane e piacente con i capelli legati in una crocchia. In braccio ha un bambino di circa dieci mesi. Con gesti sbrigativi, ma non ancora violenti, lo mette in un seggiolone e passa oltre. Il bimbo cerca di girarsi, di guardarsi in giro. Forse (non c'è l'audio) piange o chiama. Improvvisamente, la donna rientra in scena: due schiaffoni e, poi, afferra il bimbo, lo tira fuori dal seggiolone e lo sculaccia violentemente prima di rimetterlo a sedere. Quindi, come se nulla fosse, gli si siede di fronte e comincia a dargli da mangiare gratificandolo anche di qualche carezza. Intorno, gli altri piccini restano seduti ai loro posti cercando di non vedere, probabilmente terrorizzati. Qualche minuto e torna l'orrore. Apparentemente senza motivo alcuno, la donna ricomincia a schiaffeggiare il piccino: una sberla dopo l'altra con la testa che rimbalza pericolosamente. Intanto entra in scena anche Annalaura: grossa, sformata, con un altro bambino in braccio. Anche lei comincia a dargli da mangiare mentre l'altra, come se niente fosse, continua ad alternare sberle e cucchiaiate di pappa al piccino che è tra le sue grinfie da diversi minuti. L'altra non batte ciglio. Il video continua, ma è difficile avere lo stomaco di andare avanti a guardarlo. Dicono che le scene si ripetono con tutte e due le protagoniste che si alternano nel sadismo in questa atmosfera irreale con i bambini che ogni tanto si alzano e provano a giocare, con un fotogramma che racconta normalità e quello successivo che non si può guardare senza che un nodo di stringa la gola.
(3 dicembre 2009)
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Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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