Piazza Armerina. Parte il Serra club anche nella città dei mosaici. I principali leader del movimento cattolico sono stati ospiti del vescovo Michele Pennisi e lunedì inaugureranno il sodalizio nella straordinaria cornice della Commenda dei Cavalieri di Malta. Nella riunione preparatoria tenutasi in diocesi ha detto il vescovo Pennisi “Il movimento di occuperà di valorizzare e promuovere le vocazioni in genere ed in particolare quelle al sacerdozio. Il fatto che ci siano laici qualificati che sostengono con la preghiera e con altre varie forme le vocazioni è un avvenimento di grande importanza, soprattutto quest’anno che ricorre l’anno sacerdotale”. Il presidente del Serra club sarà l’ex procuratore Giovanni Marletta.
Faranno parte del club anche Francesca Miroddi, Agata Caruso, Anna Di Rosa, Ivana Taschetta, Marco Incalcaterra, Lucia Giunta, Lina Grillo, Lucio Paternicò, Giovanni Scollo, Mirella Calcagno, Ada Fragapane, Pina Liuzzo, Maria Licenziato, Felice Oliveri, Cettina Lalomia, Gapare Di Blanda, Irene Garsia e Maria Dolores Vargiu. Ha detto Marco Incalcaterra, “Il Serra è un movimento internazionale laicale vocazionale della Chiesa Cattolica – dice Incalcaterra - il serrano è un laico che si impegna a spianare la via al Signore (Is. 40,3-4). Gli aderenti al Serra si assumono l’impegno di realizzare, in genuina amicizia e con reciproco aiuto, la propria personale vocazione cristiana al servizio. Per il serrano la preghiera è il punto di partenza per motivare il proprio impegno nel campo delle vocazioni sacerdotali e religiose. Chi aderisce a questo movimento deve "favorire le vocazioni" e facilitare l'"ascolto" della "chiamata" del Signore; deve quindi – conclude Marco Incalcaterra - impegnarsi là dove le vocazioni non si sono ancora manifestate, vale a dire nella società civile per diffondere i principi etici tradizionali e richiamare la corretta scala di priorità dei valori. Per "sostenere le vocazioni" deve porre in essere un vero rapporto di amicizia e confidenza con i sacerdoti, specie i più giovani e quindi più deboli, per sostenerli nei momenti di personale difficoltà o debolezza”.
Agostino Sella