domenica 12 settembre 2010

Sul problema della cardiologia del Chiello una interessante nota.

NOTA


Il piano di riordino, rifunzionalizzazione e riconversione della rete ospedaliera dell’azienda provinciale di Enna prevede per quanto riguarda la cardiologia la istituzione di due unità operative compless, una per il distretto enna 1 (osp. Umberto I° e Chiello) ed una per il distretto enna2 “ Nicosia Leonforte) Alla unità operativa complessa di cardiologia del distretto ospedaliero Enna 1 sono stati assegnati complessivamente sei posti di terapia intensiva ( UTIC) , quattordici di degenza ordinaria più due di DH ubicati presso il presidio ospedaliero Umberto I- Nel presidio Chiello sono previsti solo posti di degenza cardiologica diurna (DH) . La pianta organica proposta dal Direttore generale prevede 14 dirigenti medici ( dieci per l’umberto I e quattro per il Chiello)+ il direttore , due capo sala e vent’otto infermieri ( tre previsti per il Chiello dovrà verrà svolta anche l’ attività ambulatoriale)



Il progressivo invecchiamento della popolazione sta comportando un aumento della morbilità cardiovascolare con conseguente aumento della richiesta delle prestazioni sanitarie.

Il problema che si ha di fronte è dunque quello di ottimizzare le risorse umane e tecnologiche disponibili per affrontare efficacemente le emergenze urgenze cardiologiche avendo come obiettivo prioritario di salvare la vita al paziente “acuto” che giunge all’osservazione dei medici dei pronto soccorso dei nostri ospedali.. Nel caso drammatico di un paziente affetto da infarto del miocardio , ridurre la mortalità in acuto dipende essenzialmente dalla tempestività dell’intervento. E’ intuitivo comprendere come una diagnosi precoce sia alla base delle possibilità di successo. E’ dimostrato che il ritardo diagnostico che determina purtroppo in caso di infarto un esito infausto è per una parte extraospedaliero ( tempo intercorso fra l’esordio dei sintomi e l’arrivo in ospedale) ed in parte intraospedaliero (. tempo intercorso fra l’arrivo in pronto soccorso e l’inizio della terapia riperfusiva che nella nostra realtà può essere solo farmacologica). L’infarto acuto del miocardio è provocato dall’ occlusione trombotica di una coronaria; riuscire a ripristinare il flusso del sangue significa interrompere l’ischemia cardiaca ed evitare tutte quelle terribili complicanze che possono portare a morte il paziente Il rapido riconoscimento dell’ infarto in corso dipende dalla interpretazione corretta dell’elettrocardiogramma che dovrà essere effettuata entro dieci minuti dall’arrivo al PS

(esistono lavori scientifici ad hoc). Nelle realtà dove non è possibile assicurare la presenza di un cardiologo H24 (altra cosa è la pronta disponibilità che prevede dei tempi di intervento inaccettabili per un rapido inizio della terapia trombolitica) è stato dimostrato da numerosi studi condotti che l’utilizzo della tele cardiologia non è solo auspicabile ma indispensabile (la regione Puglia ne è l’antesignana).

La collaborazione tra il medico presente in PS ed il cardiologo presente H24 nella UTIC di riferimento consentirà un tempestivo e quindi efficace intervento. ( quello che in pratica è successo al sig. Zuccarello che se avesse dovuto aspettare l’arrivo di un cardiologo pronto disponibile forse non sarebbe ora in condizione di ringraziare nessuno).

Bisogna pertanto lavorare tutti insieme per superare alcuni aspetto critici rappresentati dalla improcrastinabilità dei cambiamenti organizzativi delle strutture sanitarie legati alla necessità di spendere meno senza però dimenticare il diritto inalienabile alla salute da parte di tutti i cittadini

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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