Piazza Armerina. La villa romana del Casale era collegata con due grandi edifici a forma di basilica che contenevano numerose derrate alimentari. E’ questa una delle maggiori scoperte relative alla campagna di scavi durante il 2010 che si stanno svolgendo nell’area del sito patrimonio mondiale dell’umanità. A darne conferma della nuova area connessa alla villa il ritrovamento di muri che connettono l’edificio termale e le strutture contigue con i due grandi depositi di derrate alimentari (di forma basilicale) che si disponevano sul lato ovest del muro di recinto del grande piazzale che precedeva l’arco d’ingresso al sito. Ritrovata anche una straordinaria moneta d’oro araba di piccole dimensioni (1/4 di dinar) del 6° califfo fatimida Al-Hakim bi amr illah, emessa da una zecca siciliana e datata tra 1009 e il 1019), pertinente alla fase islamica dell’insediamento medievale. Le ricerche avvengono sotto la direzione del professor Patrizio Pensabene de “La Sapienza – Università di Roma”, in collaborazione con la Soprintendenza di Enna il Parco Archeologico della Villa Romana del Casale e con la partecipazione dei docenti della Kore di Enna Paolo Barresi e Daniela Patti. Dice il professor Pensabene: “è evidente l’importanza di questi ritrovamenti: la presenza dell’edificio termale con mosaico parietale contemporaneo alla Villa e il suo collegamento strutturale alla villa consente di ampliare la conoscenza del contesto in cui si poneva la grande Villa romana del Casale, fino ad ora apparsa troppo isolata, con i suoi straordinari mosaici”. Proprio ieri è stata firmata una convenzione fino al 2001 tra il sindaco di Piazza Armerina Carmelo Nigrelli e l’università la Sapienza di Roma che prevede la continuazione degli scavi e dei saggi di controllo stratigrafico già aperti nel quinquennio 2004-2009”.
Agostino Sella